NASDAQ100 WEEKLY - Settimana all'insegna dei rialzi sugli indici azionari USA ! Ed il nostro Portafoglio...


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

Altra settimana positiva per i mercati azionari USA. Anche nella settimana appena trascorsa due dei tre indici principali hanno fatto registrare nuovi massimi storici grazie a quattro si-tuazioni positive verificatesi per l’economia a stelle e strisce. La prima riguarda il taglio dei tassi di interesse di 25 bp deciso dal Comitato della Federal Reserve, la seconda riguarda i buoni dati usciti sul mercato del lavoro, la terza riguarda il raggiungimento dell’accordo de-nominato di “Fase 1” sui dazi commerciali tra CINA ed USA cui manca solo la data ed il luo-go di ratifica, dopo il “forfait” del Cile causa disordini interni, la quarta riguarda la stagione delle trimestrali economiche societarie che in ottima percentuale hanno battuto le stime de-gli analisti.

A fine settimana circa 250 Società dell’indice S&P500 hanno riportato i risultati relativi al terzo trimestre 2019 e ben il 79% hanno battuto le stime degli analisti contro un 16% che ha deluso. A metà della stagione delle trimestrali l’utile per azione medio segna un calo del 2,8%, contro il -3,6% stimato dagli analisti prima dell’avvio del periodo dei risultati.

Il sentiment è talmente positivo che alcuni operatori di mercato stanno ancora scommet-tendo su un taglio dei tassi della FED per dicembre, anche se gli ultimi buoni dati sui nuovi occupati hanno tolto dal mercato alcune di queste aspettative. I futures sui FED FUNDS in-dicano una probabilità del 15,5% per una riduzione del tasso a dicembre, in calo rispetto al 22,1% pre-dato, secondo lo strumento FedWatch del CME.

Andiamo ad analizzare a livello numerico quello che è successo in settimana. Il consolidamento dei valori sopra i massimi storici precedenti ha iniziato a produrre i suoi effetti e proprio a fine settimana nella giornata di venerdì sugli indici del NASDAQ100 e dell’S&P500, hanno fatto registrare un nuovo massimo storico chiudendo a ridosso di essi, disegnando una bella candela rialzista (white opening bozu). Mentre, per quanto riguarda l’indice DOW JONES, esso non è riuscito a toccare il suo massimo storico precedente, anche se solo per una questione di pochissimi punti, ma vista la candela fortemente rialzista che ha disegnato venerdì scorso, già dall’inizio della prossima settimana, ciò potrà essere raggiunto. Ora ci troviamo in territorio completamente inesplorato, quindi procediamo in “step by step”, fermo restando che su un trend così positivo e con un “sentiment” altrettanto positivo, possibili prese di beneficio possano accadere ma senza, per questo, alterare il contesto generale. La nostra speranza è che si continui al rialzo moderatamente e senza strappi, operativamente l’innalzamento della volatilità non è nostra alleata.

Come due settimane fa, l’indice che più ha beneficiato della positività settimanale è stato il NASDAQ100 che, dapprima ha violato il proprio massimo storico aggiornandolo a 8161,98 e poi, in chiusura delle contrattazioni, ha registrato 8161,17 guadagnando il + 1,64%. Stesso discorso per l’indice S&P500 che ha aggiornato il proprio massimo storico a 3066,95 per poi chiudere a 3066,91 guadagnando il + 1,47% ed infine abbiamo l’indice DOW JONES che chiudendo a 27347,36 ha guadagnato il + 1,44%. Di seguito i relativi grafici:

ORO

Malgrado la ripresa degli asset rischiosi, l'ORO conserva un quadro di fondo ben impostato. Ricordiamo che lo scenario di bassi rendimenti favorisce la strutturale ripresa delle quotazioni. Ed infatti le quotazioni hanno subito beneficiato del taglio dei tassi portandosi a fine settimana nella parte alta del range di prezzi 1480-1518 $/oz. chiudendo a 1514,09 $/oz.

