Fintech, un mondo in forte evoluzione. Il punto sul settore


Sono probabilmente riservati solo ai professionisti della finanza i risultati di una vasta ricerca sul tema. Interessano magari poco i piccoli e medi investitori. Che devono però tenere conto di una rivoluzione in corso.

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Certamente coinvolge solo gli operatori finanziari questo studio, che riprendiamo dalla sintesi ufficiale, ma per loro è materia di approfondimento rispetto ai progressi epocali in atto nell’ambito del fintech, che è la fornitura di servizi e prodotti nella finanza attraverso le più avanzate tecnologie dell'informatica (ICT).

E’ stato presentato a Milano, in occasione del Sep Scaleup Summit presso Borsa Italiana, il “Fintech M&As Study”, realizzato da Mind the Bridge in collaborazione con L’Atelier BNP-Paribas Americas. Basato sui dati del report “Tech Startup M&As, lo studio si concentra sulle M&A del mercato Fintech internazionale, che oggi copre una vasta gamma di servizi e soluzioni, dal prestito al risparmio fino all’investimento personale e pubblico, l’equity e il banking personale.

Il report mostra una crescita costante nel mercato fintech M&A negli ultimi otto anni, con un picco registrato tra il 2015 e il 2016 in concomitanza del quale il numero dei deal è quasi raddoppiato e il valore totale cresciuto di 2.4 volte. Per il 2018 ci si aspetta di raggiungere circa 250 operazioni M&A per un valore di 9 miliardi di $, con un tasso di crescita del 25% rispetto al 2017.

 “Senza dubbio il Fintech mostra di essere oggi l'industria più fiorente in termini di capitale raccolto dalle startup, avendo attratto 12 miliardi di $ in equity, il che equivale al 14% del capitale totale raccolto nel vecchio continente - ha commentato Alessandro Promutico, Ceo di L’Atelier BNP Paribas Americas - Inoltre, è uno dei settori più in costante crescita a livello globale per numero di nuove startup registrate anno dopo anno. Questo report mostra molto bene come il software stia disintermediando le attività bancarie tradizionali rivolte ai clienti, dai pagamenti al KYC-Know Your Customer, passando per la gestione patrimoniale e il credito al consumo. Evidenzia inoltre come gli attacchi al Banking provengano principalmente dal mondo IT e Software, nonché dal Retail e dalla consulenza".

Il divario tra Europa e Stati Uniti rimane enorme ma l'Europa sta recuperando terreno. Le startup Fintech in Europa sono 350 e sono state in grado di raccogliere cumulativamente 5,1 miliardi di $. Negli Stati Uniti sono 600 e hanno raccolto 9.6 miliardi. Il divario era tre volte tanto solo tre anni fa.

"Guardando i modelli di crescita del capitale, abbiamo rilevato un ritardo di circa 2 anni tra Stati Uniti ed Europa nel settore Fintech” - ha commentato Marco Marinucci, CEO di Mind the Bridge.

L’Insurtech, altro settore decisamente fiorente, sembra relativamente nuovo se paragonato al Fintech.

“Sommando Europa e Stati Uniti le aziende Fintech sono 6 volte tanto rispetto alle Insurtech - ha aggiunto Marco Marinucci, CEO of Mind the Bridge –e le aziende Fintech hanno raccolto 5.8 milioni per ogni milione raccolto da quelle Insurtech. In termini numerici, le M&A Insurtech registrano solo 147 deal contro gli 851 delle Fintech, anche se il settore sta diventando sempre più rilevante”.

La scena Fintech M&A è guidata, senza particolari sorprese, dagli Stati Uniti, con 559 realtà. Questo valore è 4 volte superiore a quello della seconda classificata, il Regno Unito, che domina la scena europea con 136 exit (46% del totale, dato che dovrebbe sollevare alcuni interrogativi sulle potenziali implicazioni di uno scenario Brexit). La Germania si colloca al terzo posto con sole 30 realtà, mentre segue in quarta posizione la Francia con 25, e la Spagna è ottava con 13. L’Italia è solo dodicesima con 8. Il fronte delle acquisizioni mostra una classifica abbastanza simile.

