Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci
Piano Bar di Virginio Frigieri 06/01/2019
Previsioni di Borsa : Indici Azionari USA
In queste prime sedute dell’anno è proseguito lo sviluppo della correzione di onda [ii] che si avvicina ora al livello di ritracciamento del 61,8%. Questo livello non è ovviamente il vangelo, ma semplicemente il ritracciamento più frequentemente riscontrabile nelle onde seconde. Nel grafico sottostante vedete affiancati il Dow Jones, l’S&P500 ed il Nasdaq Composte. Evidenziate in rosso le tre soglie di invalidazione del modello. Quindi l’onda [ii] potrà tranquillamente superare il 61,8% ma non superare i livelli in rosso, perché allora dovremmo rivedere il conteggio e quella fino ad ora indicata come onda[ii] diventerà gioco forza qualcos’altro.
Ovviamente chi ha posizioni short aperte, ed utilizza le onde di Elliott, avrà gli stop loss piazzati leggermente sopra a quei tre massimi, per cui la loro violazione implicherà anche la chiusura delle posizioni short. Ma per ora noi restiamo convinti ribassisti e pensiamo che il potenziale ribassista sia incredibilmente elevato e la situazione dei mercati incredibilmente precaria. Le motivazioni sono tante e le abbiamo più volte raccontate da settembre ad oggi. La più banale che anche un analista alle prime armi con l’analisi tecnica coglie facilmente è rappresentata nel grafico weekly dell’S&P500 riportato sotto.
Un'altra regoletta che tutti i vecchi conoscono è che DowJones Industrial e Dow Jones Transport devono confermarsi. A volte vanno in divergenza (segnalammo prontamente quella del 2012 e quella del 2014 durata quasi 2 anni fino all’autunno del 2016). Quando queste divergenze si verificano, presto o tardi devono chiudersi e riprendere la stessa direzione di marcia. Da Agosto/Settembre 2016 i due indici come potete vedere nel prossimo grafico si sono riallineati e dopo alcune settimane di indecisione hanno ripreso la via del rialzo andando entrambi a siglare i loro massimi storici tra settembre e inizio ottobre scorsi. Da allora un primo minimo, il rimbalzo e la rottura simultanea del minimo precedente aprono lo scenario ribassista.
Nel mese di dicembre il Dow Jones Industrial ha perso il 9,7%. Per trovare una performance di dicembre (a proposito di rally di Natale) peggiore di questa bisogna tornare indietro al Dicembre del 1931 (nel pieno della crisi del ’29 triennio ’29-32).
Molto interessante l’aspetto psicologico degli investitori e degli operatori del mercato azionario che è identico. Nel ’29 nessuno voleva credere a quello che poi invece sarebbe successo. Ai dati di un dicembre orribile gli ottimisti sottolineano che “l’economia oggi non sta affrontando le sfide che le persone stavano affrontando nel 1931.
Un'altra credenza popolare che quest’anno viene sfatata è l’indicatore di “Gennaio”. Si dice che se il mese di Gennaio chiude al rialzo quell’anno la borsa chiuderà al rialzo e viceversa. La figura sottostante mostra come titolava CNBC il 24 Gennaio 2018 e come ha titolato il 31 Dicembre 2018.
Il Direttore della ricerca di una società di investimenti di Singapore ha affermato che il mercato azionario sta infrangendo le “regole d’oro” e nell’affermarlo cita altre due violazioni della tradizione dei mercati rialzisti. Dal 1945 Dicembre era sempre stato il mese col guadagno medio più elevato. Nel 2018 è stato il mese peggiore dell’anno. Inoltre dagli anni’70 l’S&P500 non è mai crollato quando la crescita dei guadagni è stata superiore al 10%. E invece questo è successo proprio il mese scorso.
Sorvoliamo poi sui problemi generali a monte che meriterebbero un discorso a parte e più di un articolo; la montagna di debito che attraversa le economie mondiali vola ormai a livelli quasi incomprensibili (quasi 250.000 miliardi di Dollari a fronte di un PIL mondo sotto gli 80.000) e questa montagna di debiti fa scivolare le economie verso una deflazione da debito letale nonostante dagli anni ’70 ad oggi l’andamento dei tassi è una infinita sequenza di massimi decrescenti (secondo grafico sotto). Ma dopo ognuno di quei massimi arrivano puntuali le crisi e l’esplosione di bolle che diventano sempre più frequenti e ravvicinate. Gli interessi da pagare su questi debiti anche con tassi prossimi allo zero diventano montagne di soldi in grado di affondare qualsiasi economia e qualsiasi tentativo di ripresa. Tassi troppo bassi per troppo tempo vuol dire far saltare Assicurazioni e Fondi Pensione che non riusciranno più pagare le pensioni con avvitamenti sociali facilmente immaginabili. Dovremmo ripercorrere la storia dagli anni ’70 ad oggi per capire dove e perché le teorie (io dico le favole) neo liberiste hanno fallito e arrivare se non ad un azzeramento almeno ad una revisione critica del debito decidendo quali vanno saldati e quali vanno abiurati. Il sistema è semplicemente marcio e non può reggere continuando come ora!.
