Un paio di giorni fa Creval ha lanciato un nuovo bond senior triennale per un ammontare di 300 Mln Euro, il cui rendimento era atteso tra il 2,25% ed il 2,375%, con collocamento affidato a BofA, Mediobanca e Unicredit. Il collocamento si è chiuso in grande spolvero, con richieste pari a 2,5 volte l’importo offerto, cioè 750 Mln Euro contro i 300 Mln offerti.
Il bond è un senior preferred (cioè meno rischioso dei bond subordinati perché ha la precedenza in caso di Bail in) unsecured a tasso fisso. L’enorme richiesta ha portato ad un rendimento finale del 2,125% inferiore alle attese; ISIN XS2084131122, scadenza 27.11.2022 e cedola fissata al 2,00% (pagata annualmente) con prezzo 99,64 e – manco a dirlo – lotto minimo da 100.000 Euro. L’obbligazione sarà quotata OTC in Lussemburgo e stando ad alcune news dovrebbe avere un rating pari a B2 da parte di Moody’s e di BB(high) da parte di DBRS.
Sempre in tema di collocamenti, ma questa volta dall’altra parte del mondo, ha riscosso parecchio successo il collocamento di un bond convertibile emesso da Shanghai Pudong Development Bank, banca cinese di ottimo pedegree. L’emissione consta di obbligazioni convertibili in azioni per 50 Mld Yuan, cioè circa 7 Mld USD, a fronte di richieste monstre per oltre 1.000 Mld USD. Nulla di fuori dal comune in Cina, poiché non essendo necessario depositare parte della somma offerta quando s’inserisce un ordine, la prassi è quella di gonfiare le richieste a dismisura, in modo da avere maggiori probabilità di ottenere almeno una parte dell’importo emesso.
Tuttavia, resta fermo il fatto che l’emissione di bond convertibili è pratica piuttosto diffusa di questi tempi in Cina, e non è mistero che le autorità finanziarie cinesi stiano incentivando le emissioni di obbligazioni convertibili, poiché consentono a società e banche di rifinanziarsi sui mercati a tassi inferiori rispetto a quelli pretesi dagli investitori per i bond ordinari.
Non di meno, si è trattato di una buona occasione di investimento, dato che l’emittente gode di un rating AAA e sul queste obbligazioni convertibili (dalla durata di sei anni) ha offerto cedole crescenti sino al 4% per il sesto e ultimo anno. La banca gode di ottima salute e fine giugno scorso vantava assets per 6.600 Mld Yuan (924 Mld USD), in crescita del 5,8% rispetto a fine 2018. Ed è quindi normale che in questi tempi di vacche magre e caccia al rendimento gli investitori si siano entusiasmati.
Torniamo alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve. Anche questa settimana registriamo una lieve contrazione dei rendimenti, che permangono negativi sino alle scadenze 2027; il tratto a lunga scende impercettibilmente e si porta in area 0,48% di rendimento contro lo 0,50% della scorsa settimana per le scadenze 2049; anche sulla scadenza a 10 anni si scende marginalmente e ci si porta in area 0,06%. La curva nel suo complesso si mantiene ripida come orami osserviamo da diverse settimane, e rimane sempre piuttosto erratica nella parte a breve. Scendono un po’ anche i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si portano ora in area 0,89% rispetto ad area 0,90% della scorsa rilevazione, mentre sul tratto a breve ora siamo verso area -0,40%.
Un po’ contrastati i rendimenti dei decennali e gli spread contro Bund. Il decennale tedesco che rimane pressoché stabile poco sopra area a -0,30% di rendimento, la Francia che scende a -0,03% e l’Irlanda rimane ferma allo 0,09%. Stabile anche la Spagna che resta allo 0,44% di rendimento, mentre il Portogallo sale a 0,41% e l’Italia migliora di un’inezia andando all’1,27%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 74 bps, 78 bps e 161 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati si confermano le dinamiche di potenziale cambiamento di rotta osservato nelle settimane recenti. Su tutte le aree valutarie esaminate il rimbalzo dai minimi di agosto si è di fatto completato e si rimane a contatto con le importanti resistenze di medio termine che fungono da spartiacque tra stasi e inveresione. Il modello Trendycator si mantiene NEUTRAL sull’area BUND con il rendimento del decennale tedesco che torna a stringere e va verso area -0,35%, allontanandosi un po’ dalla resistenza in area -0,20% il cui superamento, come già detto, metterebbe seria ipoteca sull’inversione del trend. Trendycator rimane invece per ora SHORT su tutte le altre curve analizzate, con l’area UK che vede il Gilt poco sotto la resistenza a 0,80% di rendimento; sul Btp dopo aver testato la resistenza a 1,50% di rendimento siamo ora in ballo tra area 1,20% e 1,30%. DI fatto dinamiche simili a quanto sin qui visto anche per i rendimenti USA, con Trendycator che rimane SHORT sul decennale che dopo il test della resistenza in area 2,00% si è ora riportato verso area 1,75% di rendimento.
Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.06.2020 al 31.12.2025, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 5,00% lordo.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto, chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.