NASDAQ100 WEEKLY - I mercati azionari USA non mollano ! Altri record storici raggiunti nel fine settimana...


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I mercati azionari USA non mollano !

Questo il succo delle contrattazioni sui titoli dei principali indici azionari a stelle e strisce nella settimana appena trascorsa che proprio nella giornata di venerdì hanno aggiornato i propri nuovi massimi storici.

OK le positive notizie che giungono dalla Casa Bianca circa gli accordi commerciali con la CINA. OK i buoni dati economici trimestrali riportati dalle ultime Società quotate a Wall Street. OK a metà per i dati macroeconomici usciti in settimana. La verità di fondo è che l’eccesso di prudenza o addirittura paura (un mese e mezzo fa gli ottimisti si contavano sulle dita di una mano...) che ha coinvolto la maggior parte degli investitori in questa fase rialzista si sta tramutando in un’occasione persa alla quale ora stanno cercando di porvi rimedio. Così, in parte, si spiega il continuo crescente riscatto dai fondi monetari per entrare in quelli azionari (soprattutto) ed in quelli obbligazionari. Ora ci troviamo con un livello di sentiment non eccessivo e con gli utili che dovrebbero migliorare (specie se gli step degli accordi commerciali andranno a buon fine). Quindi è presto per dichiarare la fine della fase rialzista.

Paradossalmente, ma questa è solo una mia personale impressione, con l’aumento di sentiment diventa più difficile operare sui mercati. L’esperienza insegna che quando tutti vogliono salire sul carro dei vincitori, questo è il momento per i primi di lasciare (totalmente o parzialmente) il posto agli altri. In parole povere i primi iniziano a prendere beneficio dei guadagni già realizzati. Ciò, come detto in precedenza, non comporta la fine della fase rialzista, ma sicuramente una fase di consolidamento non è da escludere, visti anche i vari indicatori di ipercomprato ed indice di volatilità molto basso. Ora, che questa fase si possa sviluppare con una correzione e successiva ripresa o in lateralità, non ci è dato sapere (la sfera di cristallo la lasciamo volentieri leggerla ad altri). Sarà il mercato, quotidianamente, a dirci cosa vuole fare. Noi abbiamo i nostri livelli di Target e di STOPLoss e da quelli non prescindiamo, qualunque cosa accada.

Veniamo ora a “dare i numeri” dei tre principali indici USA iniziando, come spesso facciamo, da quello che in settimana ha riportato le migliori performance e partiamo dall’indice che, da fanalino di coda, ogni tanto si impenna per rimarcare la sua presenza tra i grandi, parliamo del DOW JONES che proprio nella giornata di venerdì, ha rotto al rialzo l’importante soglia psicologica dei 28.000 chiudendo le contrattazioni sul massimo di giornata a 28004.89 guadagnando il + 1,17%, seguito dall’indice S&P500 che ha aggiornato il proprio massimo storico proprio in chiusura a 3120.46 guadagnando il + 0,89% ed infine dall’indice NASDAQ100 che, anch’esso, ha aggiornato il proprio massimo storico in chiusura di contrattazioni a 8315.90 guadagnando il + 0,72%. Di seguito i relativi grafici:

ORO

La discesa dell'ORO è stata frenata dal supporto in area 1440/1450 $/oz. come riportato nell’articolo della scorsa settimana. Il ritracciamento del 38,2% a 1446 $/oz. ha fatto il suo dovere dando la possibilità di un acquisto (moderato) del metallo prezioso. Il successivo rimbalzo non si è esteso in area 1480/1485 $/oz. per prendere in considerazione una vendita “mordi e fuggi” in un’ottica di brevissimo periodo, quindi bisogna attendere l’evoluzione del trade nella settimana entrante, mentre in ottica di breve rimane valida l’area di resistenza a 1518/1525 $/oz. - STOP sotto 1380 $/oz.

Di seguito il grafico weekly dell’ORO:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

La settimana appena trascorsa per il Presidente Donald Trump e la sua politica, inizia all’attacco, continua in difesa e finisce con una sconfitta. Ma andiamo con ordine.

- ATTACCO.

Il presidente Donald Trump ha utilizzato il suo pulpito davanti all’Economic Club di New York, martedì scorso, per colpire (al solito !!) la Federal Reserve. Il presidente ha osservato che dalla sua elezione, l’indice S&P500 è aumentato di oltre il 45%, l’indice Dow Jones è aumentato di oltre il 50% e l’indice Nasdaq Composite di oltre il 60%. Affermando: “Ma questi numeri potrebbero essere molto più alti, se non fosse per la riluttanza della Fed”. “Se avessimo una Federal Reserve che funziona con noi, avremmo potuto aggiungere un altro 25% a ciascuno di quei numeri, te lo garantisco”. Aggiungendo: “Ma tutti commettiamo errori, no?”. “Non troppo spesso, ma in qualche occasione li facciamo”.