Confermiamo sempre che l’area di prezzi 1480$/oz. si rivela un buon supporto ed alla visto di tutti, ecco il perché noi preferiamo attendere area 1440/1450 $/oz. sul quale poter agire con acquisti moderati. Rimane sempre valida l’area di resistenza 1550/1560 $/oz. per alleggerimenti, mentre in ottica “mordi e fuggi” l’area 1520/1525 $/oz. rappresenta un buon livello.

Di seguito il grafico weekly dell’ORO:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

A metà settimana scorsa molti a Wall Street avevano espresso scetticismo riguardo all’accordo sulla prima fase, ritenendo che rappresenti una porzione molto più piccola della risoluzione di quella che Trump aveva inizialmente deciso di perseguire.

Ma nella giornata di giovedì, Trump ha cercato di mitigare le preoccupazioni dicendo in un tweet: “La CINA e gli Stati Uniti stanno lavorando alla selezione di un nuovo sito per la firma della Fase Uno dell'Accordo commerciale, circa il 60% dell'affare totale, dopo che l'APEC in Cile è stato cancellato per circostanze non correlate. La nuova sede sarà annunciata presto. Il presidente Xi ed io firmeremo presto l’accordo! "

Nella giornata di venerdì scorso il rappresentante per i commerci internazionali della Casa Bianca, Robert Lighthizer, ha parlato con il vice presidente cinese, Liu He, al termine del quale il dipartimento al commercio internazionale, in un comunicato, ha affermato: “che la prima parte dell’accordo è stata scritta ed è chiusa, pronta per la firma di Trump e Xi Jinping, ma altri colloqui sono previsti a breve”.

Infine dopo l’uscita della decisione della FED di tagliare i tassi d’interesse, il presidente Donald Trump si è scagliato contro Jerome Powell, twittando che: “le persone sono MOLTO deluse”.  “La CINA non è un nostro problema, lo è la Federal Reserve!” “Vinceremo comunque”. “Jay Powell e la Federal Reserve falliscono ancora”. “Nessun coraggio, nessun senso, nessuna visione!”

LA CINA RISPONDE

La CINA ha dichiarato venerdì di aver raggiunto in linea di principio un accordo con gli Stati Uniti dopo una telefonata avvenuta in settimana tra i negoziatori di alto livello.

Il ministero del Commercio cinese ha dichiarato venerdì che il vice premier Liu ha ricevuto una telefonata dai rappresentanti commerciali statunitensi, Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin. Ha affermato che le due parti hanno condotto discussioni “serie e costruttive sui punti commerciali “core” che prevedono la finalizzazione della “fase uno” che include una pausa nell’escalation delle tariffe e la CINA che acquista prodotti agricoli statunitensi inoltre hanno parlato degli accordi per il prossimo round di colloqui che prevede servizi finanziari e capitoli valutari dell’accordo commerciale, ma non hanno completato le trattative sul furto di proprietà intellettuale ed il trasferimento “forzato” di tecnologia.

Forti anche del fatto che in settimana la CINA si è assicurata il via libera dell'Organizzazione mondiale del commercio per imporre 3,6 mld $ di sanzioni contro gli Stati Uniti, in un caso che precede la guerra tariffaria tra le due maggiori economie del mondo, ma potrebbe aggiungere uno strato di tensione ai colloqui in corso. Le sanzioni concesse, in un documento pubblicato venerdì sul sito Web dell’organizzazione con sede a Ginevra, figurano al terzo posto di quelle più alte inflitte, nella storia dell'OMC. L'importo è circa la metà di quanto richiesto dalla CINA, secondo cui alcune norme antidumping statunitensi erano illegali. La CINA ora può chiedere, legalmente, all'organo di risoluzione delle controversie dell'OMC di autorizzare i dazi di ritorsione sui beni statunitensi. Tali richieste sono generalmente concesse. I prossimi passi per gli Stati Uniti includono la modifica delle restrizioni antidumping illegali sui prodotti cinesi in questione o la risoluzione della controversia direttamente con la CINA, una mossa che teoricamente potrebbe avvenire nell'ambito dei più ampi colloqui di guerra commerciale tra Washington e Pechino.

