Le manovre combinate di FED e BCE in aggiunta alle aspettative dei mercati, che stanno facendo qualche scommessa che va ben al di là di quanto per ora prospettato dalle Banche Centrali, hanno avviato una decisa riduzione dei rendimenti a livello globale che pare non volersi arrestare.
Ricapitolando, per la FED si stima un solo rialzo nel 2020, ma già in molti iniziano a scommettere addirittura su un taglio del costo del denaro; per la BCE il primo rialzo dei tassi è stato procrastinato alla fine dell’anno, ma anche in questo caso sono rimasti in pochi a credere che la stretta monetaria nell’area Euro possa partire nel 2019. Anzi si inizia a dubitare persino che arrivi l’anno prossimo.
E così i rendimenti sovrani si sono avvitati su sé stessi in queste ultime settimane, scesi ai minimi da diverso tempo a questa parte. Il decennale USA è sceso sotto il 2,40%, minimi da fine 2017; il Bund tedesco è sprofondato a -0,06%, il livello più basso da quasi tre anni a questa parte mentre il nostro BTP rende oggi tra il 2,40% e il 2,50%, cioè il livello più basso dal maggio del 2018.
Rebus sic stantibus, non è quindi peregrino pensare che i mercati stiano scommettendo su un taglio dei tassi, oppure su un ritorno dei QE. Tale ipotesi, almeno per il mercato USA, è avvalorata al momento dal fatto che la curva dei rendimenti USA è invertita, con i titoli a breve che rendono di più rispetto al decennale. E questo non succedeva da tempo.
Come sempre solo il tempo ci dirà quali tra le varie ipotesi si riveleranno corrette, ma intanto è bene tenere a mente queste possibilità perché è indubbio che nelle ultime settimane i mercati obbligazionari hanno cambiato pelle.
Passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti impliciti ancora in discesa rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga ora ben sotto area 1,10% sino alle scadenze 2049; sulla scadenza a 10 anni si scende in area 0,48%. Si appiattiscono anche i forward su Euribor 6 mesi sul tratto a lunga che si portano sotto area 1,60%, mentre sul tratto a breve non si registrano particolari variazioni.
Discese uniformi anche per ciò che concerne i rendimenti dei benchmark decennali, tutti in discesa rispetto alla scorsa rilevazione, mentre per gli spread si registra un aumento ma solo ed esclusivamente per una questione matematica dovuta al fatto che il Bund è crollato in area negativa. Il decennale tedesco ritocca i minimi dell’anno (-0,06% attuale contro 0,05% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,27% e l’Irlanda va a 0,56%. In discesa anche i rendimenti dei periferici, con il nostro Btp che rimane sotto area 2,50% di rendimento, mentre il Portogallo va a 1,27% e la Spagna va allo 0,99%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 132 bps, 104 bps e 254 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati è sempre più netta la situazione delineatasi già tempo addietro con le prime evidenze del modello Trendycator. Il modello rimane NEUTRAL sull’area UK, con il Gilt che sfonda pesantemente a va sotto area 1,00% di rendimento; sull’area BUND Trendycator sempre saldamente SHORT con il rendimento che ritocca i minimi e crolla a -0,06%. Il Btp ha Trendycator confermato su NEUTRAL con il consolidamento della netta discesa del rendimento che prosegue in area 2,40%-2,50%. Sfondone anche per i rendimenti dei governativi USA, con Trendycator sempre NEUTRAL e rendimenti ora su nuovi minimi del 2019 ora sotto area 2,40%.
Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso fisso della Heidelberg Cement Finance, braccio finanziario della Heidelberg Cement quotata sulla Borsa di Francoforte. La società non ha bisogno di presentazioni essendo una delle principali aziende mondiali produttrici di materiali da costruzione; opera in cinque continenti e i prodotti sono utilizzati per la costruzione di case, infrastrutture, strutture commerciali e industriali. Le attività principali comprendono la produzione e la distribuzione di cemento, inerti, calcestruzzo e asfalto.
Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a ottobre 2009, ISIN XS0458685913, corrisponde una cedola annua dell’8,50% pagata semestralmente. Emesso per un ammontare di 500 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 31.10.2019. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro. La sua scadenza a sette mesi lo rende di fatto un PCT ad elevato rendimento.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.