Non è stato immediatamente chiaro a quale “errore” Trump si riferisse, se la sua scelta di nominare alla presidenza della Fed per guidare la banca centrale, Jerome Powell, o il percorso preferito della politica monetaria di Powell. Trump ha anche sostenuto che la Fed dovrebbe continuare a tagliare i tassi di interesse per rendere gli Stati Uniti più competitivi sul mercato globale. Ha detto: “Siamo attivamente in competizione con le nazioni che hanno apertamente tagliato i tassi di interesse in modo che ora molte di loro vengano effettivamente pagate quando elargiscono i loro prestiti, noto come interesse negativo”, “Chi ha mai sentito parlare di una cosa del genere?”. Chiedendo apertamente a Powell: “Dammi un po' di quello, dammi un po' di quei soldi. Voglio un po' di quei soldi”.

In un passo successivo ha ripreso ad attaccare la CINA riguardo all’accordo commerciale sui dazi, nonostante il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, abbia riferito a un evento al Council on Foreign Relations di Washington, che le due maggiori economie del mondo hanno fatto "ottimi progressi" tra "colloqui costruttivi" volti a porre fine alla disputa commerciale di 16 mesi, affermando: "Ci stiamo avvicinando". "L'umore è piuttosto buono e non è sempre stato così, in queste cose”. Il perché di questo ennesimo attacco è da riportare al fatto che ora, sembra, vi siano divergenze sull'entità degli acquisti di derrate agricole (entità certa che la CINA ha sempre negato, come leggerete nel capitolo dedicato), inoltre la CINA sarebbe anche riluttante ad accettare eccessive limitazioni sul trasferimento di proprietà intellettuali. In generale, i Cinesi non intendono firmare un accordo a senso unico, il che riporterebbe alla questione della cancellazione di almeno una parte dei dazi. Mentre, per quanto riguarda l'investigazione 232 sulle auto europee e giapponesi e sebbene l'US trade Representative abbia inviato il report alla Casa Bianca, Trump non ha fiatato, ed apparentemente non esiste una deadline vera e propria per la decisione.

Infine cambiando giorno ed argomento, il presidente Trump ha lanciato un attacco su Twitter contro un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina mentre stava testimoniando in un'udienza di impeachment al Congresso, un momento straordinario che i democratici hanno dichiarato essere stato testimone di intimidazioni. Il tweet di Trump sull'ex ambasciatore americano, Marie Yovanovitch, durante la sua testimonianza di venerdì scorso ha suscitato una furiosa risposta da parte dei democratici che lo hanno accusato di intimidazione da testimone.

Trump ha twittato: "ovunque Marie Yovanovitch è stata, è andata male", tracciando la sua carriera dalla Somalia all'Ucraina. Aggiungendo: “Ho il diritto di parlare. Ho la libertà di parola proprio come fanno le altre persone”.

- DIFESA.

Di contro il Presidente del Comitato di Intelligence della Camera, Adam Schiff, si è prima rivolto all’ex-ambasciatrice Yovanovitch, dicendole: "Beh, voglio farti sapere, ambasciatore, che alcuni di noi qui prendono molto sul serio le intimidazioni dei testimoni". Poi rivolto al Comitato ha dichiarato: “L'ambasciatrice Yovanovitch stava servendo l'interesse della nostra nazione nella lotta alla corruzione in Ucraina, ma era considerata un ostacolo alla promozione dell'agenda personale e politica del presidente. Per questo è stata accusata e messa da parte”. "I poteri della presidenza sono immensi, ma non sono assoluti e non possono essere utilizzati per uno scopo corrotto".

Dopo aver letto le seguenti dichiarazioni, Trump ha detto ai giornalisti che non pensava che i suoi tweet fossero intimidatori (Penoso !).

Ma sabato, sempre nell’ambito delle audizioni al Congresso circa l’accusa di “impeachment” (sul fatto che il presidente repubblicano abbia abusato della politica estera americana per minare l'ex vicepresidente Joe Biden, uno dei suoi potenziali oppositori nelle elezioni del 2020), un aiutante del vicepresidente Mike Pence, ha definito "inappropriata” la telefonata intercorsa tra il presidente degli Stati Uniti, Trump, e la sua controparte ucraina.

