NASDAQ100 WEEKLY - Nuovo massimo storico e non è finita qui !!


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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 NASDAQ100: rottura dei massimi storici e conferma; S&P500: sfiorato il massimo storico; DOW JONES: manca poco al raggiungimento del massimo storico.

Come scrivevamo nell’articolo della passata settimana, la settimana borsistica post-Pasqua negli Stati Uniti (in parte festiva solo in Europa) avrebbe riservato sorprese e con un sentiment fortemente positivo le sorprese non potevano che essere (nel calcolo delle probabilità) che al rialzo per gli indici azionari a stelle e strisce.

Tutto secondo copione ? “SI” per quanto riguarda il listino più volatile ma anche con un livello di momentum più elevato dei tre indici, il NASDAQ100; “NI” per il listino più completo ed omogeneo che ha guadagnato ma non fino a ritoccare (per un nonnulla) il proprio livello di massimo storico, l’S&P500; “NO” per il listino meno omogeneo e significativo dei tre, il DOW JONES, che non è riuscito neanche ad approcciare l’attacco al proprio massimo storico molto probabilmente per “profit warning” trimestrale riportato dalla Società 3M, conglomerato attivo in svariati ambiti industriali che ha tagliato le stime di utile futuro per il 2019 ed ha comunicato dati del trimestre molto sotto le attese, riportando vendite a 7,9 miliardi $, -5% anno su anno contro un consensus si aspettava 8,10 miliardi e dividendo a 2,23 $/az. contro attese per 2,50 $/az.

Quindi ora l’attesa è per una rottura corale dei rispettivi massimi storici con consolidamento delle posizioni sopra tali livelli e…….e ci fermiamo qui, anche perché non siamo e non lo siamo mai stati dei veggenti, ma la nostra impressione è quella di una molla che si sta caricando prepotentemente a dispetto dei vari “soloni” che da anni, ma diciamo almeno dagli inizi del 2018, lancia anatemi di sventura sulle borse azionarie mondiali ad iniziare da quelle più esposte, percentualmente e mediaticamente, come quelle statunitensi. Oggi codesti “esperti” dichiarano di attendersi un peggioramento delle prospettive di crescita e inflazione e “vedono” una recessione globale dalla seconda metà del 2020. Strategia già ampiamente conosciuta per non contraddirsi circa il tono delle dichiarazioni negative ma spostando ad arte le date di tale evento accampando scuse molto banali.

Vero è che alcuni di questi signori sono riusciti nel loro intento di destabilizzazione mentale nei confronti degli investitori in fondi azionari visti i quasi 90 mld. $ di riscatti effettuati da inizio anno e solo ad aprile si è visto un leggero miglioramento.

Ed è proprio da questa situazione che partiamo per le nostre impressioni positive, con un ritorno dei grandi capitali nel settore azionario, dal fatto che la FED in questo inizio anno ha posto un freno alle politiche restrittive monetarie, offrendo sostegno alla fiducia degli investitori, i dati macro non segnalano particolari rischi di bolle speculative: le società del listino S&P500 capitalizzano in media 17,5 volte gli utili attesi che è un valore in linea con quanto visto negli ultimi cinque anni mentre ai tempi dello scoppio della bolla internet di inizio anni 2000 l’indice S&P500 arrivò a valere oltre 25 volte gli utili attesi. Nel rapporto diffuso dal Dipartimento americano del Commercio è inclusa anche la misura preferita dalla FED per l'inflazione, (il Pce del quale parleremo in seguito), che si è ulteriormente allontanato dal target di crescita annua del 2% fissato dalla Banca centrale.

Altra considerazione, il numero delle società che hanno riportato fino ad oggi dati economici positivi rispetto al trimestre precedente e rispetto alle attese degli analisti sono state, percentualmente, maggiori, ben il 79% delle oltre cento imprese leader ha superato le previsioni contro il 69% dei tre mesi precedenti, mentre i prezzi dei treasury bond sono in aumento con conseguente minor rendimenti, quindi se il trend dovesse rimanere questo è facile ipotizzare un parziale smantellamento delle posizioni in bond a favore di quello sull’azionario (fly to quality).

