Ci siamo vicini! In presenza di ulteriore debolezza si raggiungerebbero i rendimenti da bond Tier 1 dei tempi che furono.
Cedole & dividendi
Quanti lettori hanno avuto a che fare con i bond subordinati Tier 1 Intesa San Paolo, per esempio 8,375% (Isin XS0456541506 - call 14/9/2019) o 9,5% (Isin XS0545782020 – ormai richiamata) in euro? Sono stati una manna sia per i cassettisti sia per i trader. Con rischiosità sotto controllo, rendimenti super e soprattutto variazioni di prezzo da veri campioni: per esempio minimi a 60 e massimi a 120 in tre anni il primo (che ora quota 106,2 euro, scontando l’inevitabile rimborso alla data prevista). Ricordi di un passato felice! Poi sono venuti il Qe e le varie normative di Basilea e quella manna è andata via via sostituita dai ben più pericolosi CoCo Bonds.
Addio quindi rendimenti stellari? No, perché ora a garantirli ci pensa l’azione Intesa San Paolo, sottoposta a una forte pressione ribassista nelle ultime settimane, per le note implicazioni da governativi italiani, destinati nel medio termine a un possibile “rush”.
Ammettendo che l’ultimo dividendo Intesa Sanpaolo di 0,203 € resti immutato nel 2019 (riferito all’esercizio in corso) ma con possibilità che venga addirittura aumentato, ecco il quadro di rendimenti ipotizzabili per l’azione della banca italiana.
Quotazione |
Yield lordo |
Attuale (ore 11,15 di mercoledì 5/9) 2,29 € |
8,86% |
2,23 € |
9,10% |
2,20 € |
9,23% |
2,15 € |
9,44% |
Supporto 2,1153 € |
9,59% |
2,0 € |
10,15% |