Jennifer Williams, un assistente di politica estera di Pence che stava ascoltando la chiamata del 25 luglio, ha testimoniato ai legislatori che l'insistenza di Trump sul fatto che l'Ucraina svolgesse indagini politicamente sensibili "mi ha colpito come insolito e inappropriato". Ha detto che la discussione è stata "di natura più politica" rispetto alle telefonate con altri leader stranieri e ha incluso anche quelli che hanno riferimenti specifici alla "agenda politica personale" del presidente.

La Camera dei rappresentanti sabato ha anche pubblicato una trascrizione di una precedente deposizione a porte chiuse di Tim Morrison, un ex aiutante della Casa Bianca con il Consiglio di sicurezza nazionale incentrato sulla politica europea e russa, che era anche al telefono.

Morrison, che si è dimesso il giorno prima della sua deposizione il mese scorso, e Williams hanno entrambi espresso preoccupazione per le osservazioni di Trump al presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy. Morrison ha dichiarato ai legislatori: "Non ero a mio agio con l'idea che il presidente Zelenskiy avrebbe dovuto lasciarsi coinvolgere nella nostra politica", aggiungendo che il tono di Zelenskiy nella telefonata con Trump è stato "ossequioso".

Morrison ha rifiutato di dire che pensava che la chiamata fosse illegale o impropria, sottolineando invece che pensava che sarebbe trapelata, danneggiando le relazioni con l'Ucraina. Ha detto di aver appreso solo in seguito che l'aiuto all'Ucraina era condizionato dalle indagini. Williams e Morrison sono tenuti a testimoniare pubblicamente la prossima settimana.

Alla prima udienza pubblica della scorsa settimana, l'ambasciatore ad interim in Ucraina, William Taylor, ha sottolineato il vivo interesse di Trump nel convincere l'alleato dell'Europa orientale a indagare su Biden e ha ribadito la sua comprensione del fatto che 391 milioni di dollari in aiuti alla sicurezza USA sono stati trattenuti da Kiev a meno che non cooperasse.

Gli investigatori del Comitato della Camera, sabato scorso, hanno anche ascoltato le testimonianze a porte chiuse di un funzionario del bilancio della Casa Bianca in merito al blocco degli aiuti militari in Ucraina. Mark Sandy, un funzionario di carriera presso l'Ufficio di gestione e bilancio, è stato il primo a presentarsi all'OMB (The Office of Management and Budget) a testimoniare prima dell'indagine, dopo che tre incaricati politici hanno sfidato la comparizione delle citazioni del Congresso. Sandy ha parlato di quanto fosse insolito far entrare un incaricato politico e impadronirsi degli aiuti militari in Ucraina.

Il rappresentante democratico Jamie Raskin, membro della magistratura e dei comitati di sorveglianza, ha affermato che Sandy è stato portato a far luce sul fatto che gli aiuti militari siano stati ostacolati per motivi politici, dichiarando ai giornalisti che: "Questa è una parte tecnica della nostra indagine". "Vogliamo sapere esattamente come, nel processo di bilancio, il presidente ha perseguito il suo obiettivo politico di scuotere il governo ucraino per i favori che voleva".

Infine, il presidente Donald Trump ha chiesto alla Corte suprema degli Stati Uniti di bloccare una sentenza del tribunale inferiore che ordina a una società di revisione contabile di consegnare i suoi documenti finanziari a un panel congressuale a guida democratica, creando uno scontro importante tra i rami del governo.

- SCONFITTA.

Sabato il Governatore della Louisiana, John Bel Edwards, ha vinto le elezioni per un secondo mandato per rimanere l'unico governatore democratico nel profondo sud, nonostante uno sforzo totale del presidente Donald Trump per capovolgere l’esito a favore del candidato repubblicano.

Edwards ha battuto per poco il ricco uomo d'affari repubblicano, Eddie Rispone, che ha investito oltre 14 milioni di dollari per finanziare la sua campagna e si è legato a Trump dall'inizio alla fine.

Mentre molti repubblicani hanno lamentato la mancanza di potere nei loro candidati, il senatore repubblicano americano John Kennedy e il popolare procuratore generale dello Stato, Jeff Landry, hanno passato la mano in questa fase, quindi Edwards si è dovuto impegnare in questi mesi di campagna elettorale a respingere Trump e il vicepresidente Mike Pence.

