Due yield a confronto: quello riferito alle stime 2020 rapportate alla media delle quotazioni 2019 e quello di quanto versato nell’anno in corso confrontato con l’ultima quotazione di venerdì. In più l’importante parametro della volatilità.
Cedole & dividendi
Per chi vuole arricchire il proprio piano reddituale con l’incasso di dividendi azionari è il caso di iniziare a vagliare le ipotesi per il prossimo anno, pur tenendo conto che i mercati potrebbero subire forti variazioni prima della primavera e che il Ftse Mib sta avvicinandosi ai massimi dell’ultimo quinquennio. Ogni previsione quindi è ballerina. Ciò non esclude che quanto meno una valutazione dei titoli più generosi sia consigliabile per concentrarsi sul loro andamento.
Proviamo allora a stimare i potenziali yield delle leader, in base alle prime indicazioni o indiscrezioni di dividendi pagati nel 2020, considerando una quotazione media per ogni azione riferita all’anno in corso, nonché di quelli versati nel 2019 rapportati alla quotazione di chiusura di venerdì scorso. Le percentuali vedono strutturarsi le seguenti graduatorie, con alcune differenze non trascurabili:
Azione |
Yield medio |
Yield a venerdì |
Intesa Sanpaolo |
8,7% |
8,46% |
Azimut |
6,7% |
5,58% |
Unipolsai |
6,5% |
5,59% |
Eni |
6,4% |
6,16% |
Unicredit |
6,2% |
2,06% |
Generali |
6,0% |
4,90% |
Fca |
5,9% |
4,88% |
Atlantia |
5,9% |
4,31% |
Enel |
5,6% |
4,33% |
Snam |
5,4% |
5,20% |
Ubi Banca |
5,2% |
4,07% |
Mediobanca |
5,2% |
4,73% |
Tutti e dodici sono nel primo caso sopra il 5% lordo, che alle condizioni in corso del rendimento obbligazionario in euro appare più che eccellente, ma in vari casi sotto nell’altro caso. Logicamente si potrebbero registrare, rispetto ai dati della seconda tabella, delle performance di nuovo superiori in presenza di cali delle quotazioni, il che accelera la scelta di individuare alcuni titoli da preferire. In funzione proprio di questa opzione è opportuno valutare un dato importante, riferito alla singola volatilità di ogni azione.
Azione |
Volatilità |
Intesa Sanpaolo |
20,8% |
Azimut |
24,5% |
Unipolsai |
16,5% |
Eni |
15,8% |
Unicredit |
32,7% |
Generali |
12,9% |
Fca |
28,6% |
Atlantia |
32,9% |
Enel |
19,5% |
Snam |
20,3% |
Ubi Banca |
35,6% |
Mediobanca |
17,9% |
In sintesi – La fase attuale vede estrema incertezza su una previsione attendibile di yield dei titoli di maggiore spicco del Ftse Mib. D’altra parte il tempo che manca allo stacco dividendo è ancora rilevante. Si nota tuttavia una certa compressione dovuta al trend rialzista dell’intero listino ma attenzione ai dati molto elevati della volatilità. Interpolando le due differenti percentuali si può cominciare nondimeno a valutare quali titoli siano da seguire con maggiore attenzione nei prossimi mesi.