Rischi, temi caldi e opportunità per il 2020, con nomi e cognomi


Volatilità in crescita: come utilizzarla. I possibili settori vincenti: come gestirli. Le maggiori incognite: come evitarle. Recessione o no: come sfruttare la situazione.

Hot markets

A due settimane da fine anno è obbligatorio fare il punto sulle previsioni più condivise dai gestori dell’asset management per il 2020. Ne abbiamo ascoltati tanti ed ecco una sintesi dei temi che trovano punti di consenso.

► Il primo argomento, che è anche il rischio maggiore, riguarda un probabile aumento della volatilità, con questa valutazione relativamente alle diverse tipologie di asset:

Percentuale di operatori che ne prevedono un incremento nell’azionario

77%

Percentuale di operatori che ne prevedono un incremento nell’obbligazionario

62%

Percentuale di operatori che ne prevedono un incremento nel valutario

52%

Da notare che la volatilità si può trasformare a sua volta in uno strumento su cui puntare, mediante Etf e/o opzioni per l’azionario, mentre nel caso di obbligazionario e valutario la si cavalca solo con il trading su bond e divise maggiormente esposte da questo punto di vista. E’ il caso di fare un’analisi in merito.

Etf sulla volatilità azionaria

Lyxor Sp500 Vix Future En Rol Etf

Isin LU0832435464: combina attivamente un portafoglio di future sul Vix riferito all’S&P 500 a breve termine e uno a medio termine allo scopo di gestire in modo efficiente un’esposizione alla volatilità del mercato azionario Usa.

Wisdomtree S&P 500 Vix 2,25x Daily Lev

Isin IE00BYTYHQ58: espone a una performance giornaliera con leva di 2,25 volte rispetto al Vix sempre dell’S&P 500. Inevitabile il fenomeno “compounding”, cioè dell’effetto composto, che impone l’utilizzo dello strumento solo nell’intraday.

Obbligazioni con maggiore volatilità

Titoli di Stato con scadenza lunga

Si riscontra in particolare sui Btp, avvantaggiati – nel caso dell’investitore italiano – da un’elevata liquidità. Qualche esempio: Btp 2,8% 1Mz67 (Isin IT0005217390) 23,2% - Btp 3,45% 1Mz48 (Isin IT0005273013) 19,5% - Btp 4,75% 01St44 (Isin IT0004923998) 16,9%. Sul fronte estero segnaliamo: Germania 1,25% 15Ag48 (Isin DE0001102432) 16,7% - Austria 1,5% 2Nv86 (Isin AT0000A1PEF7) 33,2%. La lista potrebbe proseguire all’infinito!

Corporate e high yield in Usd

La selezione anche in questo caso potrebbe estendersi di molto. Segnaliamo due esempi: Petroleos Mexicanos 6,35% 12Fb48 (Isin US71654QCL41) 17,2% - Apple 3,75% 13Nv47 (Isin US037833DG20) 13,3%.

Valute con maggiore volatilità

Una verifica dei dati riferiti al 2019 evidenzia questa classifica:

Sterlina

Lira turca

Dollaro neo zelandese

Rand sudafricano

Considerando invece le accoppiate del Forex il quadro assume caratteristiche differenti:

Aud/Jpy

Nzd/Jpy

Gbp/Euro

Cad/Jpy

Gbp/Aud

► Il secondo argomento riguarda inevitabilmente i settori su cui si esprimono le maggiori preferenze di trend positivi nel 2020. In merito c’è quasi un’unanimità, con due in netta evidenza:

Healthcare

E’ quello che registra maggiore condivisione, considerando che di solito si muove meglio nelle fasi di conclusione di cicli economici ultra espansivi.

Information technology

Ormai da due anni è in testa alla classifica delle preferenze. Lo resterà anche nel 2020 e forse per buona parte del nuovo decennio.

Con questi strumenti si possono rincorrere i potenziali trend di sviluppo dei due settori.

Etf Healthcare

Ishares Healthcare Innovation (Isin IE00BYZK4776)

Lyxor World Healthcare (Isin LU0533033238)

Xtrackers World Healthcare (Isin IE00BM67HK77)

Spdr World Healthcare (Isin IE00BYTRRB94)

Etf Information techn.

