Pochi segnali realmente positivi: oltre al grano su cotone e petrolio. Analisi grafica di alcuni dei relativi strumenti più utilizzati dal mercato.
Hot markets
L’osservazione del comparto delle commodities su base delle diverse medie mobili (dalle corte alle lunghe) – relativamente ai future – evidenzia una situazione in movimento, sebbene tendenzialmente negativa.
Chi vince
Il verdetto di fine settimana è netto: con m.m. tutte rialziste vi sono soltanto il wheat (grano), che già la scorsa settimana si era messo in risalto, e il cotone. In risalto anche crude oil (che ha in rosso solo la m.m. a 20 sedute) e brent oil (in rosso m.m. 20 e 50).
Chi perde
Nettamente ribassisti oro, zucchero, cacao e piombo (lead).
Etc sotto analisi
Agli investitori interessano naturalmente gli strumenti di maggiore utilizzo, ovvero gli Etc. E ad essi dedichiamo maggiore attenzione.
L’Etfs wheat (Isin GB00B15KY765) si conferma assai volatile da alcuni mesi, con la rottura di quota 0,6 euro avvenuta solo in intraday giovedì scorso. Ieri la chiusura a 0,586 euro, con prese di profitto dopo varie sedute positive, poco sotto la trendline rialzista di lungo periodo toccata già in varie occasioni e superata per alcune sedute a fine maggio. Due livelli da monitorare sono appunto 0,6 euro, che corrisponde alla trendline, e poi la resistenza di 0,623 euro. La media mobile a 200 sedute dall’inclinazione negativa è passata in fase di lateralizzazione dal 23 maggio e il seguirne il movimento sarà decisivo perché gli spazi di crescita – su base storica – del wheat sono notevoli. Il movimento degli ultimi due mesi potrebbe anticiparne infatti uno più consistente.
Per l’oro è il caso di segnalare come il relativo future si sia appoggiato da sette sedute sull’importante supporto dei 1.213 $, con chiusura ieri a 1.222. Per i tanti Etc di tipo a replica lineare quotati a Borsa Italiana si nota una fase di profonda stanchezza, con scambi ridotti al lumicino. L’Etfs gold (Isin GB00B15KXX56) ieri, per esempio, ha trattato solo quattro contratti. E’ infatti evidente come il trend sia ribassista da troppe settimane, sebbene stia cercando un punto di appoggio nell’area dei 12,2/12,3 euro. Il suo sottostante è il Dow Jones Ubs Gold SubIndex. Stesso comportamento per il più “amato” Etfs Physical Gold (Isin JE00B1VS3770), il cui livello di scambi è allineato alla media di periodo con controvalori però mediamente bassi. In questo caso si è ormai sotto il supporto dei 101,3, con la media mobile a 200 leggermente inclinata al ribasso. I grafici fanno intendere che l’oro sta cercando un possibile punto di appoggio e le prossime sedute saranno decisive.
Platino e palladio, si sperava…
Per questi due metalli preziosi si è intravisto un tentativo di mini rimbalzo nella prima parte dell’ultima ottava, che non ha però trovato conferme nel fine settimana. Il future del platino è tornato sui minimi storici, corrispondenti a un supporto a 819,2 $, e da inizio 2018 si è delineato un canale ribassista destinato probabilmente a proseguire. Il quadro del palladio è migliore, dopo la lunga fase rialzista iniziata nel 2016 e terminata con il 2018. Successivamente a un periodo di lateralità – proseguito da aprile a metà luglio – si è vista nuova debolezza, con un tentativo di rimbalzo negli ultimi giorni, reazione però soprattutto tecnica, poiché la media mobile a 200 sta passando in negativo e il future si muove su una trendline ribassista di medio periodo. Decisivo il supporto dei 909,5 $ contro un’ultima quotazione ieri a 918,5.