La differenza di "umore" che gravita attorno agli indici di Borsa negli Usa, tra, la cosiddetta dumb money, (clientela retail e fondi pensione) che è al massimo dell’ottimismo e la cosidetta, smart money (hedge funds e banche d’affari), che ha un umore molto pessimista, è per dirla in maniera gentile, radicalmente differente.
Così si presentano gli attori del mercato statunitense alle porte del mese di maggio, storicamente, il mese in cui si esce dal mercato.
Le scommesse speculative sull’indice di volatilità (Vix) rispetto all’open interest del mercato sono ai minimi storici e generalmente, una volta raggiunti certi livelli, qualcosa, sistematicamente, porta ad un’esplosione della volatilità.
Del resto non facciamo altro che raccontare quanto già storicamente accaduto solo qualche mese fa, a settembre scorso per la precisione e, dunque, poco prima dell'inversione dei corsi azionari nel successivo mese di dicembre 2018.
Tali considerazioni, portano a presumere che il consueto mantra "sell in may and go away" si materializzi anche quest'anno, sarà, più che altro da valutare l'entità della correzione, semmai, visto che già il mese di dicembre aveva limato abbondantemente i corsi azionari.
Chiaramente, come ben sapete, il mercato non va mai anticipato, pertanto, finchè permane il trend attuale, nessuna azione che anticipi il mercato è ritenuta opportuna tanto più che il dato appena uscito relativo al PIL del primo trimestre americano è a dir poco soddisfacente, avendo, l'economia a stelle e strisce, fatto registrare un incremento del 3.2% rispetto alle attese del 2%: ciò che intendo dire è che visto il grafico attuale del Nasdaq 100, un eventuale rottura della trendline rialzista, vedrebbe un ripiegamento che tendenzialmente può andarsi a chiudere sui 7400 punti, cosa che non comprometterebbe affatto il trend, ma finchè tale rottura non si verifica, non andremo mai a modificare la nostra impostazione.
In quest'utlima settimana, tutti gli indici restano compressi in oscillazioni infinitesimali che possono essere lette come un sintomo di saturazione.
Detto ciò, come sempre, ci concentreremo sulle singole opportunità che il mercato presenta, come fatto nei mesi recenti appena trascorsi ad esempio per Bomi ed Expert System, ampiamente trattate nel seguente articolo: https://www.lombardreport.com/2019/2/6/febbraio-tempo-di-bomi/ .
Come appare chiaro, dal grafico di sotto, la rottura di 1.6€ per azione, ha creato un vuoto meravigliosamente coperto dal rialzo pazzesco, messo a segno da Expert System.
Visto il "gap up" lasciato esattamente in prossimità della rottura degli 1.6 € e consapevoli del fatto che il mercato va sempre a chiudere i gap lasciati sulla strada, è evidente che l'unico punto di rientro attualmente consigliato, si attesta proprio a tale valore.
Bomi, invece, come molti di voi sanno, successivamente alla pubblicazione del nostro articolo sulle pagine del Lombard Report, è stata oggetto di un'OPA che l'ha portata ai 4 € per azione, del resto, come avevamo scritto, "attenzione al superamento dei 3 €.
In questa settimana, complice le festività, c'è stato molto disinteresse da parte degli investitori per gran parte del listino di Borsa Italiana, pertanto, molti titoli hanno visto passare ai blocchi, volumi minimi di azioni, rendendo impossibile fare previsioni basandosi sull'analisi tecnica, ma, ormai, maggio è alle porte e di certo ne vedremo delle belle.
Un'ultima considerazione in merito ai tick di negoziazione: nel recente articolo https://www.lombardreport.com/2019/4/6/questione-di-punti-di-vista/ avevamo espresso molte perplessità sui nuovi "tick" di negoziazione su alcuni titoli, quali ad esempio Maps, che saltava dai 3€ ai 3.02€,senza frazionali di mezzo.
Apprendiamo, con soddisfazione, che Borsa Italiana ha adeguato nuovamente i tick portandoli a 0.50 centesimi di Euro.
Buon trading a tutti!
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)