Ci sono poi le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese all’Onu, arrivate in risposta alle accuse di violazione dei diritti umani nello Xinjiang: Zhang Jun ha affermato che l’insistenza degli Stati Uniti sul tema delle minoranze etniche potrebbe avere impatti sulla trattativa riguardante i commerci. "Non credo che la cancellazione della riunione dell'APEC in Cile avrà alcun impatto sull'accordo commerciale USA-CINA", ha detto Wei Jianguo, ex vice ministro del Ministero del Commercio e attuale vicepresidente del Centro cinese per gli scambi economici internazionali una conferenza stampa a Singapore: "La sede potrebbe trasferirsi in CINA, negli Stati Uniti o in qualsiasi paese terzo. Le due parti ne parleranno sicuramente".

LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

I tassi sono stati tagliati di 25 bps come da attese, e nel testo si è riconosciuto che l'economia ha continuato a crescere moderatamente, grazie a consumi e mercato del lavoro ma gli investimenti sono deboli e l'inflazione è marginalmente sotto il target. Il taglio dei tassi è giustificato dai rischi, e il Comitato continuerà a monitorare i dati per determinare il giusto livello dei tassi. Quindi nessun impegno specifico sulle prossime mosse.

Peraltro, nella conferenza, Powell è sembrato fare del suo meglio per far passare il messaggio che l'attuale “stance” è appropriata, e che prenderanno provvedimenti solo se il quadro si modificherà significativamente. I consumi sono stati forti, i rischi evolutivi si sono mossi nella direzione giusta. Le varie insistenze sul fatto che per modificare la “stance” servirà un "material reassessment" sembrano indicare che l'asticella per un ulteriore taglio è posizionata abbastanza in alto, e che non basterà un incidente di percorso per produrlo. Al momento la Fed è in "wait and see mode" anche se non esclude ufficialmente ulteriori tagli.

Coerentemente col messaggio, la probabilità di un ulteriore taglio nella riunione dell’11 Dicembre è scesa dal 38% prima del FOMC, all'attuale 15%. Evidentemente questa manovra era già prezzata dal mercato, oppure gli investitori trovano la “stance” FED coerente con le serie di tagli preventivi messe in atto negli anni novanta (entrambe di 75 bps) che hanno con successo contenuto i rischi evolutivi.

Con questa strategia, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, sembra proprio che pensi di aver raggiunto un atterraggio morbido, raramente visto per l'economia americana.

A tal proposito ha dichiarato: "Non dici mai di averlo raggiunto”.

Nella conferenza stampa che ha fatto seguito, Powell ha ripetutamente affermato che la posizione della politica era ora "appropriata" per mantenere l'economia in crescita moderata, con un mercato del lavoro forte e l'inflazione vicino all'obiettivo del 2% della banca centrale.

Ha affermato: "Riteniamo che la politica monetaria sia in una buona posizione per raggiungere questi risultati", suggerendo fortemente che i tassi sono sospesi per un periodo potenzialmente prolungato.

D'altro canto, l’attuale politica potrebbe portare a eccessi nei mercati finanziari e leva finanziaria che alla fine potrebbero far esplodere l'espansione, anche se il presidente della Fed ha affermato: "Non vediamo bolle e quel genere di cose".

Ciò non significa che non possano svilupparsi, soprattutto perché Powell ha suggerito che la politica potrebbe rimanere “accomodante” per lungo tempo.

Ha concluso l’intervento dicendo: "Dovremmo vedere un aumento molto significativo e persistente dell'inflazione prima di prendere in considerazione l'aumento dei tassi per far fronte alle preoccupazioni inflattive", "rimangono molti rischi, ma mi sento di dire che i rischi sembrano essersi attenuati".

DATI MACROECONOMICI

La consumer confidence di ottobre ha lievemente deluso, ma in realtà non c'è molto di cui parlare (125.9 da 126.3 e vs attese per 128). L’attuale situazione è migliorata (+1.7 a 172.3) solo le aspettative sono calate (-1.9 a 94.9). Ma la percezione del mercato del lavoro è rimasta molto buona.