Trump ha presenziato a tre manifestazioni nella Louisiana per estromettere Edwards, prima a Lake Charles alla vigilia delle elezioni primarie del 12 ottobre e poi a Monroe e Bossier City durante la campagna di deflusso.

LA CINA RISPONDE

Il portavoce del Ministero del Commercio cinese, Gao Feng, ha dichiarato che la cancellazione dei dazi statunitensi è una condizione significativa per un accordo commerciale di "fase uno", mettendo in dubbio il livello di progresso nei colloqui tra Washington e Pechino.

““La guerra commerciale è iniziata con l’aggiunta di dazi e dovrebbe essere conclusa annullando questi dazi aggiuntivi. Questa è una condizione importante per entrambe le parti per raggiungere un accordo”. “Se entrambe le parti raggiungono un accordo di fase uno, l’eliminazione dei dazi rifletterà pienamente l’importanza dell’accordo di fase uno”.

Le osservazioni hanno fatto seguito a un discorso di Donald Trump ad inizio settimana scorsa in cui ha sollevato lo spettro di nuovi dazi sui beni fabbricati in Cina se le due parti non fossero state in grado di raggiungere un ampio accordo commerciale. Nei colloqui di mercoledì scorso è stato anche rilevato la riluttanza della CINA ad impegnarsi, per un esatto ammontare monetario, per acquisti di prodotti agricoli che farebbe dagli Stati Uniti. Il presidente Trump ha affermato che la CINA ha accettato di acquistare fino a 50 mld $ di semi di soia, maiale e altri prodotti agricoli negli Stati Uniti ogni anno. Questa affermazione, smentita dai cinesi, desta più di qualche sospetto in quanto mai, prima d’ora, la CINA ha acquistato prodotti agricoli statunitensi di quell’entità economica in un anno, bensì circa la metà.

LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

L’avvenimento principale della settimana appena trascorsa riguarda l’audizione del Presidente della FED, Jerome Powell, al Congresso del Comitato economico congiunto. Nel suo commento, del quale riportiamo alcuni passaggi, ha ribadito che è improbabile che la Federal Reserve adegui i tassi di interesse a breve, purché l’economia rimanga sulla sua strada attuale e che i passi effettuati nel corso di quest’anno verso una politica monetaria più accomodante, hanno contribuito a sostenere un’economia che continua a crescere, osservando che le mosse della FED tendono ad avere un effetto ritardato, il che significa che ci vorrà del tempo per valutare l’impatto che stanno avendo.

Queste le sue parole: “Riteniamo che l’attuale posizione della politica monetaria rischia di rimanere appropriata fintanto che le informazioni in arrivo sull’economia rimangono sostanzialmente coerenti con le nostre prospettive di crescita economica moderata, con un forte mercato del lavoro e l’inflazione vicino al nostro obiettivo simmetrico del 2%”.

“Questa base favorevole riflette in parte gli adeguamenti politici che abbiamo apportato per fornire sostegno all’economia”.

Poi l’audizione è proseguita sulle domande e risposte con i membri del Congresso.

Questi alcuni punti salienti del “botta e risposta”.

- La nuova “nuova normalità”:

Powell ha dato buone recensioni sull’economia in generale ma ha anche fatto osservare la natura di ciò che la FED sta affrontando per cercare di soddisfare i suoi mandati circa la piena occupazione e la stabilità dei prezzi.

Dichiara: “Penso che la nuova normalità siano i tassi di interesse più bassi, l’inflazione più bassa, probabilmente una crescita più bassa, e lo vedete in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti”.

Da un lato, Powell ha accreditato alla FED il contributo a stabilizzare l’espansione decennale. Dall’altro, ha respinto l’idea che un giorno la FED potrebbe considerare tassi di interesse negativi come quelli in vigore in Europa, dicendo: “siamo molto vicini al livello di quanto vorremmo azzerare”.

- Considerazioni sui cambiamenti climatici:

Almeno due membri del comitato hanno interrogato Powell sul fatto che la FED stia prendendo in considerazione i cambiamenti climatici nella formulazione della politica monetaria e nella vigilanza bancaria.

Powell ha risposto: “Il cambiamento climatico è una questione importante, ma non è un tema principale per la FED”. ″È davvero un problema assegnato a molte altre agenzie governative, non tanto alla FED.”

La risposta è interessante in quanto in un seminario tenuto due settimane fa alla FED di San Francisco, il membro del Consiglio dei Governatori della Fed, Lael Brainard, ha detto: “sarà importante per la Federal Reserve prendere in considerazione gli effetti del cambiamento climatico, quando si stabiliscono le politiche”.

