Opinioni discordanti sui mercati azionari nel 2019. C’è chi vede bufera a breve termine e chi a medio. I numeri per fiutare i sentiment. E le verifiche da fare per cavalcare i segni meno.
Hot markets
Come sempre – ed è inevitabile – si nota una contrapposizione fra analisti e gestori sulle prospettive dei mercati azionari. Due partiti si confrontano, uno moderatamente ribassista (prevede da un -5 a un -7%) e uno ultra Orso (predice un -20%), con l’aggiunta che una parte lo pronostica già nel corso di febbraio-marzo e l’altra per l’estate. Le ragioni di chi si aspetta terremoti sono tante:
● la forte fuga in atto dagli asset a rischio
● l’innalzamento medio del Vix (volatilità S&P 500), ormai stabilmente vicino a quota 20
● il trend all’ingiù della fiducia delle imprese in Europa, soprattutto nei settori dell'industria, dei servizi, delle costruzioni e tra i consumatori
● il nuovo calo del 5-Year, 5-Year Forward Inflation Expectation Rate, indicatore di previsioni inflattive negli Usa, che ricade da oltre 2,2 a sotto l’1,8%
● la netta rincorsa all’acquisto di Bund (decennale con yield allo 0,19%) e della parte corta di curva degli Us Treasuries
● la discesa dei Pmi manifatturieri ai minimi del 2016 per non poche economie sviluppate
● gli Economic Surprise Index, utilizzati per misurare sorprese positive o negative dei principali indicatori macroeconomici a livello mondiale, spostatisi sul segno avverso
● il Goldman Sachs Bull&Bear Index salito oltre il valore da cui in passato sono partite fasi recessive per l’economia e impatti rilevanti sulle Borse.
Potremmo proseguire con altri rilevatori improntati al negativo ma la sintesi è una sola: la crescita economica sta per andare in stallo, come negli aerei quando gli alettoni perdono efficacia, il che non vuol però dire recessione o nuova crisi strutturale.
Ciò non esclude che per fine anno le previsioni restino ottimistiche, come segnalato in un recente report domenicale. Il problema sta nel fatto che c’è un’incognita: l’abbinamento fra la consapevolezza di un’economia meno veloce e qualche possibile avvenimento dirompente: Brexit? Elezioni europee con risultati a sorpresa? Nuove sanzioni alla Russia e conseguenti effetti sulle relazioni internazionali? Default di qualche Paese? Crisi politica in Italia? Petrolio in caduta libera? Chi più ne ha più ne metta.
Se il quadro è questo verifichiamo cosa dicono i mercati borsistici e quali livelli andranno monitorati.
Indice |
Ultimo valore |
Trend da 1/1 |
Supporto |
Media 200 |
S&P 500 |
2.664,7 |
Rialzista |
2.351,1 |
2.741,3 |
Nasdaq 100 |
6.787,4 |
Rialzista |
5,889,3 |
7.034,2 |
Eurostoxx |
3.163,2 |
Rialzista |
2.937,4 |
3.329.2 |
Dax |
11.281,8 |
Rialzista |
10.262,5 |
12.032,0 |
Attenzione all’abbaglio dei quattro trend rialzisti in corso da inizio mese. Visti graficamente dicono poco e lo conferma la distanza negativa dalla media mobile a 200 sedute:
Indice |
Distacco |
S&P 500 |
-2,8% |
Nasdaq 100 |
-3,5% |
Eurostoxx |
-5,0% |
Dax |
-6,2% |
Eccolo un parametro di cui tenere conto. Se i distacchi dovessero allargarsi e salire inizierebbe una netta accentuazione del movimento ribassista.
Nella fase attuale c’è debolezza, soprattutto in Europa, ma contenuta entro limiti tollerabili. Attenzione però a molti indicatori/oscillatori: Macd, stocastico, momentum, Chaikin e altri appaiono tutti in fase di esaurimento della fase positiva se si considera la periodicità “daily” ma non ancora se si valuta quella “weekly”, che lascia spazio per ulteriori recuperi.
Come seguire l’umore dei mercati e anticipare l’avvio di ultra negatività? Ci sono naturalmente degli strumenti altamente professionali, difficilmente accessibili al piccolo e medio trader. Cerchiamo allora di verificare quali possano essere quelli più semplici.
Uno consiste nel comprendere il sentiment attraverso gli “short interest”, ovvero le quantità di titoli venduti allo scoperto (short) sui due mercati azionari Usa di riferimento (Nyse o Nasdaq) oppure su un titolo o anche un Etf. Per quanto riguarda il Nasdaq si può accedere al sito https://www.nasdaq.com/symbol/msft/short-interest e selezionare l’azione ritenuta più sensibile a manifestare le tendenze degli shortisti. Prendiamo a caso Microsoft o Apple o altre: digitandone la sigla si ottengono i dati in proposito, sebbene aggiornati a metà o fine mese. Ancora più interessante la pagina pubblicata dal Wall Street Journal (http://www.wsj.com/mdc/public/page/2_3062-nyseshort-highlites.html), con riferimenti sulle posizioni “short” relative non solo alle azioni ma anche agli Etf, dalla quale si evincono i titoli caldi e – con un po’ di confidenza – soprattutto il sentimento generale e i settori più esposti a cali. Lo si ha sia per il Nasdaq sia per il Nyse. L’aggiornamento avviene giorno per giorno.
Un secondo metodo abbastanza semplice consiste nel verificare volumi e variazioni degli Etf short quotati su Borsa Italiana.
Sull’S&P 500 a leva 1 è presente l’Xtrackers S&P500 Inv Day Swap Etf (Isin LU0322251520): mediamente muove sui 50 contratti al giorno e sopra i 100 scatta un segnale di tensione ma è preferibile seguirne i controvalori, più indicativi e da mettere in correlazione logicamente con la fluttuazione positiva o negativa.
Sull’S&P 500 a leva 2 è attivo il Lyxor S&P 500 Daily (-2x) Inv Etf (Isin LU1327051279): anche in questo caso i controvalori consentono di comprendere l’impulso dei mercati più dei contratti giornalieri, sempre abbastanza costanti.
Inevitabilmente iper sensibile il leva 3 sull’ S&P 500, ovvero il Boost S&P500 3x Short Daily (Isin IE00B8K7KM88), che fotografa con contratti e controvalori un’accentuata percezione riferita all’indice sottostante.
Stessa valutazione per il Boost Nasdaq 100 3x Short Daily (Isin IE00B8VZVH32), a leva 3 sull’indice tecnologico Usa, che è il caso di studiare con più attenzione nei suoi movimenti.
Indice |
Ultimo valore |
Trend da 1/1 |
Supporto |
Media 200 |
Nasdaq 3x short |
1,7328 |
Ribassista |
1,67 |
1,764 |
La sensibilità dell’Etf Nasdaq 100 3x Short rispetto alla sua media mobile extra lunga permette di percepire perfettamente la situazione dei mercati. Venerdì ha chiuso con un’impeccabile sovrapposizione fra la 200 e la candela di giornata, esprimendo tutta l’incertezza del mondo finanziario. Se la m.m. dovesse inclinarsi all’insù – come sta tentando di fare – e la quotazione rompere la resistenza nell’area 2,354/2,4 scatterebbe uno short chiarissimo. Nulla appare al momento attuale più lampante di questo segnale.