E' da circa un anno che i preziosi sono tornati di grande interesse, in particolare il Palladio, stabile sui massimi storici, e l'Oro, che diventa sempre più interessante nell'ottica di diversificare i portafogli, per di più in un contesto di rendimenti nulli o negativi.
Tra tutti i preziosi, quello più altalenante rimane il Platino, ancora in forza relativa negativa rispetto agli altri preziosi, ancorché le quotazioni si siano comunque distaccate sensibilmente dai minimi di inizio settembre 2018 (circa +25%).
Concentriamoci sulla dinamica dell’ETC con ticker PHPT (ETFS Physical Platinum), quotato su Borsa italiana (PC: 79,47). La veloce correzione delle ultime settimane ha riportato il platino dai picchi minimi di inizio settembre a ridosso di quota 85 ad un minimo a ridosso di 74,50 a metà ottobre. Nelle ultime sedute il metallo prezioso sembra dare segnali di ripresa. Se le quotazioni riescono a mantenersi al di sopra di 66,50 sembrano esserci spazi di risalita verso la valida resistenza a quota 80 e quindi verso 82,40; sopra tale livello il Platino andrebbe poi a ritestare i picchi di inizio settembre a ridosso di quota 85. Al di sopra di tale resistenza si avrebbe la conferma dell’inizio di una nuova fase di positività su orizzonti plurimensili anche per il Platino.
Potrebbe essere interessante, a titolo di conferma, monitorare la dinamica relativa del Platino rispetto al succedaneo Palladio, oltre che il ratio Platino/Oro, inserito in un trend ribassista su orizzonti strategici.
Ricordiamo che in termini di volatilità il Platino si contraddistingue per livelli alti (superiori a quelli dell’Oro, ancorché inferiori a quelli del Palladio, il più volatile dei metalli preziosi). Occorre tenerne conto, ovviamente, nella scelta del controvalore complessivo della posizione che si vuole aprire, seguendo la regola generale secondo cui al crescere della volatilità deve diminuire la size e aumentare lo stop loss in percentuale – e viceversa – in modo da mantenere stabile la perdita massima in controvalore in euro che dipende ovviamente dalla propria capacità finanziaria, tolleranza al rischio e obiettivi di investimento e non dal trade che si vuole mettere in essere.
Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi più che soddisfacenti, dell’ordine mediamente di 1-2 milioni di euro: essendo abbastanzo liquido, si presta quindi ad operazioni con controvalori anche grandi e veloci.
L’ETC PHPT è garantito da Platino fisicamente stoccato e quindi non presenta rischio di credito.
Seppur espresso in euro, risente come tutti gli altri ETC sulle materie prime dell’esposizione nei confronti del dollaro Usa. Occorre quindi valutare tale aspetto se il proprio portafoglio fosse già troppo esposto sul biglietto verde.
Ricordiamo poi che fiscalmente gli Etc sono più efficienti degli Etf in quando considerati come “redditi diversi”: di conseguenza le eventuali plus e minus sono compensabili con altre minus e plus della stessa categoria (ad es. quelle conseguitie sulle azioni).
Il focus rimane anche sugli altri preziosi, a partire dall'argento che sembra voler seguire il platino nella risalita...ne riparliamo la prossima volta.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)