WisdomTree Cloud Computing (Isin IE00BJGWQN72)

HANetf Em.M. Internet & Ecom. (Isin IE00BFYN8Y92)

Invesco Global Blockchain (Isin IE00BGBN6P67)

L&G Cyber Security (Isin IE00BYPLS672)

Lyxor World Information Tech. (Isin LU053303366)

WisdomTree Artificial Intellig. (Isin IE00BDVPNG13)

Azioni Usa Healthcare

DaVita (DVA)

Idexx Labs (IDXX)

AbbVie (ABBV)

Anthem (ANTM)

Cigna (CI)

Intercept Pharmaceuticals (ICPT)

Azioni Usa Information techn.

Intel (INTC)

Western Digital (WDC)

Advanced Micro Devices (AMD)

Qualcomm (QCOM)

► Il terzo argomento concerne i rischi più temuti dai gestori finanziari. Una graduatoria in merito evidenzia queste percentuali di valutazione, oltre alla variabile volatilità - di cui si è già detto – che è collocata al primo posto. Seguono:

Incertezze sui tassi di interesse

50%

Stretta creditizia

37%

Liquidità dei mercati

35%

Deflazione

20%

In realtà l’indagine non ha tenuto conto – per questioni temporali – del maggiore rischio che corre il mercato e cui la Fed ha posto rimedio proprio nelle ultime settimane, quella di una crisi dell’interbancario. Negli Usa nei prossimi trenta giorni la Federal Reserve sommergerà il comparto con 500 miliardi di $ di liquidità attraverso aste repo e term, cui andranno a sommarsi gli acquisti mensili del Quantitative Easing. Per la Banca dei regolamenti internazionali “attualmente i mercati repo statunitensi dipendono troppo dal ruolo di solo quattro banche (Bank of America, Citigroup, JP Morgan Chase e Wells Fargo) come prestatori marginali. Dato che la composizione dei loro asset liquidi è divenuta nel tempo sempre più distorta e indirizzata verso la detenzione di Treasuries, la capacità di fornire finanziamenti con breve preavviso sui mercati repo è andata via via diminuendo. Allo stesso tempo, l’aumento di domanda proprio per questo tipo di prestiti da parte di hedge funds particolarmente esposti al leverage attraverso il canale repo dei Treasuries sembra aver esacerbato al massimo i limiti di quelli che si credevano unicamente problemi di breve periodo”. Il quadro non è certamente allettante ma le Borse hanno minimizzato questo scenario, che – se non adeguatamente gestito – potrebbe trasformarsi in un nubifragio.

► Il quarto argomento è inevitabilmente quello della crescita economica. Ci sarà recessione? La quasi totalità degli operatori sembra più ottimista rispetto a soli pochi mesi fa. Una buona sintesi sul tema l’ha fornita di recente Janus Henderson Investors, i cui economisti ritengono che “a livello mondiale il momentum, nell’ambito industriale, abbia toccato il fondo nel terzo trimestre 2019, per restare debole almeno per tutto il primo trimestre 2020. L'indice Pmi manifatturiero globale, relativo ai nuovi ordini, ha recuperato ulteriormente nel mese di novembre, ma l'attuale lettura di 50,4 si confronta con una media di lungo periodo di 52,6 e suggerisce una crescita anemica. In particolare il ciclo complessivo di ricostruzione delle scorte ha probabilmente registrato un minimo da luglio a settembre ma una ripresa potrebbe essere ritardata fino al primo semestre 2020. In alcune economie, in particolare in Germania, gli approvvigionamenti si sono infatti ridotti”. Questa visione trova riscontro in molte altre ricerche e lascia intendere che forse la tanta attesa recessione è entrata in scena senza che quasi ce ne sia accorti. Dal punto di vista degli investitori la prudenza quindi si impone in un quadro però non negativo. L’idea che molti avanzano è così di concentrarsi soprattutto sull’azionario globale, su cui evidentemente i fattori locali incidono di meno.

Un’ipotesi potrebbe essere di puntare su Etf world a bassa volatilità con un piano di acquisti molto ripartiti nel tempo.

Lyxor All World Minimum Variance

LU1389266302

Azioni ad alta capitalizzazione e a bassa volatilità – valuta denominazione Usd

iShares World Minimum Volatility

IE00B8FHGS14

Azioni ad alta capitalizzazione e a bassa volatilità – valuta denominazione Usd

Xtrackers World Minimum Volatility

IE00BL25JN58

Azioni ad alta capitalizzazione e a bassa volatilità – valuta denominazione Usd

Ossiam World Minimum Variance

LU0799656698

Azioni a bassa volatilità dell’S&P Global 1200 – valuta di denominazione Eur

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