L’incremento del debito con una montagna di derivati sotto, che ultimamente viene stimata pari a 33 volte il pil della terra, sta diventando esponenziale; il debito pubblico ad esempio (vedere figura successiva) da livelli quasi trascurabili e facilmente gestibili alla fine degli anni 60, impiega oltre 30 anni per arrivare a quota 23.000 miliardi di dollari nel 2003 (i trilioni nei paesi anglosassoni equivalgono a 1000 miliardi e non a un milione di miliardi (10 alla 18) come da noi). Dal 2003 al 2018 in soli 15 anni si è passati da 23.000 miliardi a 67.000 miliardi che è quasi il triplo.
Non ci vuole un premio Nobel per capire che sono cifre da “misurazioni astronomiche” che sono palesemente, evidentemente e semplicemente I M P A G A B I L I tanto più se si pretende di risolvere la questione con manovre di austerity.
E’ del tutto evidente che questi numeri servono esclusivamente alla global class che detiene il vero potere politico per tenere soggiogati e sottomessi popoli diventati ormai “superflui” come ben spiega Marco Della Luna nel suo libro “Oligarchie per popoli superflui” che spaventati ed impauriti dalla possibilità di perdere quel poco che resta si adattano a subire qualunque iniziativa decisa dai governi ormai ostaggi di Oligarche e di Lobby private che non rispondono a nessuno e perseguono le loro politiche con fini puramente predatori e di impoverimento di massa. Quanto accaduto in questi anni in Grecia e in Italia col Governo Monti e successivi sono lì a testimoniare quando sostengo. L’usuraio teme solo due cose: la morte del debitore o che il debitore in qualche modo riesca a saldare il debito perche in entrambi i casi perde una fonte di entrata periodica sicura e nel secondo caso la possibilità di tenerelo assogettato ai propri voleri.
Qua però si sta giocando sul futuro delle nuove generazioni e di intere popolazioni, che dagli anni ‘90 in poi hanno visto lentamente ma progressivamente ed inesorabilmente diminuire il proprio potere d’acquisto e il proprio tenore di vita fino a portare milioni di persone che un tempo erano benestanti a dover centellinare ogni spesa per riuscire ad arrivare alla fine del mese ed altri milioni di persone che già non navigavano nell’oro prima, scivolare ora nella povertà e nell’indigenza conclamata!. Quando la corda si spezzerà (e prima o dopo si spezzerà) non stupitevi poi di quello che potrà accadere perché potrà accadere veramente di tutto!.
Ricordate quando Macron usciva sulla copertina di The Economist camminante sulle acque come Gesù Cristo? Era l’estate del 2017 e su European Zone di Giu/Lug 2017 in linea con gli Analisti di EWI, scrivevo: “La copertina di The Economist visibile sotto mostra Macron camminare sull'acqua, mentre poco lontano due piedi di donna che sbucano dall'acqua riferendosi evidentemente all'annegata Theresa May. Ma, come Theresa ha appena scoperto, anche le sue politiche risuoneranno con l'elettorato solo nella misura in cui rimangono allineati con la tendenza prevalente di umore. Durante il prossimo mercato orso, la tensione superficiale socionomica che mantiene Macron alto e asciutto sopra il pelo dell'acqua cederà inevitabilmente, e le sue politiche centriste pro-europee si tradurranno in un altro sconvolgente annegamento politico.” Guardate cosa è successo e sta succedendo in Francia ora in meno di un anno e mezzo e tirate le vostre conclusioni.
Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi
Sul Trentennale americano si è conclusa l’onda 2 a 148,27 il 3 gennaio. L’onda (v) di [c] che ha terminato l’onda 2 ha così messo a segno un avanzamento pari a 1,618 volte l’iniziale onda (i) di [c] che è la seconda relazione d’onda più diffusa dopo l’uguaglianza (onda quinta = onda prima). Il declino iniziato ora rappresenta le prime schermaglie di onda 3 ed il primo obiettivo è intorno al minimo di onda (iv).
Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD
Nulla di nuovo su Dollaro ed Euro. Quando la correzione in atto sarà conclusa il trend dovrebbe riprendere la sua direzione primaria al rialzo per il dollaro e al ribasso per l’euro.
Previsioni di Borsa : Oro e Argento
Per Oro e Argento vale quanto detto la scorsa settimana. Al momento si sale per entrambi. Ricordiamo comunque che l’oro sta completando un onda D di un grande triangolo iniziato nel 2017, per il cui completamente è necessario un nuovo ribasso di onda E prima di dare il la all’onda (C ) che terminerà la [B] di grado primario. Orientativamente il target di onda D si colloca tra i 1.300 e i 1.350 $/onz, o quanto meno non deve superare il massimo di onda B che si colloca a 1.366$. Tenuto poi conto che le ultime onde dei triangoli (le onde E) nella stragrande maggioranza dei casi tendono a terminare a metà del’ampiezza del triangolo stesso, io stimo la terminazione del triangolo e della conseguente onda (B) non sotto i 1.250 euro. Quindi la zona 1.250-1.275 a mio avviso è l’ultima possibilità per incrementare le posizioni long sull’oro. L’onda (C) potrebbe anche riportare l’oro verso quota 1.600 ma il nostro target di minima resta attorno a 1.430, per cui quando si arriva in zona seguiremo da vicino con stop mirati. Sull’Argento per ora non do target, perché dal tempo in cui le quotazioni sono castigate potrebbe stupirci positivamente. Tutto da seguire.
alla prossima
Note:
La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:
La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.