In termini di forza relativa, su orizzonti lunghi, il metallo prezioso rimane ancora sottoperformante sia rispetto al succedaneo Oro sia, e ancor di più, rispetto al Palladio, che tra tutti i preziosi detiene la palma del trend più forte e consolidato nel tempo (anche se nell’immediato, come dicevamo nell’analisi dello scorso venerdì, sembra perdere spinta, per lo meno su orizzonti brevi).
Nell’ottica della diversificazione del portafoglio tuttavia, un po’ di Argento non fa certamente male.
Concentriamoci sulla dinamica dell’ETC con ticker PHAG (Wisdomtree Physical Silver; cfr. Grafico allegato), quotato su Borsa italiana (PC: 14,560). Dai minimi di fine maggio a ridosso di quota 12 il PHAG ha iniziato a sviluppare un movimento di risalita, con una netta accelerazione fino a inizio settembre, portandosi a ridosso di 16,650, con un rally significativo (+38% circa), supportato da volumi in forte aumento. Da inizio settembre si è poi assistito ad un movimento correttivo, che ha respinto le quotazioni verso il supporto a ridosso di quota 14, testato dall’8 al 10 dicembre. Nelle ultime due settimane, l’Argento si è riportato verso 14,60, fornendo un primo segnale di stabilizzazione. La tenuta di 14,25 è ora importante per non negare il segnale: gli acquisti riprenderebbero poi al superamento di 14,750, con obiettivo 15,550 e quindi, prematuro, quota 16 (a tendere i picchi di inizio settembre a 16,650).
Ricordiamo che in termini di volatilità l’Argento si contraddistingue per livelli medio/alti (superiori a quelli dell’Oro ancorché inferiori a quelli del Palladio, il più volatile dei metalli preziosi). Occorre tenerne conto, ovviamente, nella scelta del controvalore complessivo della posizione che si vuole aprire, seguendo la regola generale secondo cui al crescere della volatilità deve diminuire la size e aumentare lo stop loss in percentuale – e viceversa – in modo da mantenere stabile la perdita massima in controvalore in euro che dipende ovviamente dalla propria capacità finanziaria, tolleranza al rischio e obiettivi di investimento e non dal trade che si vuole mettere in essere.
Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi più che soddisfacenti, dell’ordine mediamente di alcuni milioni di euro: essendo molto liquido, si presta quindi ad operazioni con controvalori anche grandi e veloci.
L’ETC PHAG è garantito da argento fisicamente stoccato e quindi non presenta rischio di credito. Seppur espresso in euro, risente come tutti gli altri ETC sulle materie prime dell’esposizione nei confronti del dollaro Usa. Occorre quindi valutare tale aspetto se il proprio portafoglio fosse già troppo esposto sul biglietto verde.
Sul comparto preziosi si conferma la mancanza di segnali chiari e quindi è preferibile mantenere un atteggiamento prudente, pronti a incrementare ai primi segnali confermati di ripresa del trend rialzista.
Tra i metalli industriali il più forte rimane il Rame. Vedremo la prossima settimana…
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)