In filosofia, il termine sofismo stà per ragionamento apparentemente valido ma non concludente perché contrario alle leggi stesse del ragionamento; o anche ragionamento che, pur partendo da premesse vere o verosimili e rispettando le leggi del ragionamento, giunge a una conclusione inammissibile, assurda.
Grosso modo fù accolta cosi, inizialmente, la teoria di John Maynard Keynes, che tra le altre caratteristiche, indicava come soluzione alla crisi del 1929 un incremento degli investimenti infrastrutturali in deficit, esattamente nello stesso tempo in cui in tutto il mondo, i vari paesi stavano sperimentando sulle proprie finanze, conseguendo fra l'altro solo enormi disastri sociali, politiche di austerità.
Riportando il discorso a ciò che stà accadendo sul mercato italiano, scopriremo solo con il tempo se i discorsi e le inopportune esultanze del governo cosidetto giallo-verde abbiano a che fare con il termine sofismo, o se invece, la storia decreterà che il termine meglio si sposi con un progetto di politica economica come quello messo in atto in ambito europeo che mai, ad oggi, ha portato una riduzione del debito pubblico di nessun paese sottoposto alla ghigliottina dell'austerity.
Ciò che conterà in maniera preponderante, è il livello di investimenti in infrastrutture che verrà decretato, di cui al momento però, non si ha nessun dettaglio .
La tensione, ad ogni modo, nel nostro mercato, la si percepiva, disegnata da sbalzi record in molti titoli, con basso controvalore.
E' veramente difficile, se non impossibile in queste fasi di tensione sui mercati, che, fra l'altro, non hanno visto solo la definizione del Def nel nostro paese ma, anche la riunione della Fed che ha sancito un'ulteriore stretta monetaria rialzando i tassi, dare indicazioni tecniche sui titoli.
Non è, per dirla tutta, un mercato adeguato a chi, si avvicini sporadicamente al computer per dare una sbirciatina alle quotazioni.
I movimenti sono bruschi, sempre conseguenti a rumors provenienti dal mondo della politica e per questo, estremamente pericolosi.
Lo avevamo, del resto, già anticipato nel precedente articolo , in cui si è preferito prendere una boccata di aria fresca allontanandomi un pò attivamente dal mercato, un pò perchè non ho mai pensato che la pubblicazione del Def da parte del nuovo governo sarebbe stata una carezza per i "watchdog" della commissione europea, un pò perchè annusavo troppa rigidità in alcuni movimenti, preferendo attendere il diradarsi delle nubi per progettare nuove analisi costruttive.
Del resto, questo del Def è il primo vero biglietto da visita per un governo che ha fatto della lotta all'austerità uno dei suoi capisaldi e pertanto, qualsiasi sia il saldo del Def, sarà necessario un confronto in sede europea, in cui ci sarà inevitabilmente da mediare, come accade e deve sempre accadere in politica.
Navigheremo a vista, cercando come sempre lo stock picking, vale a dire selezionando i titoli in modo da creare un portafoglio in cui prevalgono le attività sottostimate dal mercato rispetto a quelle sovrastimate.
La prudenza, in situazioni simili, è d'obbligo.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)