Un’analisi di titoli quotati su Tlx a piccolo taglio in valute forti (euro e dollaro). In media sono cari ma hanno anche dei requisiti significativi.
Cedole & dividendi
Obbligazioni dei Paesi emergenti sì o no? Le opinioni sono molto contrastanti. C’è chi vede in questi bond un’area di rendimenti ancora interessanti e chi invece li boccia con valutazioni articolate. Un recente studio di Capital Group ha così analizzato il contesto: “Nel tempo si è spesso affermato che l’aumento dei tassi da parte della Fed avrebbe inciso sul costo del debito dei Paesi cosiddetti in via di sviluppo. Da una nostra analisi è, tuttavia, emerso un quadro sostanzialmente differente. A partire dal 1988, infatti, a fronte di quattro periodi di rialzo dei tassi e di politica restrittiva, in tre casi l’impatto osservato sui mercati emergenti è stato positivo, con un andamento favorevole dei relativi mercati. I recenti rialzi, inoltre, pur comportando diverse criticità, non hanno creato un panico generalizzato né una fuga di capitali. Al contrario, si è assistito a una volatilità diversificata, che ha fatto emergere i fondamentali e le caratteristiche di ciascun Paese”. Una sintesi perfetta di quanto è avvenuto, anche perché i cosiddetti emergenti sono tanti e variegati e non possono essere accomunati.
Per questo motivo oggi dedichiamo spazio a un contesto particolare, quello dell’America Latina (intesa come Centro America e Sud America), un mondo complesso, fatto di storie di crisi prossime a esplodere (Venezuela), di situazioni incerte (Argentina) e di successi (Perù e Cile).
Prima di analizzare le obbligazioni è opportuno verificare un quadro riassuntivo di alcuni dati utili per capire la forza o meno di questi Paesi.
Paese |
Pil 2018 |
Debito/Pil |
Inflazione |
Tasso interesse |
Argentina |
+3,6% |
57,1% |
29,5% |
40% |
Brasile |
+1,2% |
74,0% |
2,8% |
6,5% |
Cile |
+4,2% |
23,6% |
2,2% |
2,5% |
Colombia |
+2,2% |
48,5% |
3,2% |
4,25% |
Messico |
+1.3% |
46,4% |
4,5% |
4,65% |
Perù |
+3,2% |
25,5% |
0,5% |
2,75% |
Uruguay |
+2,2% |
50,6% |
8,1% |
9,25% |
Lo scenario appare mediamente positivo, con:
► tassi di crescita dell’economia modesti rispetto al passato
► debiti pubblici nel complesso sotto controllo (salvo in Argentina)
► inflazioni poco latino americane, se confrontate con la media degli ultimi vent’anni.
Il profilo complessivo risulta quindi interessante sebbene per chi operi con le obbligazioni si pongano non pochi problemi:
► le emissioni nelle valute locali - sulla carta più redditizie - sono scambiate solo sull’“Otc”, spesso risultano poco liquide e in alcuni casi (per esempio quelle brasiliane) ostacolate da normative particolari;
► le emissioni in valuta forte (Usd) sono ampiamente rappresentate su Tlx ma spesso con tagli molto elevati (150.000 o 200.000). Inoltre risultano non sempre ben scambiate.
Pertanto abbiamo realizzato una selezione di cinque obbligazioni più interessanti e tutte a piccolo taglio (questa rubrica è dedicata solo a tale contesto, più vicino al pubblico “retail”).
Le latino americane fra luci e ombre
Si parte dal rischio argentino
Emittente |
Argentina (B+) |
Valuta |
Euro |
Struttura |
A cedole crescenti |
Cedola in corso |
2,26% |
Scadenza |
31/12/2038 |
Isin |
XS0501195993 |
Taglio |
1 Eur |
Prezzo |
59,2 Euro |
Yield |
5,7% |
Liquidità |
Elevata |
Volatilità media |
22,5% |
Quotazione |
Tlx |
La brasiliana cara ma quasi senza “duration”
Emittente |
Brasile (BB-) |
Valuta |
Usd |
Struttura |
Tasso fisso |
Cedola |
8,875% |
Scadenza |
14/10/2019 |
Isin |
US105756BE97 |
Taglio |
1.000 Usd |
Prezzo |
106,8 Usd |
Yield |
3,1% |
Liquidità |
Media |
Volatilità media |
8,8% |
Quotazione |
Tlx |
La messicana gira sui 100
Emittente |
Messico (BBB+) |
Valuta |
Usd |
Struttura |
Tasso fisso |
Cedola |
3,625% |
Scadenza |
1/3/2022 |
Isin |
US91086QBA58 |
Taglio |
2.000 Usd |
Prezzo |
100,2 Usd |
Yield |
3,56% |
Liquidità |
Media |
Volatilità media |
15,6% |
Quotazione |
Tlx |
La colombiana paga tanto ma costa tanto
Emittente |
Colombia (BBB-) |
Valuta |
Usd |
Struttura |
Tasso fisso |
Cedola |
11,75% |
Scadenza |
25/2/2020 |
Isin |
US195325AU91 |
Taglio |
1.000 Usd |
Prezzo |
113,5 |
Yield |
2,9% |
Liquidità |
Media |
Volatilità media |
4,3% |
Quotazione |
Tlx |
Con la peruviana gli scambi calano
Emittente |
Perù (BBB+) |
Valuta |
Usd |
Struttura |
Tasso fisso |
Cedola |
4,125% |
Scadenza |
25/8/2027 |
Isin |
US715638BU55 |
Taglio |
1.000 Usd |
Prezzo |
104 Usd |
Yield |
3,6% |
Liquidità |
Bassa |
Volatilità media |
5,56% |
Quotazione |
Tlx |
La sintesi rispecchia meno di quanto ci potesse attendere le diversità interne del Continente. I governativi sud americani sono generalmente cari, se si esclude gli argentini e naturalmente i venezuelani (che non abbiamo preso volutamente in considerazione). E’ pur vero che il vantaggio dell’aliquota fiscale al 12,5% aiuta, così come la volatilità media dei titoli argentini, brasiliani e messicani, grazie alla quale si possono costruire trading di medio/lungo periodo abbastanza facili. La valutazione complessiva è quindi positiva, il che è favorito anche dall’interessante disponibilità di emissioni su Tlx, sebbene tante ad alto taglio.