Infine il sentiment positivo, al momento, non viene minimamente intaccato dall’uscita di notizie negative ed il crescente ottimismo è riuscito ad intaccare una correlazione storica tra il prezzo del petrolio ed i valori degli indici azionari, grazie anche alla dichiarazione di Trump di venerdì scorso, che ha chiesto all’Opec di ridurre il prezzo del petrolio, cosa che ha causato un immediato ribasso del 3% dell’oro nero.

Ma veniamo ora a dare un po' di numeri agli indici in considerazione; partiamo, ovviamente, da quello nel quale siamo esposti e che in settimana ha riportato le migliori performance, il NASDAQ100, che chiudendo a 7826.68 ha guadagnato il + 1.78% ed ha fatto registrare il nuovo massimo storico a 7851.97, a seguire l’indice S&P500 che chiudendo a 2939.88 ha guadagnato il + 1.19% ed infine più staccato l’indice DOW JONES che ha chiuso le contrattazioni a 26543.33 perdendo un – 0,06%. Di seguito i relativi grafici:

Passiamo ora ad analizzare i dati macro più importanti usciti in settimana, iniziando da quello sulla vendita di case esistenti negli Stati Uniti nel periodo di marzo: +4,5%, contro stime a +2,5%. Rivisto al rialzo il dato di febbraio: a +5,9% da +4,9%. Proseguendo con le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state 230.000, superiori alle attese, pari a 200.000, e al dato precedente, di 193.000 e quello sugli ordini dei beni durevoli del mese di marzo sono arrivati al 2,7%, sopra le aspettative dello 0,8% e il dato precedente rivisto (-1,1%).

Infine l'ottimo dato preliminare sul PIL degli Stati Uniti, che nel primo trimestre dell'anno è cresciuto del 3,2% (annualizzato), oltre le attese a +2,0% ed oltre il +2,2% del 4° trimestre 2018. Del resto gli investitori hanno puntato l'indice sulla performance del PIL sostenuta più che altro dalle esportazioni e dalle scorte aziendali. Per contro i consumi delle famiglie americane sono aumentate, nello stesso periodo, solamente del +1,3% e anche gli investimenti aziendali sono saliti su base annua del +2,7%, dopo il +5,4% del quarto trimestre del 2018, a dimostrazione che l'effetto degli stimoli fiscali adottati sul finire del 2017 negli States si sta raffreddando. In più è emerso che l’inflazione calcolata sulle spese personali, la misura preferita dalla Federal Reserve, si è attestata al +0,6%, in forte calo dal +1,5% degli ultimi tre mesi del 2018. La componente core, quella depurata da costi volatili di energia e generi alimentari, è stata del +1,3%, ben al di sotto del target del 2% della banca centrale Usa. Il dato ha spinto gli operatori ad indebolire il dollaro e spingere all’insù i prezzi dei Treasury.

Diamo ora uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, passo dopo passo, continuiamo a portare a casa il classico “tozzo di pane” avendo venduto a target il titolo HENRY SCHEIN. L’unica preoccupazione, il valore del titolo WALGREENS BOOTS che continua scendere verso il livello di STOP, nonostante il continuo rialzo dell’indice.

Titoli in evidenza nella settimana appena trascorsa:

ALIGN TECHNO +12,96% - La Società ha riportato un dato economico relativo al 1° trimestre 2019 con un fatturato di 549 mln $ ben più alto delle attese di 530,2 mln $ ed un dividendo pari a 0,89$/az. contro attese per 0,83 $/az. I ricavi sono cresciuti del 25,6% su base annua. La guidance per il secondo trimestre vede la società dichiarare un aumento ulteriore del fatturato e del dividendo.

AMAZON +4,77% - Trimestrale sbalorditiva per quanto riguarda gli utili, pari a 3,6 miliardi di dollari, contro 1,63 miliardi dello stesso periodo del 2018. I profitti per azione sono passati a 7,09 dollari da 3,27 dollari, ben oltre le attese degli analisti ferme a 4,70 dollari per titolo. Ma per il quarto trimestre consecutivo, i ricavi rallentano: 59,7 miliardi di dollari, in rialzo del 17% e nella parte alta delle guidance che erano state fornite dall'azienda; nello stesso periodo dell'esercizio precedente l'incremento annuo era però stato del 43%.