- La politica della politica:

Powell ha anche affrontato almeno due occasioni in cui i membri hanno cercato di spingerlo a commentare questioni politiche.

Per primo il rappresentante democratico della Virginia, Don Beyer, ha chiesto a Powell le critiche implacabili che la FED ha ricevuto dal presidente Donald Trump, nella recente apparizione a New York.

Poi il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, ha provato in diversi modi a convincere Powell a commentare i piani fiscali degli aspiranti candidati presidenziali democratici.

Al primo ha risposto: “Mi perdonerai, ma sono piuttosto riluttante ad essere coinvolto nelle elezioni del 2020”,“indirettamente, come hai affermato nella tua domanda, si tratta di proposte di candidati. Onestamente non voglio entrare in quel contesto”.

Al secondo ha risposto: “Abbiamo un processo molto attento e ponderato che è stato sviluppato nel corso di decenni (in realtà per oltre un secolo), è così che cerchiamo di stabilire i tassi di interesse, nelle nostre decisioni non consideriamo i fattori politici o qualcosa del genere”.

- Parlando della Cina:

Il rappresentante Tom Cotton, un repubblicano dell’Arkansas, ha chiesto a Powell una sua opinione in merito alla crescita economica della Cina, citando una ricerca dell’economista Michael Pettis, che afferma che in Cina la crescita è stata molto ridotta, nonostante l’insistenza delle dichiarazione dei cinesi circa il fatto che il suo PIL stia aumentando a un ritmo del 6,2%.

In merito Powell ha risposto: “li prendiamo con un po' di sale (con le molle) in quanto è davvero difficile sapere cosa sta succedendo in CINA”. “I funzionari della FED sono cauti quando visualizzano informazioni economiche di quel Paese”.

- Tasso Repo ‘sotto controllo’:

Lo scossone di settembre sui mercati dei pronti contro termine, in cui le banche si prestano i loro fondi overnight, è emerso anche durante l’udienza e Powell ha cercato di assicurare ai membri che la FED ha preso le misure adeguate.

Una stretta di liquidità sul mercato ha visto aumentare i rendimenti, con il tasso di riferimento dei fondi di riferimento della FED che ha brevemente superato la sua zona target. Da allora, ha istituito programmi temporanei e a lungo termine volti a tenere sotto controllo i tassi e ad assicurare che le operazioni finanziarie funzionino senza intoppi.

Powell in proposito ha dichiarato: “Stiamo ancora guardando molto a quello che è successo a settembre e penso che ora abbiamo tutto sotto controllo”. “Monitoreremo gli effetti delle nostre azioni politiche (interventi), insieme ad altre informazioni relative alle prospettive, mentre valuteremo il percorso appropriato ed obiettivo per il tasso dei FED Founds”. “Naturalmente, se emergessero sviluppi che causassero una rivalutazione materiale delle nostre prospettive, risponderemmo di conseguenza. La politica (gli interventi) non è su un corso prestabilito.”

Ha anche aggiunto che: “La FED ha preso in considerazione che deve mantenere le riserve bancarie attorno ai livelli che erano prima che accadesse la crisi ed abbiamo aumentato i requisiti di liquidità che le banche devono attuare”. ″È un processo che in realtà non ha implicazioni per l’economia o il pubblico in generale.”

- Recessione:

la FED non sarà in grado di combattere da sola la prossima recessione, ma avrà bisogno dell'aiuto del Congresso. Non si può sfuggire al fatto che, a meno che le condizioni economiche degli Stati Uniti non cambino sostanzialmente, la FED non sarà in grado di tagliare i tassi di interesse abbastanza da mitigare (per non dire altro) una grave recessione. Come osservato da Powell, durante una recessione la FED ha storicamente ridotto i tassi di interesse di circa cinque punti percentuali. Attualmente i tassi di interesse sono all'1,75%. Quindi se è tecnicamente possibile per loro andare al di sotto dello zero, farlo causerebbe problemi significativi nel settore finanziario e la FED ha escluso questa possibilità. Ciò implica che la FED ha solo all'incirca un terzo di spazio rispetto al solito per tagliare i tassi in risposta a una recessione. In teoria, tale divario potrebbe essere colmato attraverso lo stimolo fiscale, vale a dire dal governo federale che, o riduce le tasse o aumenta la spesa. In pratica, questo si rivelerà quasi impossibile.