Cresce più delle attese il dato preliminare sul Pil annualizzato nel terzo trimestre, +1,9%, sopra il consensus pari all’1,6% (+2% il dato precedente). La variazione dell’occupazione nel settore privato nel mese di ottobre è stata pari a +125.000, sopra le attese di 110.000, da 135.000 del mese precedente, rivisto a 93.000. I dettagli mostrano che i consumi, pur in rallentamento, restano un forte driver. Tra gli investimenti è tornato il contributo del residenziale.

Migliore del previsto è stato anche il risultato del dato circa le spese personali dei consumatori e delle spese del governo. Le spese personali sono aumentate a un tasso annualizzato del 2,9%, mentre la spesa pubblica è cresciuta a un tasso del 2%. La crescita degli investimenti interni privati ​​lordi ha continuato a diminuire nei tre mesi chiusi al 30 settembre con una lettura dell'1,5%, ma di gran lunga migliore della contrazione del -6,3% nel secondo trimestre.

In una nota, il governo ha precisato che la spesa per consumi, che rappresenta oltre i due terzi dell'attività economica degli Stati Uniti, è cresciuta dello +0,2% nel mese scorso quando le famiglie hanno aumentato gli acquisti di autoveicoli e speso di più per l'assistenza sanitaria. I dati di agosto sono stati rivisti a +0,1% dal +0,2% precedentemente riportato. L'aumento della spesa per consumi del mese scorso è stato in linea con le aspettative degli economisti. La spesa al consumo è rallentata da quando è salito del +0,5% a luglio. I dati sono stati inclusi nel rapporto sul prodotto interno lordo per il terzo trimestre, pubblicato mercoledì. L'inflazione è stata docile a settembre. L'indice PCE price, che dà un'approssimazione sulla misura dell'inflazione e che è monitorato con attenzione dalla Federal Reserve per valutare l'andamento dei prezzi, è salito del +1,5% dopo il +2,4% del trimestre precedente. Anche in questo caso il dato è al di sotto del consensus che indicava un +2,0%. L'indice PCE core, che esclude cibi freschi ed energia, è cresciuto del +2,20% dal +1,9% precedente, sopra le attese degli analisti che erano per un rialzo minore al +2,10%.

Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio, i redditi personali di settembre sono diminuiti rispetto al mese precedente e rispetto alle attese degli analisti. Uscito +0,3% contro il +0,5% del mese di agosto (dato rivisto da +0,4%). Il consensus era per +0,4%.

L'indice dei responsabili degli acquisti di Chicago evidenzia un’ulteriore debolezza delle attività commerciali, scendendo di 3,9 punti a 43,2 in ottobre, il livello più basso da dicembre 2015 e inferiore alle aspettative degli economisti di una lettura di 48,3.

E veniamo agli importanti dati mensili sull’occupazione. A sorpresa l'economia americana ha aggiunto più nuovi occupati del previsto nel mese di ottobre, anche se uno sciopero alla GENERAL MOTORS, che ha colpito migliaia di lavoratori, ha distorto il conteggio ufficiale del Dipartimento del Lavoro. Da notare anche che nel mese di settembre il dato sui nuovi occupati è stato rivisto al rialzo di ben 44.000 unità.

Pertanto i nuovi occupati non agricoli sono aumentati di 128.000 unità in ottobre, al di sopra delle previsioni degli economisti pari a 89.500 nuove unità. Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo a +180.000 dai 136.000 inizialmente riportati, mentre il dato di agosto è stato rivisto anch’esso al rialzo, a +219.000 dai +180.000 iniziali.

Stessa situazione nel settore privato con nuovi occupati ad ottobre per +131.000 unità contro le 80.000 previste dagli analisti e le 167.000 del mese di settembre, anche qui dato rivisto rispetto ai 114.000 pubblicati inizialmente.

