Mercato obbligazionario: spread ancora giù


Prosegue di gran carriera il ridimensionamento dello spread ITA/GER, come già osservato nello scorso articolo e come ipotizzato quando ragionavamo sui “motivi” che avevano portato l’impennata in area 300 bps in agosto. Vero che le ultime dichiarazioni dei Tria hanno contribuito in modo sostanzioso a questa ripresa di equilibrio dei nostri titoli governativi, ma questo dimostra ancora una volta (se ce ne fosse bisogno…) che siamo di fronte ad un uso pretestuoso – con meri fini di condizionamento – delle leve finanziarie.

E a seguire iniziano a manifestarsi le diverse visioni operative tra i vari gestori e operatori istituzionali, con ad esempio BlackRock che ha annunciato di tornare a puntare sui bond sovrani italiani, dopo essere passata da un giudizio negativo in marzo e neutrale nei mesi a seguire. Di diverso avviso invece Gilles Guibout gestore di AXA Investment Managers, il quale sostiene che i rischi sul nostro debito siano ancora consistenti ma essendo francese non potrebbe dire diversamente…

In attesa della FED che si riunirà la prossima settimana, la BCE ha confermato il programma di fine QE giudicando la ripresa in Europa in equilibrio. Sul fronte USA i rendimenti dei T-Bond hanno ripreso la via del rialzo ritornando in prossimità dei livelli che non si toccavano da maggio scorso, oltre il 3%; questo ha spinto in su anche il rendimento del Bund che è ormai in zona 0,50% di rendimento e questo è per altro compatibile con il fatto che ormai siamo avviati alla normalizzazione delle politiche monetarie sia per FED sia per BCE.

La nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, ci mostra questa settimana rendimenti impliciti in rialzo rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga sopra area 1,50% per le scadenze ora a partire dal 2036 per arrivare in area 1,55% per le scadenze dal 2038; sulla scadenza a 10 anni siamo ora in area 0,99%. Sempre stabile la parte a breve che mantiene la sua inclinazione come già abbondantemente osservato da mesi a questa parte. Ancora mossi i forward su Euribor 6 mesi, soprattutto sul tratto a lunga ove si portano verso area 2,15% mentre rimangono sostanzialmente invariati sulla parte a breve.


In linea con quanto sopra osservato i movimenti sui rendimenti dei benchmark decennali così come sugli spread contro Bund, in modo particolare per ciò che concerne il nostro Paese. Il decennale tedesco si porta in area 0,50% di rendimento (0,49% attuale contro 0,42% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,80% e l’Irlanda si porta a 0,97%. Per ciò che concerne i periferici, il nostro Btp scende al 2,65% di rendimento, il Portogallo rimane stabile a 1,88% e la Spagna va all’1,51%. A livello di spread Vs Bund, prosegue a stringere con decisione l’Italia e quindi abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 139 bps, 103 bps e 216 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati la situazione prospettica si mantiene orientata ad un rialzo dei rendimenti, con Trendycator che torna LONG sull’area UK e si mantiene NEUTRAL sull’area BUND. L’area UK sale ancora e si porta ben oltre area 1,55% di rendimento, mentre il decennale tedesco va in area 0,50%. Ancora in discesa il rendimento del nostro Btp che si assesta sotto al 2,70% con l’impostazione di Trendycator sempre LONG (verde). Riprende la salita per l’area USA che si riporta oltre il 3% di rendimento con Trendycator per ora confermato in zona neutrale.

Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un titolo emesso da Ekosem-Agrar, holding tedesca della società russa EkoNiva-APK Holding, una tra le più grandi aziende agricole russe. La Ekosem-Agrar GmbH gestisce un totale di oltre 300.000 ettari di terreno e poco meno di 100.000 bovini. Con una produzione giornaliera di 1.000 tonnellate di latte, la società è attualmente il maggior produttore di latte della Russia.

L’azienda – e di conseguenza i suoi bond – hanno subito alterne vicende nel corso del tempo, poiché sia il settore sia lo stato patrimoniale dell’azienda stessa non è certo brillantissimo. Tuttavia, da diverso tempo a questa parte pare abbia ripreso quota e trovato una certa stabilità, probabilmente anche grazie al fatto che gli azionisti hanno approvato le risoluzioni per trasformare la forma giuridica dell'azienda in una società per azioni tedesca; tale modifica di forma giuridica è stata adottata nel contesto di una prevista offerta pubblica iniziale della società, che pare sia attualmente in preparazione. Rimane comunque un emittente dal rischio tutt’altro che trascurabile, per cui va maneggiato con massima cautela ed attenzione.

Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a marzo 2012, e originariamente con scadenza a 5 anni poi allungata di altri 4 anni per evidenti ragioni di difficoltà patrimoniali, ISIN DE000A1MLSJ1, corrisponde una cedola annua dell’8,75%; emesso per un ammontare di 50 Mln Euro, rimborso in unica soluzione alla pari il 23.03.2021. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.