DATI MACROECONOMICI

Il CPI di ottobre ha sorpreso in positivo come headline, + 0.4% da 0.0% del mese precedente e dal + 0.3% atteso dagli analisti, mentre il dato “core” (ex-cibo ed energia)  con + 0.2% dal + 0.1% di settembre, ha rispettato le attese degli analisti. Il dato “core” annualizzato è sceso al + 2.3% dal + 2.4% di settembre e del consensus.

Il dato “core” (ex-cibo ed energia) dell'indice dei prezzi alla produzione è aumentato dello 0,4% a ottobre rispetto al – 0.3% di settembre portando il dato annualizzato al + 1.1% in diminuzione rispetto al + 1.4% di settembre, ma più alto delle previsioni degli analisti poste a + 0.9%.

Il dipartimento del Commercio ha diramato il dato sulle vendite al dettaglio del Control Group che sono aumentate dello 0,3% in ottobre, rispetto al – 0.3% del mese di settembre e dal + 0.2% atteso dagli analisti. Senza la componente inflattiva derivante dagli acquisti di autoveicoli (aumentati dello 0,5%) e dai prezzi della benzina (aumentati dell'1,1%) il dato “core” è uscito più basso a + 0.2% contro il + 0.4 atteso dagli analisti ma ben più alto del – 0.1% del mese di settembre. Rispetto a ottobre dello scorso anno, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,1%.

Infine il dato sulla produzione industriale di ottobre che è sceso dello 0,8%, ben al di sotto del consenso, posto al - 0,4%. ed al – 0.3% del mese di settembre, ma su questo dato pesa il recente sciopero prolungato dei lavoratori della General Motors.

COMMENTI DAL MONDO ECONOMICO

Partiamo subito quello che sta diventando il caso più spinoso in questo periodo, le accuse di “impeachment” contro Trump. A tal proposito, Nick Allard, che ha lavorato per il senatore Ted Kennedy nel comitato giudiziario, ha detto a Reuters che la manomissione potrebbe essere aggiunta agli articoli sull'impeachment. Sostenendo che i tweet di Trump fanno parte di un "modello di sforzi per criticare e spaventare i testimoni, compresi i possibili testimoni futuri che devono ancora testimoniare. Invia un segnale che esiste un grave rischio legato alla dimostrazione nell'indagine di impeachment di essere deriso pubblicamente e messo sotto pressione dalla persona più potente del pianeta". Aggiungendo che "qualsiasi studente di giurisprudenza del primo anno dirà a Trump che il diritto alla libertà di parola non è una difesa per assistere a manomissioni".

Passiamo alla guerra commerciale sui dazi.

Lo stratega di Gorilla Trades, Ken Berman, ha dichiarato: "La produzione industriale cinese e le vendite al dettaglio sono scese entrambi alla grande, e se i numeri ufficiali si stanno deteriorando, le tendenze reali sono probabilmente anche peggiori". "Mentre l'economia cinese è molto importante per sostenere la crescita globale, i numeri deboli significano anche che è improbabile che la parte cinese rischi un'altra escalation nella guerra commerciale".

Mike Loewengart, vice presidente della strategia di investimento presso E * Trade ha detto: "Sono sicuro che il nervosismo degli investitori nei periodi precedenti stia svanendo, per la maggior parte di essi stiamo assistendo a una navigazione fluida", "Walmart ha registrato guadagni molto forti e le vendite al dettaglio sono tornate in territorio positivo questo mese, il che dimostra che i consumatori stanno continuando ad aprire i loro portafogli".

Loewengart inoltre ha affermato che: "le tensioni commerciali sui dazi stanno procedendo a fuoco lento data l'attenzione di Washington sulle audizioni di impeachment, quindi è da escludere una “escalation” negativa nel prossimo periodo". "Inoltre, la Fed ha tassi ai minimi storici con poca intenzione di muoversi nell'immediato futuro e tutto ciò si traduce in un ambiente molto più tranquillo e certo, in cui i mercati tendono a prosperare".

Infine sui mercati azionari.

Gibson Smith, fondatore di Smith Capital Investors dice: "C'è un po' di ottimismo sul fatto che avremo un accordo e ciò toglierebbe parte dell'incertezza sui mercati. Purtroppo . . . abbiamo avuto così tanti round nei quali è stato detto che un affare è imminente e poi non lo è. Quindi, siamo ancora in un mercato molto guidato".

