Tutto congiura contro i piccoli risparmiatori ai quali viene sempre proposto l'acquisto di azioni. Se la società si sviluppa questi sono obbligati spesso a cederle all'opa o al delisting. Se va male....peggio per loro.
Avevavamo già segnalato queste incongruenze un mese fa.
Oggi, nello stesso momento, vengono approvate le due OPA su azione SMRE e su azione PLTE, tutte e due su AIM.
Ebbene qui siamo alle assurdità kafkiane.
Ovviamente tutte e due giustificano, in quanto approvato dal CdA, i prezzi proposti per l'opa su azione SMRE e il delisting di azione PLTE come un prezzo "CONGRUO". Ci mancherebbe altro! L'hanno proposto loro!
Ma poi si tocca l'abisso della assurdità quando SMRE giustifica il prezzo nel terzo comma dicendo che in fin dei conti il prezzo di 6 euro è superiore a quello fissato da Kepler a 5,80 il 19 gennaio 2019.
Ebbene questa argomentazione, che ha una certa ragionevolezza, non è invece applicata da PLT Energia che fissa il prezzo a 2,80 euro mentre il report di CFO SIM fissa il prezzo a 5,50 euro.
Quello che è il giustificativo per una socità viene invece totalmente ignorato dall'altra!
Una sola speranza per i soci di PLT Energia: che non vengano consegnate le azioni (solo il 5%) per far superare la soglia del 90% del capitale. Il successo di questa OPA a prezzo ultra stracciato è in mano agli stessi piccoli azionisti. Se l'opa avrà successo sarà loro colpa....
Nel frattempo si conferma che la vita del piccolo socio in borsa è difficile. I guadagni, come per azione SMRE e azione PLT Energia sono limitati anche in caso di OPA. Le perdite invece per le società che non vanno bene sono terrificanti. Un gioco a carte segnate?
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)