Orso o toro – sui mercati c’è quasi aria di euforia. Il verdetto di 25 indicatori


Sia finanziari sia economici. Il quadro generale delle Borse (in particolare Usa e Giappone) resta superlativo e i timori per un rallentamento del Pil mondiale si riducono.

Cedole & dividendi

Il report della domenica è “free”. Quelli degli altri giorni disponibili solo per gli abbonati.

La tradizionale valutazione del rischio attraverso la lettura di una molteplicità di dati riferiti ai mercati finanziari e all’economia vede questa volta uno scenario meno teso rispetto a quello delle precedenti analisi. L’interpretazione è di breve/medio termine e non esclude evidentemente improvvisi picchi di tensioni dovute a fattori imprevedibili.

Indicatore/parametro

Valore

Segnale

rischiosità

Responso

S&P Vix

11,7

Basso

Scende sotto quota 12 e torna sui minimi assoluti

Dax Vix

13,4

Basso

Riatterra su valori molto bassi dopo un periodo di continue oscillazioni

S&P 500 vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+6,5%

Basso

Il divario positivo resta elevato e tutti gli indicatori tecnici dicono “buy” anzi “strong buy”. I segnali macro permangono molto positivi. Qualsiasi consiglio di cautela viene così regolarmente smentito

S&P 500 Earnings Yield

(media degli utili delle società quotate rispetto a valore indice borsistico – in termini più semplici indica la percentuale di ciascun dollaro investito su un titolo trasformata in profitti dalla società – al 4% scatta di solito un segnale di allarme)

3,94%

Alto

E’ sceso per la prima volta sotto la barriera dei 4, considerata l’inizio dell’abisso. In teoria, perché nei fatti la marcia dell’S&P 500 non ha freni. E’ evidente che siamo in una situazione in cui le regole non valgono più. Fino a quando?

Nasdaq vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+7,4%

Basso

Per ora nessun segnale di inversione

Dax vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-1,5%

Medio

Migliora il quadro dell’indice tedesco, con solo le medie mobili lunghe che restano ancora sopra il suo valore

Ftse Mib vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-3,7%

Medio

Il gap scende nettamente rispetto alla precedente rilevazione e buona parte degli indicatori dice “buy”. La crisi estiva sta per diventare un ricordo?

Nikkei vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+6,4%

Basso

Performance eccezionale quella delle ultime due settimane, con i massimi storici sempre più messi alle spalle di giorno in giorno

Shanghai vs media 200

 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-9,3%

Medio

Si era oltre il -15% all’ultima rilevazione. Da allora è tornato in scena il segno “buy” e le distanze si sono nettamente accorciate

Investor Us sentiment

(riportiamo il dato riferito ai “bullish”, cioè ai rialzisti)

32%

Medio

Stranamente il sentiment è meno positivo di quanto Wall Street – con i suoi numeri – lasci intendere. E’ un pareggio di fatto fra “bullish”, “neutral” (35,9%) e “bearish”/ribassisti (32%)

Yield Us Treasury 10 anni

3,07%

Medio

Finalmente la dinamica dei rendimenti riprende la sua corsa davanti a una politica dei tassi Fed ancora rialzista. E’ un segnale di normalizzazione

Us Treasury 10-2 years yield spread

0,26%

Alto

Gli analisti continuano a minimizzare quest'anomala situazione di una curva dei rendimenti Usa sempre più piatta. Qualche dubbio che abbiano ragione è comunque legittimo. JP Morgan l’attribuisce al Qe Usa degli ultimi anni

Yield Us High Y. Bond

(rendimento delle obbligazioni con rating sotto la BBB-)

6,21%

Basso

Dopo la lenta risalita di inizio 2018 sta appiattendosi e la nostra valutazione passa da medio a basso rischio

Yield Bund 10 anni

0,46%

Medio

Giovedì ha toccato lo 0,5% per poi ridiscendere un po’. La propensione al rischio si alza

Yield Btp 10 anni

2,83%

Medio

Da alcuni giorni si è stabilizzato, sebbene resti fra i più alti delle economie occidentali. C’è chi scommette su una discesa sotto il 2,5%

$ Index

93,8

Basso

E’ sui livelli minimi dell’ultimo trimestre e non sembra voler impensierire

Cambio €/Yuan

8,05

Alto

L’indebolimento pilotato da Pechino prosegue e potrebbe penalizzare le esportazioni europee

Inflazione Usa

(dato riferito all’indice dei prezzi al consumo Cpi)

2,7%

Alto

Scende rispetto alla rilevazione di luglio (2,95%) e c’è chi la vede presto al 2,6%. Resta in ogni caso motivo di preoccupazione

Inflazione Ue

(dato riferito all’indice dei prezzi al consumo Hcpi)

2,14%

Alto

Tutti minimizzano, salvo i risparmiatori che stentano a riadeguare i rendimenti reali, depurati appunto dall’inflazione

Inflazione Italia

(dato riferito all’indice dei prezzi al consumo Cpi)

1,67%

Alto

Nessuno evidenzia il netto scatto all’insù in un quadro di salari stabili e di tassi sempre a zero

Economia Usa

Basso

Tutto bene con indici di fiducia al rialzo, disoccupazione ai minimi e produzione industriale con il segno positivo

Economia Ue

Basso

La flessione ad agosto dell'indice di fiducia per consumatori e imprese dell'eurozona potrebbe essere stata solo momentanea. Non può portare a valutazioni negative, sebbene non ci sia quello sprint che ci si aspettava

Economia Italia

Medio

Va controcorrente e, nonostante la sostanziale tenuta della crescita internazionale, rallenta, rivelandosi l'unico caso tra i Paesi del G7. Intanto l'Istat ha pubblicato i dati a fine luglio annunciando che nel secondo trimestre dell'anno il Pil è cresciuto dello 0,2% contro lo 0,3% dei primi tre mesi. Le vicende politiche hanno però avuto un loro peso, soprattutto sul sentiment delle imprese

Quotazione oro

1.203 $

Basso

Per ora resta sul supporto psicologico dei 1.200 ma c’è chi la prevede al rialzo nei prossimi mesi

Baltic Dry

(indice di andamento del costo del trasporto marittimo nel settore dry bulk cargo)

1.366

Medio

E’ un indice molto sensibile all’andamento dell’economia mondiale. Nell’ultimo anno si è mosso fra un minimo a 948 e un massimo a 1774

I segnali di rischiosità restano attestati sul basso/medio livello ma sono soprattutto le Borse a ridare fiducia. Non è euforia ma quasi. Quanto durerà? Il maggiore motivo di preoccupazione resta quello inflattivo, poiché colpisce duramente il rendimento reale dei portafogli.

Non accontentarti solo degli articoli Free!

Registrati gratuitamente e avrai accesso senza limitazioni ai servizi premium per 7 giorni!