Delusione nelle prime ore di contrattazione sul Nasdaq. Il trend è stato ribassista ma si è evidenziata un’inevitabile volatilità.
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Non parte bene l’Ipo di Lyft (Nasdaq sigla LYFT), proposta al massimo della forchetta prevista, che inizialmente era stata fissata in 62-68 $ per poi essere rialzata a 70-72 $. La decisione finale ha girato sui 72 $, in base al forte interesse evidenziato dai mercati in sede di raccolta ordini. La società, specializzata in trasporti automobilistici privati con sede a San Francisco in California, è stata fondata nel luglio 2012 da Logan Green e John Zimmer ed è considerata la vice di Uber. Oggi, primo giorno di quotazioni, era stato previsto lo start alle ore 10,45, come prassi in ritardo rispetto all’orario di apertura di Wall Street. In realtà al differimento canonico delle Ipo se n’è aggiunto un altro nel caso specifico, per le difficoltà di compattazione del “book”.
Contrattazioni in avvio a 87,2 $ per poi registrare una discesa verso gli 85 $ e successivamente una decisa accelerazione ribassista fino a minimi di 80 $. Alle ore 13,30 di New York un tentativo di recupero a quasi 82 $ e poi ridiscesa sugli 80. Il debutto è stato quindi meno esaltante di quanto si pensasse.
In realtà la preview degli analisti appariva prudente, con rating prevalenti “neutral”, per due motivi:
● il settore in cui Lyft opera è fortemente soggetto a una dura concorrenza, destinata ad aumentare con l’entrata in scena di rivali come Bellhop e Ride Guru;
● i costi operativi della società hanno ancora dei buchi neri da chiarire, dovuti alla sua particolare struttura organizzativa.
Target possibili: fra i 75 e i 90 $ in presenza di mercati rialzisti ma c’è che va oltre e ipotizza massimi per il 2019 a 105 $. Alcuni analisti sono però molto più prudenti e per ora esprimono solo dei vaghi “underperform”. Per esempio Jim Cramer consiglia di non comprare l’azione se superasse i100 $.
Il mercato: l’esordio in una fase favorevole di sentiment, per un possibile accordo fra Usa e Cina, potrebbe contribuire a gonfiare la quotazione di Lyft nelle prossime sedute, aspetto da tenere comunque presente.
Fatturato 2018: con 2,16 miliardi di $ Lyft ha raddoppiato il proprio giro d’affari, sebbene le perdite siano pure aumentate da 688 a 911 milioni di $. Ebitda (utile ante imposte) ultimi 12 mesi: negativo 977,7 milioni.
Il vincolo: i due fondatori deterranno d’ora in poi una netta minoranza della società ma disporranno di circa il 50% dei voti di controllo, situazione che potrebbe incidere sui posizionamenti futuri dei big dell’asset management.
Giudizio globale: per ora tanta volatilità in un trend ribassista. Si possono individuare gli 80 $ come barriera fra un’area di relativa forza e una di debolezza.