CADENCE DESIGN +7,65% - Ottimi risultati economici trimestrali anche per la Società di abilitazione e progettazione di sistemi elettronici e circuiti integrati. Il fatturato del 1°trimestre 2019 è stato di 576,7 mln $ contro attese per 567,1 mln $ che hanno portato alla distribuzione di un dividendo pari a 0,57 $/az. contro previsioni di 0,49 $/az. I ricavi sono cresciuti del 11,5% su base annua. La Società ha dichiarato che le previsioni per il secondo trimestre vedono un ulteriore aumento del fatturato e del dividendo.

EBAY +6,61% - I ricavi nel primo trimestre si sono attestati a 2,6 miliardi di dollari, oltre le attese a 2,58 miliardi. L'utile per azione si è attestato a 0,61 dollari, poco sotto le attese a 0,628 dollari.

FACEBOOK +7,40% - Il social network, che in settimana è arrivato a guadagnare anche il + 11,33%,  ha chiuso il primo trimestre con ricavi pari a 15 miliardi di dollari, in aumento del 26%, battendo le attese. Diversi broker hanno assegnato un giudizio positivo al titolo dopo la trimestrale nonostante abbia annunciato di prevedere di dover pagare una maxi-multa fino a cinque miliardi di dollari per lo scandalo Cambridge Analytica, la società di consulenza politica britannica.


HASBRO +15,55% - La Società che produce e commercializza giochi, giocattoli e servizi di intrattenimento per bambini e famiglie ha riportato dati economici per il 1° trimestre 2019 nettamente al di sopra delle aspettative degli analisti, con un fatturato in crescita a 732,5 mln $ contro attese per 673,8 mln $ ed ha distribuito un dividendo di 0,21 $/az. contro aspettative per una perdita di 0,08 $/az.

INTEL -11,55% - Il produttore di chip ha rivisto al ribasso le previsioni sul 2019 ed ha presentato risultati del primo trimestre, non del tutto convincenti. L’utile per azione ed i ricavi hanno battuto le stime, ma le vendite dei chip NAND per i server hanno registrato un calo del 6,3% a 4,9 miliardi di dollari. Nel comunicato, si segnala che la domanda della Cina è più bassa delle previsioni.

LAM RESEARCH +5,96% - La società attiva nel settore dei semiconduttori ha chiuso il primo trimestre con risultati superiori alle attese. Gli utili per azione sono stati pari a 3,70 dollari, sopra il consensus pari a 3,38 dollari. 

MICROSOFT +5,28% - La Società ha chiuso il primo trimestre con 8,8 miliardi di dollari di utile, +19% su base annua, meglio delle attese. Sale più del previsto il contributo delle attività su cloud, che ora contano un terzo delle vendite. Microsoft vola in Borsa ed entra per la prima volta nel «club dei mille miliardi»:

TESLA -16,21% - Profondo rosso per la Società produttrice di auto elettriche che ha concluso il primo trimestre con risultati inferiori alle attese, annunciando una perdita di 2,9 dollari per azione, al netto delle voci straordinarie. La perdita totale del periodo è stata pari a 702 milioni di dollari.

WESTERN DIGITAL -8,77% - La cattiva notizia uscita da INTEL circa le previsioni al ribasso sul fatturato 2019 potrebbe intaccare anche i dati economici di questa Società in quanto anch’essa produttrice dei chip NAND tramite la controllata SANDISK. In attesa dei dati economici trimestrali in uscita domani 29 aprile, il mercato ha deciso di penalizzarne le quotazioni. Giusto o sbagliato ? Domani la sentenza !

XILINX -13,47% - Il produttore di dispositivi logici programmabili ha comunicato una previsione sulla redditività. La società si aspetta di chiudere il primo trimestre con un gross margin pari al 66% contro le stime del 66,8%.

Infine una IPO: 

Uber Technologies  ha annunciato I termini del suo debutto in Borsa: 180 milioni di azioni saranno offerte ad un prezzo compreso tra 44 dollari e 50 dollari. Al massimo del range, la società è valutata 91,5 miliardi di dollari, l’incasso complessivo, compresa la green shoe (27 milioni di azioni) arriverebbe a 10,35 miliardi. La Società PayPal (+2,98%) ha detto che investirà 500 milioni di dollari di azioni Uber attraverso un collocamento privato.  
 

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (4/29/2019)
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)