Il tasso di disoccupazione è aumentato del 3,6% dopo aver toccato il 3,5% a settembre, il più basso dal 1969. I guadagni orari medi sono saliti dello 0,2% su base mensile e del 3% su base annua, in linea con le previsioni degli economisti.

COMMENTI DAL MONDO ECONOMICO

Secondo voci che la CINA e Stati Uniti sono sempre più vicini alla tregua sui dazi commerciali, Bloomberg ha scritto che a Pechino c'è pochissima voglia di andare avanti nel negoziato con gli Stati Uniti, in questo momento prevale la volontà di firmare solo il contratto parziale in corso di redazione. Non ci sarebbe alcuna intenzione di ripartire, al termine di questa intesa parziale, con una trattativa sui temi più importanti, quali quelli riguardanti le tecnologie più avanzate, la telefonia 5G ed il resto.

Anche se la FED ha abbassato i tassi di 25 punti base al range di 1,50%-1,75%, come previsto dal consenso, le parole del presidente dell'istituzione non convincono.

In Banca March spiegano: "Jerome Powell ha sottolineato che l'incertezza sulla situazione economica giustifica questo taglio, e che, sebbene i rischi posti dalla guerra commerciale con la CINA o la possibilità di una Brexit dura siano diminuiti rispetto all'incontro precedente, egli difende l'attuale decisione di politica monetaria definendola giusta".

In Link Securities dicono: "Nella sua dichiarazione, il FOMC ha voluto anticipare che, per il momento, hanno deciso di fare 'una sosta sulla strada' e che, quindi, ci vorranno alcuni mesi prima di tornare ad agire, e alla sola condizione che questa azione sia considerata necessaria, e non per fare un piacere agli investitori" Inoltre che: "Powell ha affermato nel corso della conferenza stampa che non ci saranno aumenti dei tassi fino a quando l'inflazione non avrà avuto un significativo rimbalzo. Questa dichiarazione è stata accolta molto bene dagli investitori”.

Gli analisti di Renta 4 hanno dichiarato come: “La decisione di abbassare i tassi, anche se già attualizzati dal mercato, non sembra avere nuovamente l'unanimità dei membri della FOMC. I membri Esther George ed Eric Rosengren hanno dimostrato ancora una volta il loro disaccordo, sottolineando il rischio di surriscaldamento dell'economia". Aggiungendo che: "Nella sua dichiarazione, Powell ha sottolineato che, sebbene l'economia stia crescendo a un ritmo moderato, con consumi privati sostenuti da un solido mercato del lavoro, redditi in crescita e solida fiducia, gli investimenti delle imprese e le esportazioni sono deboli, mostrando un calo nel settore manifatturiero, appesantito dall'incertezza globale e dal protezionismo commerciale, che insieme all'inflazione al di sotto del suo obiettivo simmetrico del 2% giustifica un ulteriore taglio dei tassi di interesse". Infine hanno sottolineato che: "Guardando al futuro, le dichiarazioni di Powell hanno suggerito che la FED vuole fare il punto della situazione dopo aver tagliato i tassi di 75 punti base tra luglio e ottobre, e vedere il sostegno che fornisce all'economia, lasciando ulteriori tagli in standby e terminando quello che una volta era stato descritto come un aggiustamento di metà ciclo". "Per il momento il mercato assegna una probabilità del 21% ad un altro taglio di 25 punti base nella riunione di dicembre e del 35% per gennaio, dando credibilità al messaggio della FED".

Afferma Tim Foster, gestore di fondi a reddito fisso di Fidelity International: "Anche la finestra per i futuri tagli potrebbe essere limitata nel tempo, in quanto l'inflazione annuale dovrebbe superare l'obiettivo all'inizio del prossimo anno, trainata da fattori risalenti all'inizio del 2018, da un lato, e da pressioni al rialzo delle tariffe, dall'altro. Pertanto, l'inflazione al di sopra dell'obiettivo potrebbe ostacolare i tagli preventivi dell'anno prossimo", "Nel frattempo, il mercato dei tassi (che non si è mosso molto dopo l'annuncio) ha coperto le sue scommesse fissando sostanzialmente un altro taglio per giugno 2020.

