Abbiamo appena archiviato la quinta settimana consecutiva di rialzo sull’indice Eurostoxx50, mentre sul nostro fronte abbiamo avuto una piccola battuta d’arresto dopo un rialzo di quattro settimane. Ridendo e scherzando, da 17900 a 19900 ci siamo fatti una risalita di duemila punti in un solo fiato, rompendo il massimo relativo di inizio dicembre e innescando così molto probabilmente un nuovo trend rialzista di medio termine. Posto che il trend ribassista in essere dai primi di maggio dello scorso anno è ancora per il momento un secondario all’interno di quello rialzista intrapreso da luglio 2016, questo nuovo trend rialzista che sembra voler partire potrebbe rappresentare l’inizio della fine della correzione.
Un po’ incasinato il ragionamento, è vero, ma se lo traduciamo in numeri sarà sicuramente più chiaro per tutti: la rottura rialzista di 19695 (massimo relativo di dicembre) ha dato il primo segnale positivo sul mercato italiano da sette mesi a questa parte (cioè da quando abbiamo fatto il massimo di medio-lungo termine, 24545 punti, lo scorso maggio). Ora bisogna che questo movimento diventi un vero trend rialzista e non il proverbiale rimbalzo del gatto morto. In caso di debolezza avremo correzioni normali fino a 18400 circa, sotto tale soglia si ritorna in zona pericolo. Obiettivo probabile in caso di prosecuzione rialzista: 21230 circa.
Per la scadenza tecnica di febbraio la forte resistenza è a 20500 punti, ma i nostri indicatori di posizionamento generale del mercato indicano un ostacolo importante già tra 20100 e 20200 punti. Sul fronte ribassista il supportone è a 19000, mentre il baricentro del posizionamento di mercato è tra i 18350 e i 18500 punti, dove una eventuale correzione rischierebbe di diventare una ripresa del trend ribassista.
Sul fronte Eurostoxx il quadro tecnico è più complesso, dal momento che non ci sono riferimenti precedenti da prendere come spartiacque, se non a 3264 punti circa, non ancora raggiunti (e anzi abbastanza distanti per il momento). Sul fronte delle opzioni le grandi resistenze sono a 3200 e 3250 punti per la scadenza di febbraio, mentre il baricentro di mercato sul fronte call è sui 3180 punti circa. Essendo il massimo della scorsa settimana stato fatto a 3177 punti è probabile assistere ad una correzione nei prossimi giorni. Fino a 3043 punti sarebbe tutto assolutamente normale.
Sul lato put bisogna scendere fino a 3000 punti per poter osservare un primo livello significativo di open interest, mentre il maggior interesse è sullo strike 2800. C’è molta cautela, dunque, nel posizionamento dei volumi importanti, segno che il rimbalzo delle ultime settimane molto probabilmente non convince ancora il mercato.
Le posizioni aperte procedono benino, per il momento. La volatilità si è ridotta in modo sostanziale e il tempo trascorre a nostro favore. Restiamo in attesa.
Buon lavoro a tutti.
Ufficio studi Algoritmica e QuantOptions