Riprendiamo l'analisi del 25 gennaio sullo Zinco, il quale, al pari degli altri metalli industriali (Rame, Nickel, Alluminio) ha avuto un andamento negativo nel corso del 2018, cedendo il 27% nei primi 9 mesi dell’anno (in Usd).
Da inizio 2019, tuttavia, lo Zinco - come anche il Rame ed il Nickel - si è distinto in positivo, mettendo a segno un buon rimbalzo (+16%), con una forza che pare confermata dalla dinamica delle ultime settimane.
Il contratto future (contratto mar 2019: PC 2876; +8,3% rispetto all'analisi del 25 gennaio) è risalito sui massimi degli ultimi 9 mesi, avvicinandosi all'obiettivo del +10% che era stato indicato a fine gennaio. Nonostante l'ottimo rialzo, oggi come allora rimane prematuro ipotizzare un’inversione al rialzo su orizzonti plurimensili. Per conservare un’impostazione tonica occorre che eventuali ritracciamenti dai livelli correnti rimangano al di sopra di 2700; il tono in ottica plurisettimanale tornerebbe poi negativo alla violazione del forte supporto a ridosso di 2600, al momento improbabile.
In termini di struttura delle varie scadenze dei contratti future, si era già evidenziato un appiattimento che è ora sfociato in una vera e propria inversione, con le scadenze lunghe meno costose delle scadenze brevi. Una backwardation che segnala tensione sui prezzi spot e gioca a favore di chi detiene posizioni lunghe. Un ulteriore elemento a favore del metallo in questione.
In termini di volatilità lo Zinco è abbastanza in linea con gli altri metalli industriali, ovvero su livelli medio-alti ma non estremi. Occorre tenerne conto, ovviamente, nella scelta del controvalore della posizione che si vuole aprire, seguendo la regola generale secondo cui al crescere della volatilità deve diminuire la size e aumentare lo stop loss in percentuale – e viceversa – in modo da mantenere stabile la perdita massima in controvalore in euro che dipende ovviamente dalla propria situazione finanziaria, tolleranza al rischio e obiettivi di investimento e non dal trade che si vuole mettere in essere.
In ottica di trading si possono mantenere le posizioni lunghe aperte sullo Zinco, in guadagno di quasi il 6%, alzando lo stop loss a +3% e lasciando ancora correre - auspicabilmente! - i prezzi. Il veicolo suggerito per cavalcare il rimbalzo del metallo era l’ETC con ticker ZINC, quotato su Borsa italiana (PC: 7,514; prezzo di carico: 7,114; cfr. grafico ETC ZINCO). Il benchmark di riferimento è il Bloomberg Zinc Total Return, con un rischio controparte minimo in quanto l’ETC è collateralizzato al 100% da titoli eleggibili. Si ricorda che l’ETC sullo Zinco, seppur espresso in euro, risente come tutti gli altri ETC sulle materie prime dell’esposizione nei confronti del dollaro Usa. Occorre quindi tenerne conto se il proprio portafoglio fosse già troppo esposto sul biglietto verde.
Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi decisamente ridotti, dell’ordine mediamente di poche decine di migliaia di euro: essendo molto illiquido non si presta quindi ad operazioni con controvalori grandi o troppo veloci. E’ comunque adeguato per operazioni da alcune settimane (swing trading) ad alcuni mesi (asset tattica), di importi di poche migliaia di euro (<5.000): un’operatività di piccolo cabotaggio, certamente, ma ogni componente non direttamente correlata con l’asset class azionaria o obbligazionaria che entra in un portafoglio ne va ad accrescere la diversificazione, un beneficio importante soprattutto quando i trend azionari/obbligazionari diventano di difficile lettura.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)