Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci
Piano Bar di Virginio Frigieri 03/02/2019
Quadro Generale
Un tema ricorrente dell'ultimo anno dei mercati azionari è il parallelo al picco dell'umore sociale del dicembre 1968. Gli analisti di Elliott Wave International hanno riconosciuto le importanti somiglianze fin dall'inizio. A maggio 2015, vicino alla fine dell'onda intermedia (3) dell'onda primaria [5], dissero che il confronto era così ovvio che era apparso anche sulla copertina della rivista Time che ho riportato sotto. Le somiglianze divennero ancora più avvincenti quando l'avanzata del mercato culminò. Gli estremi rialzisti nell'occupazione e nella fiducia dei consumatori hanno eguagliato quelli del 1968 e si sono mescolati con una rinnovata fascinazione culturale con la tecnologia e il volo spaziale, anch'essi un punto di riferimento culturale alla fine degli anni '60. Certamente, come nel 1968, c'è un contrappeso ribassista a tutte le gioie rialziste. Una tendenza emergente dell'umore negativo proietta la sua ombra sotto forma di polarizzazione politica e un incombente senso di rivolta sociale. Sulla scia del TOP di ottobre 2018 nel Dow Jones Industrial, alcuni si sono persino chiesti se il lato ribassista dell'equazione avesse preso il sopravvento. Il commentatore politico Pat Buchanan si è così espresso in un titolo sulla sua rubrica del 30 ottobre 2018: ”Is This Worse than ’68?” (è peggio del ’68?)
In un certo senso, Buchanan la pensava così: "L'odio e l'ostilità, la bile e l'amarezza del nostro discorso, sembrano più grandi di 50 anni fa." Ma aggiunse, "I tempi sono davvero peggiori?" Citando "agitatori molto disciplinati, e ben organizzati " e una baldoria degli anni '70 in cui 2.500 bombe sono state fatte esplodere sul suolo americano, Buchanan ha concluso," No, il 2018 non è il 1968, almeno non ancora. "
La differenza fondamentale, ovviamente, è il beneficio del senno di poi, che c’è per il 1968 ma non c’è ancora per il periodo corrente. La risposta è ancora "non ancora", perché l'euforia sociale che sta frequentando un mercato di livello Supercycle non è ancora scomparsa. Tuttavia, adattandosi all'analogia, il 2018 è stato il primo anno dal 1969 in cui il rendimento dei buoni del tesoro hanno sovra performato non solo le azioni ma anche i titoli a lungo termine. Il 1969 ha portato un mercato orso che non ha fruttato al progresso materiale per altri 13 anni". C'è, ovviamente, la questione dei gradi d’onda. L'attuale mercato ribassista è un cambiamento di tendenza di grado superiore rispetto al mercato orso che è seguito al picco del 1968, quindi il calo dei mercati azionari sarà molto più profondo e probabilmente durerà ben più a lungo.
Il declino dai mercati azionari, in agosto (NASDAQ), a settembre (S & P 500) e a ottobre (DJIA), sta procedendo ma per ora non mostra ancora una struttura chiara ed inequivocabile a cinque onde, che confermi il quadro ribassista. Non tutti i mercati ribassisti iniziano con le sub-onde più limpide, ma richiedono del tempo per sviluppare il modello man mano che il mercato continua a scendere. Il declino dal massimo nel 1968 è un esempio calzante. Come potete vedere nel grafico sopra, sono passati diversi mesi (onde A e B) prima che il declino iniziale del Dow Jones Industrial Average del 2 dicembre 1968 sviluppasse una struttura che rendeva chiaro che era in corso una tendenza ribassista. L'indice alla fine è diminuito del 37% dal dicembre 1968 al maggio 1970, che faceva parte dell'onda ciclica IV. La mancanza di una chiara conferma nell'attuale struttura ondulatoria del declino del mercato è, come diceva Precther lo scorso mese, "il non-evento più fastidioso del 2018-2019,". Ma abbiamo pazienza. Se ci fossero cambiamenti importanti lo comunicheremo qui.
Per oltre un anno abbiamo visto e pubblicato indicatori vari di Sentiment che suggerivano quantomeno prudenza. Man mano che gli indici inanellavano nuovi massimi nella seconda parte del 2018, la massa degli investitori dimostrava di non temere i nuovi massimi storici, ma anzi di attenderseli. Sul Financial Forecast USA di questo mese viene mostrato un grafico che mette a confronto il Dow Jones con l’andamento degli acquisti effettuati dagli investitori stranieri.
