Venerdì 22 aprile si terrà il CdA di azione Brioschi. Quest'anno ci dovrebbero essere buone notizie per i soci in quanto nei primi nove mesi del 2018 la società immobiliare milanese aveva ufficialmente comunicato un utile di oltre 22 milioni di euro contro l'attuale capitalizzazione di 55 milioni di euro grazie all'effettuazione di talune importanti vendite. Teniamo conto delle spese fisse e gestionali afferenti gli ultimi tre mesi e magari di talune svalutazioni immobiliari, ma un utile di una ventina di milioni di euro sembra una previsione per noi ragionevole. Ovviamente lo sapremo con esattezza soltanto il 22 marzo dopo la riunione del CdA.
Un rapporto di p/e tra 2 e 3 pare estremamente esaltante per una compagnia quotata, ma per le immobiliari questa situazione si verifica spesso in quanto gli utili delle iniziative si concentrano solitamente nel momento della vendita.
Giro di volta perciò per azione Brioschi? I debiti sono inoltre scesi a fine gennaio 2019 a 131 milioni di euro, mentre il settore immobiliare, specialmente lombardo, dà segni di vivacità. Brioschi Sviluppo Immobiliare Spa ha anche comunicato un paio di mesi fa di avere venduto porzioni di immobili detenuti a Latina per 5,9 milioni di euro ma questa vendita verrà conteggiata nel corrente esercizio in quanto il contratto definitivo di vendita è stato firmato il 6 marzo scorso. Nel comunicato del 6 marzo si informano i soci che sono stati sottoscritti anche due contratti definitivi relativi alla cessione di due rami d'azienda concernenti attività esercitate nel centro commerciale Latinafiori di Latina ed oggetto di affitto di ramo d'azienda. In sede di stipula gli acquirenti hanno corrisposto rispettivamente euro 450.000 e euro 150.000.
Il 18 febbraio 2019 era inoltre poi giunta una comunicazione di Brioschi estremamente positiva: che si rifletterà sui prossimi esercizi. La compagnia ha sottoscritto un accordo per la realizzazione e la locazione di un nuovo fabbricato urbano di 31.500 mq, nel complesso di Milanofiori Nord, su richiesta di un operatore internazionale che intende adibirlo a proprio head-quarter. L'accordo prevede uffici per 4000 addetti e sarà di 15 livelli fuori terra, di cui due di parcheggi e locali tecnici. Ultimazione e consegna dell'immobile entro 26 mesi dal termine ultimo previsto per i lavori. Il contratto di locazione avrà durata di 9 anni rinnovabile per altri sei anni. Massimo silenzio sul nome del committente mentre scriviamo questo pezzo.
Saranno poi avviati nello stesso comparto contestualmente lavori di costruzione di un secondo immobile da 12 livelli per 11.000 mq, sempre per uffici, per il quale sono in corso le ricerche del potenziale inquilino.
Questa notizia non è stata pubblicizzata abbastanza dalla stampa finanziaria, ma verrà ripresa indubbiamente da Brioschi nel comunicato del 22 marzo sull'esito dell'esercizio e sarà poi discussa in assemblea vista la sua importanza. Non potrà ovviamente essere recepita nel bilancio 2018 ma quest'ultimo è già decisamente positivo per la "vecchia" immobiliare milanese.
La quotazione dell'azione non ha recepito queste news e stagna su livelli inferiori a quelli di un anno fa nonostante l'ufficializzazione della vendita di via Darwin a Milano, causa primaria del forte utile del 2018.
Brioschi ha anche comunicato di avere venduto porzioni immobiliari che possedeva a Latina per 5,9 milioni di euro in gennaio, ma questa vendita concernerà il corrente esercizio. Sembrano invece eclissate per il momento le voci di una fusione tra Bastogi e Brioschi per la semplificazione della filiera. Troppi ostacoli per il momento. E' una voce ricorrente che indubbiamente tornerà di attualità prima o poi. Ricordiamo che la famiglia Cabassi controlla con la Bastogi il 50,1% circa di Brioschi.
La società sembra alla vigilia dell'auspicato turnaround. La fortuna è stata benigna in quanto, ripetiamo, l'unico settore veramente effervescente nel mondo immobiliare italiano è quello milanese, proprio il luogo in cui Brioschi ha moltissimi interessi e proprietà.
Ancora pochi giorni per sapere le cifre definitive del 2018. Con un occhio al 2019 ed al 2020 per i nuovi suddetti importanti accordi..
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)