Mercato obbligazionario: accordo sulla Brexit


Alla fine, pare ci siano riusciti: UK ed Europa hanno trovato un accordo sulla Brexit. Lo ha reso noto il portavoce del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, secondo il quale si tratta di un'intesa "equa e equilibrata". E per il gioco delle parti non si è fatta attendere la risposta del premier britannico Boris Johnson che ha dichiarato: "Abbiamo un nuovo grande accordo che riprende il controllo: ora il Parlamento dovrebbe concludere la Brexit sabato, così possiamo passare ad altre priorità come il costo della vita, il servizio sanitario nazionale, i crimini violenti e il nostri ambiente".

L’accordo, tuttavia, deve ancora passare al vaglio del Parlamento britannico in seduta sabato,a nche se non dovrebbero esserci sorprese fermo restando le voci di opposizione, tra cui spicca l'atteggiamento negativo dagli alleati unionisti nordirlandesi del Dup. Infatti, contro l'accordo raggiunto si schierano i laburisti e il Dup, il partito degli unionisti nordirlandesi. Addirittura, il leader dei laburisti Jeremy Corbyn parla di un'intesa ancora peggiore di quella raggiunta dall'ex premier May.

E mentre la Brexit si avvia alla conclusione, in Europa non si placano le tensioni, con la Commissione europea che rischia di essere bocciata dall’Europarlamento, facendo slittare il voto di fiducia. Guerra di nomine tra Francia e Germania per l’elezione alla presidenza. Questione spinosa, lo si sapeva, e tutti fanno a gara per fregare il prossimo, proprio un bell’esempio di unità europea di cui i politici si riempiono la bocca che nella pratica si traduce nei soli giochetti di palazzo.

Tornando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti ancora in salita. Questa settimana abbiamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2028; il tratto a lunga sale di diversi bps e si porta in area 0,49% di rendimento contro lo 0,25% della scorsa settimana per le scadenze 2049; sulla scadenza a 10 anni torniamo in positivo e andiamo in area 0,06%. Curva che conferma la maggiore ripidità assunta qualche settimana fa e che si conferma sempre molto molto erratica nella parte a breve. In decisa salita i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si portano oltre area 1% rispetto ad area 0,65% della scorsa rilevazione, così come sulla parte a breve che va in area -0,50%.

In salita anche i rendimenti dei decennali, mentre si contraggono gli spread Bund per mera questione matematica: il decennale tedesco risale parecchio e va a -0,36% di rendimento, la Francia sale a -0,11% e l’Irlanda va a 0,10%. Sale anche il rendimento della Spagna che va a 0,25%, così come il Portogallo che si assesta a 0,22% e l’Italia che va all’1,03% di rendimento. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 58 bps, 62 bps e 139 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati inizia a percepire un potenziale cambio di rotta. A livello strategico non è ancora cambiato nulla secondo il modello Trendycator, ma dai BOTTOM registrati a suo tempi c’è un nuovo tentativo di risalita dei rendimenti. Per ora le evidenze del modello sono tutte confermate, con Trendycator che rimane SHORT su tutte le curve analizzate, con l’area UK che vede il Gilt ora in area 0,68% di rendimento; sull’area BUND il rendimento sale in area -0,40%. Sul Btp Trendycator ancora SHORT con rendimenti sempre nell’intorno di area 1,00%. In salita anche i rendimenti USA, con Trendycator sempre SHORT sul decennale che ora è poco sopra area 1,70% di rendimento.

Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.06.2020 al 31.12.2025, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 4,00% lordo.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.