Dev Kantesaria, fondatore e gestore del portafoglio di Valley Forge Capital Management afferma: "Powell ha confermato che, nonostante la prevista "pausa" nei tagli della FED, è molto preoccupato per le pressioni disinflazionistiche e ha indicato una forte volontà di utilizzare tutte le misure politiche per mantenere l'inflazione nell'intervallo obiettivo del 2%. Questo ci suggerisce che i tassi di interesse potrebbero molto bene andare a zero o addirittura entrare in territorio negativo durante la prossima grande recessione economica".

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Piano, piano, zitti, zitti, anche questo fine settimana ci ha regalato il nostro “tozzo di pane”.

Il titolo biotecnologico MYLAN è andato a target ed ha lasciato spazio per nuove opportunità visto anche il nuovo massimo storico aggiornato sull’indice. Pertanto la strategia permette di incrementare gli acquisti sui titoli che hanno riportato una certa debolezza nelle settimane appena trascorse. Inutile dire che, nonostante i massimi, il titolo CISCO ha una brutta cera, ma oramai è così dagli inizi di agosto. Chiediamo aiuto a “San Trimestrali” che dovrebbe farsi vedere il prossimo 13 novembre.

VARIAZIONI IMPORTANTI SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA

APPLE + 3,75%.  Sempre più su. Il gigante della tecnologia ha registrato utili per azione di $ 3,03 su ricavi di $ 64 miliardi. La stima degli analisti per gli utili era di 2,84 $/az. su ricavi di 62,6 mld $. I ricavi sono cresciuti dell'1,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi del primo trimestre tra 85,50 e 89,50 mld $ e margini lordi tra il 37,5% ed il ​​38,5%, che calcola un utile tra i 4,18 ed i  4,66 $/az. L'attuale consensus è di 4,53 $/az. su ricavi di 86,92 mld $. A trainare il fatturato sono state le ottime vendite di Apple Watch, dei servizi offerti dell'azienda, una diminuzione dei costi ed anche le vendite dell'iPhone. Il CEO Tim Cook ha dichiarato in assemblea che: "Siamo molto entusiasti di ciò che stiamo vedendo in questo inizio di vendite su iPhone 11 e iPhone 11 Pro e Pro Max. È presto ma le tendenze sembrano molto buone".

AMD + 6,66%. La Società che produce semiconduttori per soluzioni informatiche e grafiche, ha riportato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 0,18 $/az. su ricavi di 1,8 mld $ in perfetta linea con le attese degli analisti. I ricavi sono cresciuti del 9,0% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi del quarto trimestre tra 2,05 e 2,15 mld $. L'attuale consensus è di 2,15 mld $. La “guidance” del quarto trimestre è stata per lo più al di sotto delle aspettative degli analisti, ma le forti vendite di processori Ryzen per PC, processori per server EPYC e schede grafiche Radeon hanno guidato la crescita dei ricavi nel trimestre, anche se le entrate derivanti dalle console di gioco, ormai obsolete, sono precipitate.

AMGEN + 7,33%. La società di biotecnologie ha registrato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 3,66 $/az. su ricavi per 5,7 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,51 $/az. su ricavi di 5,6 mld $. I ricavi sono diminuiti del 2,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per l’anno fiscale 2019 tra 14,20 e 14,45 $/az. su ricavi tra 22,80 e 23,00 mld $. La precedente “guidance” dell'azienda era leggermente inferiore. L'attuale stima del consensus è di 14,35 $/az. su ricavi di 22,77 mld $. In una nota la Società ha dichiarato che acquisterà una quota del 20,5% nella società BeiGene per espandere l'accesso al mercato farmaceutico cinese per la sua pipeline di trattamenti contro il cancro. La società pagherà $ 174,85/az. per la quota in BeiGene. Robert A. Bradway, presidente e amministratore delegato di Amgen ha affermato: "Questa collaborazione strategica con BeiGene consentirà ad Amgen di servire significativamente più pazienti espandendo la nostra portata nel paese più popoloso del mondo". "Il cancro è una delle principali cause di morte in Cina e diventerà un problema più urgente per la salute pubblica con l'invecchiamento della popolazione cinese".

