Panem et circenses


La ragionevolezza non abita in Borsa. E non abita nei palazzi del potere. Francamente ci ha colpito molto ieri sera, proprio dopo aver scritto il nostro commento, la decisione di portare il deficit a 2.4%. Pensiamo che le norme introdotte siano “panem et circenses” per l’elettorato e se in sé e per sé possono essere anche “giuste”, ammesso e non concesso che il giusto stia di casa in una politica economica, ma cercare lo scontro con la UE non è una cosa saggia.

E ce lo ha detto oggi lo spread del BTP.

E ce lo ha detto oggi il fatto, leggo su Repubblica.it, che lo Stato ha perso 1,3 miliardi di euro dalla svalutazione dei titoli.

Morale della favola: non sappiamo se questo è il primo passo del crack o l’ennesimo tira e molla con la realtà di un governo che già finora in base alla teoria dei giochi sta forzando la mano. Che questa sia una politica saggia perché fruttuosa lo sapremo in fondo. Per il momento ci accontentiamo del patatrac.

Segnalo di nuovo BB Biotech che ha una barra di shake out paurosa. E lo stesso Aeffe ed Eurotech. Più inquietante Fincantieri ma diciamo che finora il gioccattolino non si è ancora rotto.

Non vorremmo che, complice il fine settimana, si rompesse lunedì.

Ma finché tengono i supporti dei minimi su BTP e Ftse All Share è ancora prematuro parlare di inizio di una tendenza negativa.

Sappiamo che siamo appoggiati su un supporto che in altri momenti si è dimostrato impenetrabile.