Il quadro tecnico dello zucchero sembra stia volgendo in positivo, finalmente.
Dopo una lunga fase ribassista, col future (cfr. grafico ZUCCHERO future, contratto marzo 2019: PC 13,35) che arriva a cedere il 42% del suo valore dal picco dell’ottobre 2016 al minimo dell’agosto 2018, ritestato nel mese di novembre, lo zucchero mette a segno un forte rally nel bimestre settembre-ottobre 2018, seguito però da un’ampia correzione conclusasi ad inizio gennaio. Da inizio 2019 i segnali di rinnovata forza sullo zucchero si fanno sempre più convincenti: nel corso della settimana si assiste ad uno strappo rialzista di circa il 7%, che riporta il future al di sopra dei massimi dell’ultimo trimestre.
Graficamente, la tenuta di quota 13 conserva un’imposta rialzista per le sedute a venire, con primo obiettivo i picchi del 24 ottobre a ridosso di 14,25. Sopra tale livello si aprirebbero scenari rialzisti su orizzonti plurimensili, con obiettivi anche ambizioni di risalita (prima resistenza significativa a quota 15, quindi la resistenza critica in area 16,00/50).
In termini di contango la struttura delle varie scadenze dei contratti future denota un’inclinazione positiva, abbastanza inclinata: il fattore tempo di detenzione, quindi, gioca a sfavore per le posizioni lunghe – come ogni qualvolta una materia prima è in contango, che rappresenta peraltro la situazione fisiologica per tutte le commodities – ma il fatto che la curva di contango si stia appiattendo nelle ultime settimane fornisce un segnale positivo. Sembrano quindi esserci le condizioni per un trade su un orizzonte di alcune settimane/mesi.
In termini di volatilità lo Zucchero è abbastanza in linea con gli altri coloniali, ovvero su livelli medio-alti ma non estremi. Occorre tenerne conto, ovviamente, nella scelta del controvalore della posizione che si vuole aprire, seguendo la regola generale secondo cui al crescere della volatilità deve diminuire la size e aumentare lo stop loss in percentuale – e viceversa – in modo da mantenere stabile la perdita massima in controvalore in euro che dipende ovviamente dalla propria situazione finanziaria, tolleranza al rischio e obiettivi di investimento e non dal trade che si vuole mettere in essere.
In ottica di trading si potrebbe iniziare a posizionarsi sullo Zucchero già sui livelli correnti, con un primo target a +10% e uno stop loss iniziale di un 7%. Se poi il movimento di rally dovesse acquisire vigore si valuterà se prendere profitto, parziale o totale; in caso di mantenimento della posizione, per una corretta gestione del rischio occorrerà comunque alzare lo stop loss iniziale portandolo in prossimità del prezzo di carico (stop trailing).
Come veicolo per cavalcare la possibile prosecuzione del tentativo di rimbalzo in atto si segnala l’ETC con ticker SUGA, quotato su Borsa italiana (PC: 6,791; cfr. grafico ETC ZUCCHERO). Il benchmark di riferimento è il Bloomberg Sugar Total Return, con un rischio controparte minimo in quanto l’ETC è collateralizzato al 100% da titoli eleggibili. Si ricorda che l’ETC sullo Zucchero, seppur espresso in euro, risente come tutti gli altri ETC sulle materie prime dell’esposizione nei confronti del dollaro Usa. Occorre quindi tenerne conto se il proprio portafoglio fosse già troppo esposto sul biglietto verde.
Un’ulteriore osservazione, degna di nota: sugli ETC, a differenza che sugli ETF e sui fondi per i quali è sempre previsto il pagamento del capital gain del 26%, è prevista la possibilità di compensare plus e minus sia tra differenti ETC sia tra ETC e azioni ed obbligazioni. Fiscalmente eventuali utili vengono infatti considerati a titolo di “redditi diversi” e non come “redditi di capitale”.
Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi limitati, mediamente al di sotto dei 100.000 euro giornalieri: essendo poco liquido non si presta quindi ad operazioni con controvalori grandi o troppo veloci. E’ comunque adeguato per operazioni da alcune settimane (swing trading) ad alcuni mesi (asset tattica), di importi di poche migliaia di euro (<5.000).
Considerato l’ottovolante delle Borse dell’ultimo trimestre 2018-inizio 2019 e l’incertezza sui titoli governativi italiani (peraltro gli unici nell’area euro a riconoscere un rendimento decoroso), diviene cruciale, in ottica di money management, lavorare sui portafogli per accrescerne la diversificazione, in modo renderli meno “fragili” e sensibili a fronte di possibili shock futuri.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)