CTRIP + 9,63%. La compagnia ha oltre 200 milioni di utenti attivi mensili e una quota di mercato superiore al 50% nel mercato dei viaggi e degli alloggi online in Cina. In vista di una rapida crescita della classe media cinese e che solo il 10% dei cinesi ha mai viaggiato a livello internazionale ciò suggerisce un forte aumento dei consumi generali nel prossimo decennio. A tal proposito la Società ha iniziato a elaborare una strategia per raggiungere una maggiore penetrazione nelle città rurali della CINA, passando a un modello di franchising e istituendo oltre 7000 strutture fisiche in queste città per tenere conto del fatto che i tassi di penetrazione digitale sono molto più bassi tra i consumatori in queste città.

FACEBOOK + 3,05%. Altro trimestre al rialzo per il social network che ha registrato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 2,12 $/az. su ricavi di 17,65 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,91 $/az. su ricavi di 17,37 mld $. I ricavi sono cresciuti del 28,6% su base annua. Facebook, che possiede anche Instagram e WhatsApp, ha ampliato la sua base di utenti in tutte le sue regioni e la sua famiglia di servizi, che include anche Messenger, è cresciuta fino a 2,2 miliardi di utenti attivi giornalieri e 2,8 miliardi di utenti attivi mensili. Nonostante gli incidenti di percorso (v. lo scandalo Cambridge Analytica e le varie multe della FDC per violazione della privacy), gli inserzionisti aumentano e l’azienda ha creato un modello di business quasi a prova di proiettile visti i suoi margini operativi del 40% che producono invidia in tutte le imprese nel mondo.

INCYTE + 7,77%. La Società biofarmaceutica specializzata nello sviluppo e commercializzazione di prodotti farmaceutici principalmente per l’oncologia, ha registrato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 0,71 $/az. su ricavi di 551,6 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,66 $/az. su ricavi di 534,5 mln $. I ricavi sono cresciuti del 22,7% su base annua. La forza trainante di questa crescita è stato il farmaco antitumorale “Jakafi”, utilizzato da milioni di utenti negli USA per i tumori al midollo osseo. Lo stesso farmaco viene commercializzato da Novartis fuori dagli States. Le vendite di “Jakafi” sono aumentate del 25% a 433 mln $ nel terzo trimestre.

 KRAFT HEINZ + 14,90%. il gigante del cibo impacchettato ha riportato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 0,69 $/az. su ricavi di 6,1 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,53 $/az. su ricavi per 6,2 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società ha detto che sta facendo "buoni progressi" nell'identificare le cause alla radice della sua performance negativa precedente quando ha segnalato una svalutazione di $ 15,4 miliardi nel quarto trimestre del 2018. La Società sta lavorando per invertire la tendenza sotto la guida del nuovo CEO Miguel Patricio iniziando da una forte diminuzione dei costi. Mentre KRAFT HEINZ è tornata a generare dei profitti, la stagnazione delle vendite è ancora un problema. Fino a quando ciò non verrà risolto, il titolo farà fatica a far registrare un grande rialzo.

MERCADO LIBRE – 10,87%. La piattaforma di commercio online in America Latina, che si concentra sull'abilitazione dell'e-commerce e dei suoi servizi correlati, ha registrato una perdita nel 3° trimestre 2019 pari a 0,89 $/az. su ricavi di 603,0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,09 $/az. su ricavi di 551,0 mln $. I ricavi sono cresciuti del 69,7% su base annua. Pedro Arnt, CFO di MERCADO LIBRE, ha commentato: "Continuiamo a fare progressi significativi nelle nostre iniziative strategiche chiave e abbiamo raggiunto importanti traguardi in questo trimestre sia in FinTech che in logistica. Nel quarto trimestre e nel 2020, continueremo a concentrarci sulla fornitura agli utenti in costante miglioramento, aggiungendo funzionalità e sfruttando i vantaggi competitivi unici del nostro ecosistema". Oltre alla perdita netta di 146,1 mln $, dovuta non solo all'aumento degli investimenti nel marketing, ma anche a un fondo di valutazione sulle imposte differite attive in Messico e Colombia che hanno rappresentato rispettivamente 91,5 e 7,2 mln $, c’è anche da considerare le preoccupazioni geopolitiche nella sua area di sviluppo ad iniziare da quelle argentine la cui politica, dopo le recenti elezioni, hanno portato pressioni sui titoli azionari della regione.