Tra tutti i deal registrati, il verticale dei pagamenti è quello che attira più acquirenti (17%) anche se sembra mostrare segni di rallentamento dopo 3 anni di crescita costante ed esponenziale; il Banking segue con il 7%, confermando la sua centralità con un tasso di crescita lineare e costante; il verticale del Crypto-Blockchain (che copre il 5% dei deal) sta letteralmente esplodendo (sebbene con le turbolenze di un settore ancora sottoposto a problemi di regolamentazione, truffe potenziali e complicazioni varie). Altre tecnologie di rilievo riguardano gestione del credito (4%), crowdfunding, fatturazione, finanza personale, crowdsourcing, asset management (tutte al 3%), piattaforme di trading e PoS, sicurezza (2% ciascuna), prestiti e gestione del rischio (1% ciascuna, con l’ultima categoria che si colloca a cavallo tra Fintech e Insurtech).

Gli acquirenti delle tecnologie Fintech provengono per la maggior parte dal settore Finance&Banking (56%) che oggi sono a rischio disruption e soffrono dell’erosione dei margini di guadagno. Il 18% proviene da aziende IT&Software, il 7% da Business Services&Consulting e il 4% da Consumer&Retails.

Ma che profilo ha la tipica azienda fintech che viene comprata? Al netto delle anomalie, al momento dell’acquisizione ha in media 105 dipendenti (è quindi un’azienda più grande della media registrata sugli altri verticali, che conta 50-100 dipendenti). Di solito ha 7,7 anni, un’età relativamente inferiore rispetto alle startup in generale più acquisite (in media 9 anni). Al momento della transazione ha raccolto mediamente 14,9 milioni di $ di capitale. Il prezzo medio dell’acquisizione si aggira intorno ai 160,9 milioni, il che significa un moltiplicatore medio di 10 volte superiore rispetto al capitale investito.

“Quale è quindi il prezzo ‘giusto’? Questa è la domanda da un milione di dollari che le aziende si pongono al momento di un’acquisizione. E spesso chiedono a noi - ha commentato Alberto Onetti, Chairman Mind the Bridge. Ecco perché in questo report abbiamo incluso una sessione di “Multiples and Metrics”. Le startup sono il più delle volte in una fase pre-revenue e, anche quando hanno fatturato, questo non è un indicatore utile perché la valutazione si basa su quello che va fatto più chesu quello che è stato conseguito. Anche i dati sui finanziamenti ricevuti non aiutano a fare il prezzo perché non c’è correlazione tra capitale raccolto e performance di una azienda”.   

Moltiplicatore dei Ricavi (prezzo pagato sul fatturato)
E’ pari a 3.4 volte il fatturato (ultimo anno). Maggiori sono i ricavi, maggiore è il moltiplicatore. Le aziende con fatturato tra 50 e 200 milioni di $ mostrano moltiplicatori più elevati (di 4 volte). Con valori oltre 200 milioni di ricavi, il moltiplicatore si riduce leggermente (3.3X). Al di sotto dei 50 milioni, il moltiplicatore dei ricavi si assesta in media intorno a 3 volte.

Moltiplicatore del Capitale Raccolto (prezzo pagato vs. capitali raccolti)
Il moltiplicatore del prezzo medio è pari a 3 volte il capitale raccolto. Le startup più piccole (fino ai 20 milioni) hanno moltiplicatori relativamente più bassi (2.4 in media), mentre le aziende più grandi (tra i $20 e i $100M in capitale raccolto) vengono pagate di più (3.3X, in media).

Prezzo medio pagato per dipendente
In media le aziende fintech sono pagate 0.8 milione di $ per dipendente. Per le startup fino a 50 dipendenti, il prezzo pagato per persona è di 1.1 milioni di dollari.