Adam Crisafulli, fondatore di Vital Knowledge, in una nota ha dichiarato: "I commenti di Kudlow sono tutto ciò che contano davvero per la positiva chiusura dei mercati di venerdì". "Al riguardo dell’indice S&P500, sembra che farà fatica ad essere venduto fino a quando non vi sarà una decisione formale sulla "Fase uno" sui dazi, qualsiasi segno di dubbio viene respinto mentre le parole di incoraggiamento possono ancora fornire una pressione al rialzo".

Jeff Zipper, amministratore delegato degli investimenti presso l'US Bank Private Wealth Management, ha osservato che gli investitori si sono consolati del fatto: "che le cose non vanno male come inizialmente previsto, tuttavia ai livelli attuali i mercati sono un po' in ipercomprato”.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Altra settimana soddisfacente per il nostro Portafoglio azionario, con il titolo ADOBE SYSTEMS che ci ha regalato il famoso “tozzo di pane” e ad evitare l’abbuffata ci ha pensato il titolo CHECK POINT SOFTWARE che per una manciata di tick non è arrivato a target. Comunque contenti così, il portafoglio nel suo complesso regge bene, anche se il titolo CISCO SYSTEMS (del quale parleremo in seguito) ci fa soffrire prima per essere andato molto vicino al nostro livello di STOP, poi per essersi ripreso bene aumentando le nostre aspettative, per poi crollare nuovamente, grazie a buoni dati economici trimestrali ma ad una “guidance” sotto le attese. Vedremo nella settimana prossima se ci sarà un minimo di reazione. Intanto nuova ondata di acquisti per la prossima settimana.

VARIAZIONI IMPORTANTI SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA

CISCO SYSTEMS – 7,66%. ha registrato un trimestre solido , ma la sua guidance del secondo trimestre dell'anno fiscale 2020 è stata sufficiente per indurre gli analisti a ridurre leggermente i loro obiettivi di prezzo sul gigante dell'hardware di rete. è sceso dopo che il produttore di apparecchiature di rete ha registrato utili del primo trimestre superiori alle attese, ma ha dichiarato che condizioni incerte colpiranno gli ordini dei clienti nei prossimi mesi. L'utile per azione per il primo trimestre dell'anno fiscale Cisco 2020 è arrivato a 84 centesimi rettificati, battendo le stime di Wall Street di 81 centesimi e aumentando del 12% su base annua. I ricavi sono stati di $ 13,2 miliardi, superando le aspettative degli analisti di $ 13,078 miliardi e in aumento del 2%. I ricavi delle piattaforme infrastrutturali, uno dei maggiori segmenti dell'azienda, sono stati di $ 7.538 miliardi, mancando stime di $ 7,608 miliardi e in calo dell'1%. Ma il colosso della rete ha dichiarato di aspettarsi un EPS rettificato per l'attuale trimestre compreso tra 75 e 77 centesimi, al di sotto delle stime degli analisti di 79 centesimi. La società ha inoltre guidato un calo delle entrate del secondo trimestre compreso tra il 3% e il 5%, rispetto alle aspettative degli analisti per una crescita dei ricavi del 2,8%.

APPLIED MATERIALS + 10,76%. Il produttore di apparecchiature per semiconduttori ha riportato risultati trimestrali superiori alle attese e previsto solide vendite a breve termine. La Società ha registrato utili del 4° trimestre 2019 pari a 0,80 $/az. su ricavi di 3,75 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,76 $/az. su ricavi per 3,68 mld $. Il fatturato è diminuito del 6,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha alzato la propria “guidance” dichiarando di aspettarsi ricavi nel primo trimestre 2020 tra 0,87 e 0,95 $/az. su ricavi tra 3,95 e 4,25 mld $. L'attuale stima del consensus è per utili pari a 0,72 $/az. su un fatturato di 3,70 mld $.

AUTOMATIC DATA + 5,19%.  Il consiglio di amministrazione di Automatic Data Processing, una delle principali società tecnologiche globali che fornisce soluzioni di gestione del capitale umano (HCM), ha approvato un aumento in contanti di 0,12 $/az. del prossimo dividendo trimestrale portando così quello annuale a 3,64 $/az. Carlos Rodriquez, presidente e amministratore delegato di ADP, ha dichiarato: “L'aumento del dividendo in contanti segna il 45° anno consecutivo in cui ADP, ha aumentato il suo dividendo trimestrale. L'aumento del 15% del nostro dividendo trimestrale è l'ultimo esempio dell'impegno di lunga data di ADP verso i nostri azionisti ed è un forte segnale della fiducia del consiglio nel futuro di ADP". Il nuovo dividendo trimestrale pari a 0,91 $/az. sarà distribuito il 1° gennaio 2020 agli azionisti che sono registrati al 13 dicembre 2019.