MICROSOFT + 2,12%. Il Pentagono ha scelto di affidarle il rinnovo dei propri servizi “cloud” firmando con l’azienda un contratto decennale del valore di 10 miliardi di dollari. MICROSOFT andrà a sostituirsi all’attuale fornitore di servizi AWS di AMAZON.

NXP SEMICONDUCTORS + 11,47%. La Società olandese di semiconduttori che fornisce soluzioni per applicazioni nel campo automobilistico, infrastrutture wireless ed industriali in genere, ha registrato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 2,49 $/az. su ricavi di 2,3 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,92 $/az. su ricavi 2,2 mld $. I ricavi sono diminuiti del 7,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di prevedere un fatturato del quarto trimestre compreso tra 2,24 e 2,30 mld $. L'attuale stima del consensus è di 2,29 mld $. L'amministratore delegato Richard Clemmer ha affermato che: "gli investimenti del nostro portafoglio di prodotti stanno rispondendo alle esigenze a lungo termine dei nostri clienti, mentre a breve termine sembra essersi stabilizzato l’ambito della domanda globale”.

Gli analsiti di Evercore, hanno affermato che i risultati sono: "chiaramente e definitivamente buoni". “Nel lungo termine la Società rimane solida, guidata dalle vittorie nel settore automobilistico".

SIRIUS SATELLITE + 5,90%. La Società che attraverso i suoi sistemi radio satellitari proprietari trasmette in abbonamento i suoi canali di musica, sport, notizie, talk, intrattenimento, traffico e meteo negli Stati Uniti ha riportato utili nel 3° trimestre 2019 pari a 0,05 $/az. su ricavi di 2,01 mld $ record storico dell’azienda. La stima degli analisti per gli utili era di 0,06 $/az. su ricavi di 2,0 mld $. I ricavi sono cresciuti del 37,0% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere un fatturato nell’anno fiscale 2019 di circa 7,85 mld $. La precedente “guidance” era posta a 7,80 mld $ e l'attuale stima del consensus prevede 7,79 mld $. L’amministratore delegato, James e: Mayer, ha affermato che il business di SiriusXM ha aggiunto 210.000 abbonati superando il livello di 34,6 milioni di utenti; le aggiunte di abbonati self-pay sono state pari a 302.000, portando tale numero a 29,6 milioni utenti e le entrate pubblicitarie hanno raggiunto il massimo storico di 315 mln $ (+ 8%).

WESTERN DIGITAL – 12,08%. La Società che sviluppa, produce e fornisce soluzioni di archiviazione dei dati a consumatori, aziende, governi e altre organizzazioni, ha registrato guadagni nel 1 ° trimestre 2019 di 0,43 $/az. su ricavi di 4,04 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,28 $/az. su ricavi di 3,94 mld $. I ricavi sono diminuiti del 19,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi utili non GAAP del secondo trimestre tra 0,45 e 0,65 $/az. su ricavi tra i 4,10 ed i 4,30 mld $. L'attuale stima del consensus è pari a 0,75 $/az. su ricavi di 4,24 mld $. L’incerta situazione macroeconomica ed il peso sfavorevole della tendenza dei prezzi flash dei chip NAND hanno influito negativamente sui risultati anno su anno. Inoltre, il calo dell'HDD client e delle applicazioni mobili flash ha influito sui ricavi.



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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.

(articolo di Sandro Mancini)