Nei recenti articoli abbiamo ragionato piuttosto approfonditamente sulle dinamiche che vedono coinvolte le Banche Centrali USA ed Europa. E la sintesi è presto fatta, visto che la FED pare propensa ad allontanare di settimana in settimana il prossimo rialzo dei tassi e questo sta riportando i capitali sul mercato obbligazionario, con il Treasury a 10 anni passato da un rendimento del 3,25% (novembre 2018) al 2,67% attuale, con un minimo a inizio anno in area 2,50%. Stesso copione nell’Eurozona, dove la BCE è sempre meno propensa ad avviare la stretta monetaria proprio adesso che è in corso un drastico rallentamento economico, con Italia già in recessione e la Germania che poco ci manca.
Diversa invece appare la situazione sui mercati emergenti, con i bond che potrebbero paradossalmente diventare una buona occasione d'investimento con il rialzo dei tassi delle rispettive Banche Centrali. Sì, suona strana questa possibilità poiché è contro le logiche che governano la relazione tassi/rendimento delle obbligazioni. Tuttavia, senza scendere in approfondite analisi numeriche, è un dato di fatto che i bond emergenti hanno ripreso quota a partire dal momento in cui meno ce lo si poteva attendere e cioè appena dopo delle vigorose strette monetarie delle Banche Centrali.
In particolare Russia, Brasile e Turchia le cui economie – a parte i problemi di carattere politico – hanno dovuto alzare i tassi repentinamente per fronteggiare il ritorno dell’inflazione. Per la Russia è stato il crollo del petrolio a penalizzare pesantemente il rublo e quindi ad impattare sui prezzi; per Brasile e Turchia l’origine della crisi va invece attribuita alla sfiducia dei mercati verso la politica economica e monetaria dei due governi. Ne è conseguito che si è ricominciato a comprare debito emergente quando le rispettive Banche Centrali hanno preso posizione decisa per contrastare con risolutezza l’inflazione.
Passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti impliciti in lieve aumento rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga ora in area 1,20% per le scadenze dal 2037; sulla scadenza a 10 anni saliamo un po’ e siamo in area 0,71%. In lieve aumento anche i forward su Euribor 6 mesi sul tratto a lunga ma quasi impercettibilmente portandosi poco sopra ad area 1,80%; di fatto invariati sul tratto a breve.
Lievemente contrastati gli spread e i rendimenti dei benchmark decennali. Il decennale tedesco si allontana dai minimi dell’anno (0,18% attuale contro 0,14% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,57% e l’Irlanda si porta a 0,82%. In controtendenza i periferici, con il nostro Btp poco sotto area 2,80% di rendimento, il Portogallo scende a 1,48% e la Spagna va all’1,17%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 129 bps, 99 bps e 259 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati rimane tutto invariato rospetto alla scorsa settimana e non cambia chiaramente l’impostazione del modello Trendycator. Il modello si mantiene NEUTRAL sull’area UK, con il Gilt che rimane frazionalmente sotto area 1,20%; sull’area BUND Trendycator è sempre SHORT con il rendimento che risale dai minimi e va verso in area 0,20%. Il Btp vede Trendycator confermato a NEUTRAL e rendimento che galleggia instancabile tra area 2,60% e area 2,80%. Anche sull’area USA Trendycator si conferma NEUTRAL con i rendimenti del decennale sempre in prossimità dei minimi del 2019 tra area 2,60% e 2,70%.
Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso fisso della Timberland Securities Investment PLC, una società del gruppo Timberland cui fa parte anche la Timberland Capital Management GmbH, società operante da oltre 20 anni nel settore degli investimenti finanziari di elevato profilo.
Timberland Securities Investment PLC è stata costituita a Malta ad inizio 2015 ed ha ottenuto le autorizzazioni per l'offerta pubblica in base al Prospetto di Base del 23 novembre 2018, conforme con la Direttiva approvata dall'Autorità per i mercati finanziari del Liechtenstein nonché in una serie di giurisdizioni dell'UE.
Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a luglio 2017, ISIN XS1649889885, corrisponde una cedola annua del 6,75% pagata trimestralmente. Emesso per un ammontare di 20 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 30.03.2020. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.