Negli ultimi anni la Banca del Giappone e diverse altre banche centrali, hanno riversato i loro soldi appena coniati nei mercati azionari globali. La Banca centrale Svizzera tanto per citarne una possiede, 8,8 miliardi di dollari di titoli tecnologici statunitensi ed anche la vorace Banca del Giappone non è diminuita con i massimi di ottobre del Dow e del Nikkei tanto che gli acquisti di Ottobre hanno toccato la cifra record di 7,68 miliardi di dollari.mirando apparentemente a sostenere le quotazioni. Le banche centrali ci sentono quindi al sicuro adottando questa politica e di rimando il pubblico trova una ragione per sentirsi a sua volta al sicuro. Un’ altra versione rialzista di questo comportamento aberrante delle banche centrali si può rilevare da questo titolo apparso il 16 gennaio su un sito Web che si autodefinisce "l a fonte americana n. 1 per investimenti più intelligenti, più sicuri e più redditizi":
“China’s Central Bank is buyng Stocks and so should you”
(La Banca Centrale cinese sta comprando azioni e dovresti farlo anche tu.)
A nostro avviso cosi come non funziona comprare quando le aziende fanno buy-back di proprie azioni, non è intelligente nemmeno seguire col paraocchi le mosse delle banche centrali. Del resto il grafico sopra mostra cquello che è successo le due volte precedenti in cui gli acquisti degli investitori stranieri avevano raggiunto i due picchi estremi: nel 2000 è seguito un crollo del 39% e nel 2007 del 54%. Quindi addirittura i picchi degli acquisti esteri paiono essere un buon indicatore, di quando le tendenze principali stanno per invertire. Al solito per il discorso del grado d’onda il prossimo crollo dovrebbe essere abbondantemente superiore ai due precedenti. L’entrata da ultimo della Cina conferma semplicemente che siamo di fronte a un mercato orso globale nelle sue fasi iniziali. Quando le banche centrali cominceranno a scaricare questa montagna di titoli avremo un primo segnale di buy-opportunity.
I prossimi mesi metteranno a dura prova i commentatori che “cercano sempre motivi nuovi per riempire il bicchiere di ottimismo. Il saluto finale di un giornalista veterano che ha chiuso 19 anni di rapporti finanziari mette in guardia i lettori dal seguire quegli osservatori che cercano di predire la prossima mossa del mercato e chiude dicendo: “La cosa migliore che puoi fare se le giravolte del mercato ti causano dolore emotivo è spegnere la TV, sintonizzare gli esperti del mercato e fare una pausa, tenendo traccia delle mosse del Dow. Il mercato, ho imparato, è come un'amicizia duratura con alti e bassi lungo la strada". In altre parole," Compra, mantieni e non vendere mai ".
Mi immagino che un mercato orso di livello Supercycle dissiperà velocemente l'idea di creare legami affettivi con beni di qualsiasi tipo!.
Previsioni di Borsa : Indici Azionari USA
Nell’ottava appena conclusa si è perfezionata l’onda 2 che se osservata su grafico a 2 ore mostra ormai un cinque onde pulito che potrebbe far pensare al completamento del onda [c]. Colgo l’occasione per rieticchettare il grafico daily su un conteggio più realistico che non cambia per il momento la nostra impostazione ribassista.
Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi
Niente di nuovo sul Trentennale americano su cuirestiamo ribassisti. Questa settimana abbiamo valutato anche il conteggio alternativo più probabile che non cambia nulla nell’a impostazione generale.
Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD
Il dollaro USA pare posizionato per rafforzarsi perlomeno rispetto al franco svizzero, allo yen giapponese e all'euro. L'euro ha subito un duro colpo contro alcune divise concorrenti a gennaio, ma dovrebbe dimostrarsi temporaneo man mano che i modelli correttivi finiscono.
La ripresa dell'euro dal suo minimo a 1,1215 ha ancora i connotati di un’onda correttiva e finora ha rintracciato circa il 61,8% del precedente calo da 1,1815. L'onda (3) dovrebbe viaggiare percorrendo almeno alla stessa distanza dell'onda (1), che ha come bersaglio 1.0560, ma non è improbabile che possa continuare verso un target che sarebbe assolutamente normale di 1.618 la lunghezza di onda (1).
Previsioni di Borsa : Oro e Argento
I prezzi dell’oro sono ora in piena zona target da noi stimata per l’onda D che era (1.300-1.350) .
Il DSI questa settimana vede i rialzisti all’80%. L’onda D potrebbe salire ancora un po verso la trendline che delimita il grande triangolo di barriera, ma tecnicamente non è richiesto. Dovrà seguire una onda E per chiudere la figura nei pressi di 1.250 e da qua dovrebbe partire l’onda ( C) che andrà a concludere la [B] pluriennnale di grado primary.
Meno prevedibile l’ìargento che potrebbe correggerein modo più consistente. Tutto da seguire.
alla prossima
Note:
La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:
La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.