Quale anima per LombardRepot.com ?


Quale anima per LombardReport.com ?

Come editore digitale so che il posizionamento di un sito costituisce il 90% della sua anima. LombardReport.com si è sempre posizionato sul mercato come un giornale che ha coperto a 360 gradi tutti i mercati finanziari: obbligazionario, azionario Italia ed estero, etf, opzioni etc. etc. Io scherzando quando mi chiedono in cosa consista LombardReport.com e in cosa si differenzi da altre mie attività rispondo “LombardReport.con sono come le vitamine, fanno bene a tutti. Gli altri prodotti sono la bamba (droga in calabrese) che solo alcuni lettori possono assumere dietro stretto controllo medico”.

Il target del nostro giornale è sempre stato il lettore “medio” che si occupa di investimenti in maniera attiva con taglio professionale e semiprofessionale. Mi sono sempre stupito come grandi trader italiani e stranieri abbiano continuato a leggere per anni se non decenni il LombardReport.com trovando gli stessi spunti operativi che il lettore più sprovveduto sotto il profilo finanziario. E rivolgendoci ad un pubblico che più dalle competenze è accumunato dalla voglia di capire e di fare da sé abbiamo sempre miscelato le informazioni e le raccomandazioni di Borsa in maniera tale che vi fosse una soglia precisa e puntuale accessibile a tutti (raccomandazioni di portafoglio) e un  di più riservato (segnalazioni varie) a chi invece intende decidere sempre e comunque per proprio conto.

Una miscela di informazioni che ha decretato da oltre 20 anni il successo di questo giornale.

Purtroppo o per fortuna nel corso di 20 anni il lettore medio si è trasformato e il lettore “medio” di oggi è completamente diverso da quello del 1996:

  • 1. E’ decine di volte più competente
  • 2. Ha a disposizione un mare di informazioni alternative on line in tempo reale
  • 3. Opera con piattaforme on line e lentamente si sta spostando verso il trading quantitativo
  • 4. Gode di commissioni molto più basse
  • 5. Spesso riesce facilmente ad ottenere la leva finanziaria sulle azioni

Le limitazioni tradizionali a chi fa editoria finanziaria sono quelle stesse che provengono dal target di clientela. La limitazione principale che i lettori hanno tradizionalmente dimostrato è stata quella del numero di ordini: chi piazzava gli ordini telefonicamente (o peggio andando personalmente al borsino ogni mattina) non poteva reggere portafogli con 20 titoli e lo stesso chi operava con commissioni fuori dal normale basate sui millesimi. Questa situazione si è mantenuta fino a diversi anni fa quando anche chi operava con le piattaforme delle banche de facto tra commissioni e lentezza della piattaforma si trovava in una situazione assolutamente non acconcia ad una operatività professionale. Insomma, il sito è pieno di servizi che fanno guadagnare milioni ai sottoscrittori ma in realtà NESSUNO è in grado di seguirli. La differenza tra teorico e reale non esiste solo nei trading systems ma anche nella operatività del lettore “medio” (pensate ad esempio che fino a pochi anni fa non tutte le piattaforme bancarie avevano l’ordine stop).

Infine la leva finanziaria: fare swing trading sulle azioni senza la leva finanziaria significa ridurre pesantemente la performance. La classica osservazione del lettore è “ma se mi dà 30 ordini al giorno come faccio a seguirli tutti ? Non ho tempo e non ho soldi”. Ed è la osservazione che taglia la testa al toro: se io ti dico di piazzare 100 ordini al giorno come un trader professionista e tu li devi piazzare tutti a manella nel 70% dei casi il lettore getta la spugna perché fa un altro lavoro, ha i figli da portare a scuola, rispondere ai clienti al telefono, etc. etc.

Che cosa voglio dire ? Che un servizio di raccomandazioni di Borsa deve essere “eseguibile” dalla maggioranza dei lettori medi per avere successo, lasciando inevitabilmente da parte chi vuole e può operare troppo spesso e chi non vuole operare mai.

Piazzare maggiori trade con average trade più bassi significa far girare il capitale più velocemente, incrementare i rendimenti ed abbassare i drawdown. Su questo aspetto eravamo già intervenuti in passato e non mi pare il caso di ritornarci sopra, perché è nell’evidenza di tutti. Se io voglio una bella equity line che sale a 45 gradi debbo essere disposto a piazzare decine e decine di operazioni al giorno (tempo impiegato) o a meccanizzare l’operatività (tempo impiegato a capire come e perché e soldi per il software il server la consulenza) e in ogni caso debbo essere capitalizzato in maniera consistente (o accettare di andare a leva almeno 5 a 1 in overnight con tutti i rischi che ne conseguono).

Questa è la nuova frontiera di LombardReport.com, una frontiera che o sposterà l’asticella della difficoltà verso l’alto rispetto al “lettore medio” o magari più fortunatamente farà in modo che l’asticella della efficacia di LombardReport.com raggiunga verso l’alto quella che è la nuova competenza e capacità tecnologica del cliente.

Nella mia esperienza di editore digitale so che è solo un 30 massimo 40% dei lettori che verrà interessato chi più o chi meno dalla implementazione di questa nuova impostazione, che si concretizzerà in nuovi servizi e in più raccomandazioni.

Ripeto il concetto: se il drawdown con 50 operazioni all’anno può durare 6-12 mesi, con 100 operazioni all’anno dura 3 mesi, con 200 dura 1 mese, con 400 dura 15 giorni.

Chi piazza però 400 trade in un anno ?

Penso solo l’1% dei lettori attuali di LombardReport.com

Ecco perché questi giri di boa sono da eseguirsi con grande cautela sempre tenendo in mente quello che è il lettore “medio” e non quella “minoranza” di professionisti o semi professionisti che invece sarebbe ben lieta di piazzare più ordini con più controvalori per abbassare il tempo di recupero dal drawdown ed incrementare il rendimento (a parità di rischio ??? Il rischio ricordate va di pari passo con il rendimento).

Dunque da qui alla fine dell’estate cercheremo di continuare nello stesso modo per soddisfare le esigenze del lettore medio e di incrementare invece i contenuti per i lettori che sono fuori dalla operatività del lettore medio sempre tenendo un occhio fisso sulla effettiva usufruibilità dei segnali che trasmettiamo.

Alcuni degli interventi saranno di avere un unico meccanismo di trasmissione degli ordini sul Nasdaq perché se è vero che il servizio di Swing Trading non ha brillato pur mantenendosi sopra lo zero dall’altro i segnali che sono andati in portafoglio sul Nasdaq hanno fatto il loro dovere ma essendo due statistiche diverse ovviamente il lettore è frastornato.

Altri interventi andranno verso la implementazione di tecniche di trading, che sono in prova in tempo reale a far tempo da questo gennaio / febbraio 2018,  sulle azioni MIDCAP volte ad aumentare gli eseguiti (e quindi l’impegno per i lettori) a fronte di una stabilizzazione dell’equity line. Hi vorrà potrà andare con questi nuovi approcci, chi vorrà rimanere con il vecchio rimarrà con il vecchio.

E voglio ripetere a scanso di equivoci che per quanto riguarda il breakout non cambierà nulla e continueremo in questo modo con le raccomandazioni ufficiali e le segnalazioni. Semplicemente ci saranno contenuti in più. Contenuti che non beneficeranno tutti i lettori ma solo quelli più professionali o perlomeno quelli che intendono investire più tempo o più denaro o ad assumersi più rischio.