LIBERTY GLOBAL – 8,78%. La Società dei media ha incassato dalla Società Sunrise Comminications una penale di 50 mln di franchi svizzeri quale tassa di risoluzione in merito all'accordo di acquisto di azioni relative alla società UPC Svizzera. Inoltre sembra che l’ Hedge Fund Baupost, già grande azionista di Liberty Global con il 10,1% del proprio Portafoglio 13F, voglia incrementare tale soglia vendendo i titoli di Ebay.

MERCADOLIBRE + 11,26%. La Società leader nei pagamenti elettronici in Sud America dopo aver perso di valore pesantemente dopo la presentazione degli ultimi dati economici trimestrali che, de facto, avevano annullato i guadagni di un intero anno, ha iniziato a riprendere parte del valore perso dopo che il CEO, Pedro Arnt; ha dichiarato che la società intende utilizzare i proventi per continuare ad espandere la propria piattaforma di e-commerce, rafforzare la propria infrastruttura logistica e investire in soluzioni che consolidano ulteriormente la posizione dell'azienda come potente fornitore di tecnologia finanziaria end-to-end inclusiva e soluzioni di pagamento. Inoltre in un accordo separato, PayPal ha annunciato che avrebbe effettuato un massiccio investimento in MercadoLibre tra i 750 mln ed i 1000 mln $, infine sia l’Argentina che il Brasile stanno elaborando piani per aumentare i pagamenti elettronici al posto dei contanti.

QURATE RETAIL + 9,57%. Il titolo in settimana è arrivato a guadagnare fino al + 25,85%. La Società attiva nella vendita al dettaglio e nella distribuzione in TV, ha registrato utili del 3° trimestre 2019 pari a 0,42 $/az. su ricavi di 3,1 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,34 $/az. su ricavi di 3,1 mld $. Il fatturato è diminuito del 4,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Non si capisce come il titolo abbia avuto questo forte incremento dei prezzi visto che anche il CEO, Mike George, ha dichiarato che il terzo trimestre è stato molto impegnativo vista la contrazione delle vendite. L’unica spiegazione è che il valore del titolo era molto compresso.

TRIP.com - 8,87%. La Società cinese leader di viaggi online e servizi correlati, tra cui la prenotazione di alloggi, biglietteria per i trasporti, tour organizzati e servizi a destinazione, gestisce una famiglia di marchi di viaggio, costituita principalmente da Trip.com, Ctrip, Skyscanner e Qunar ha registrato ottimi risultati finanziari per il terzo trimestre del 2019 tra i quali gli utili pari a 0,43 $/az. su ricavi di 1,5 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,17 $/az. Il fatturato è aumentato del 12% rispetto allo stesso periodo del 2018 e del 21% rispetto al trimestre precedente.

WYNN RESORT – 6,93%. Wynn Resorts ha un debito totale di 9,5 mld $ nel bilancio, che consiste in 4,06 mld $ a Macao e 611 mln $ consolidati da una joint venture immobiliare per il suo centro commerciale. Dato che le valutazioni degli immobili dei  casino,  negli ultimi anni, sono state in forte rialzo, i restanti 4,9 mld $ potrebbero essere pagati interamente con la vendita di qualche immobile, tipo Las Vegas e Boston.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (11/18/2019)

* 11/18/2019 USANYWDC (WESTERN DIGITAL) Acquista limit prezzo 50.98 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 43.33 e Vendi limit prezzo 54.55
* 11/18/2019 USA_120634 (T MOBILE US) Acquista limit prezzo 79.07 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 67.21 e Vendi limit prezzo 84.61
* 11/18/2019 USA$HAS (HASBRO) Acquista limit prezzo 95.06 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 80.80 e Vendi limit prezzo 101.71

* 11/18/2019 USA$EXPE (EXPEDIA INC) Acquista limit prezzo 97.93 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 83.24 e Vendi limit prezzo 104.78
* 11/18/2019 USA$DLTR (DOLLAR TREE) Acquista limit prezzo 108.67 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 92.37 e Vendi limit prezzo 116.28
* 11/18/2019 USA$CTAS (CINTAS) Acquista limit prezzo 256.50 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 218.02 e Vendi limit prezzo 274.45
* 11/18/2019 USAPCLN.N (BOOKING HOLDING) Acquista limit prezzo 1865.55 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 1585.72 e Vendi limit prezzo 1996.14
 

Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.

(articolo di Sandro Mancini)