Analisi dei titoli dell’emittente italiano, in forte sofferenza negli ultimi due anni. Cosa potrebbe far riprendere i loro corsi.
Cedole & dividendi
La volatilità che caratterizza l’azione Telecom Italia da molto tempo è causa di ripercussioni anche sulle obbligazioni. Lo conferma il classico cavallo di battaglia, ovvero la 7,75% scadenza 2033 in euro (Isin XS0161100515), scesa precipitosamente dai 153 del marzo 2018 ai 119,5 di ieri, con prese di profitto o meglio stop loss degli istituzionali assai pesanti. Inevitabili i dilemmi sulla tenuta dell’emittente, che merita un approfondimento.
Il quadro generale
La ventina di maggiori emissioni di Telecom si distribuisce su scadenze che vanno dalla 2020 alla 2038, passando per tre valute: euro, dollaro Usa e sterlina inglese. La maggior parte è a taglio elevato (50.000 o 100.000) ma la selezioni di quelle a basso lotto resta interessante e a esse rivolgiamo l’approfondimento.
Isin |
Scadenza/Cedola |
Valuta |
Yield attuale |
XS0161100515 |
2033 / 7,75% |
Eur |
5,6% |
US872456AA66 |
2019 / 7,175% |
Usd |
2,6% |
US87927VAF58 |
2033 / 6,375% |
Usd |
7,5% |
US87927VAM00 |
2034 / 6,0% |
Usd |
7,4% |
US87927VAR96 |
2036 / 7,2% |
Usd |
7,7% |
US87927VAV09 |
2038 / 7,721% |
Usd |
7,7% |
Quelle che quotano sotto 100
Isin |
Quotazione |
Borsa |
US87927VAF58 |
89,6 $ |
Milano |
US87927VAM00 |
86,3 $ |
Berlino |
US87927VAR96 |
94,8 $ |
Berlino |
US87927VAV09 |
99,3 $ |
Berlino |
Una curva abbastanza corretta, ma…
Mettendo una dietro l’altra tutte le venti emissioni si ottiene una curva dei rendimenti abbastanza regolare, che si sviluppa dall’1,6% della 2020 al 7,7% della 2038, con valori decisamente più alti rispetto alla media degli emittenti della stessa categoria di rating (BB+). C’è quindi un maggiore rischio? Il giudizio deve tenere conto di vari fattori:
L’azione di deleveraging tanto attesa non è stata finora sufficiente |
Il debito complessivo del gruppo è molto elevato (circa 30 miliardi di euro) |
Il 72,6% del debito è rappresentato da obbligazioni, con scadenza media 7,8 anni |
Lo scontro in corso per la governance del gruppo è un elemento di indebolimento |
Ci sono anche dei punti forti
Il quadro finanziario appare complesso, mentre quello operativo risulta più favorevole.
Posizione commerciale ancora dominante in Italia |
Le attività brasiliane vanno bene. La società è leader nel 4G |
L’aggiudicazione di frequenze 5G in Italia partirà operativamente dal 2022 |
Torniamo allora ai bond. E’ evidente che i fattori di instabilità hanno colpito soprattutto la parte lunga della curva delle emissioni, con rendimenti oltre il 7%, quasi impensabili fino a non tanto tempo fa. La prudenza quindi s'impone soprattutto per chi guardi a investimenti di lungo termine. Molto più idonea una strategia di trading di breve e medio periodo in presenza di effettivi segnali tecnici rialzisti. Per ora si sono visto solo fra dicembre e gennaio con successiva nuova debolezza. Lo slittamento temporale di trend fra azione e obbligazioni, con la prima che spesso sembra più reattiva rispetto alle seconde, può aiutare nell’identificare i movimenti del credito. Un eventuale ritorno sopra la media mobile a 200 sedute e soprattutto sopra gli 0,60/0,64euro (contro 0,563 euro di ieri) del titolo azionario potrebbe rappresentare un segnale di normalizzazione del quadro, con impatti favorevoli anche sull’obbligazionario, ma certamente la maggiore componente di rischio - il debito - resta inalterata e soltanto una sua progressiva riduzione rappresenterà un sostanziale elemento di svolta.