Analisi tecnica impietosa per future e quindi Etc. Il segno negativo ha il sopravvento, complici vari fattori.
Hot markets
In questo caso parliamo di mercati più che caldi, poiché realmente torridi, per una presenza generalizzata del segno meno: ci si aspettava un 2018 all’insegna delle commodities – complici vari fattori – e invece il risultato a metà anno va nella direzione opposta. Se si esclude il rush, ora in frenata, del petrolio, quasi tutte le altre materie prime stanno veramente deludendo, con una sola parziale eccezione – il wheat – di cui diremo in seguito. Guerra dei dazi, surplus produttivi e tante altre ragioni portano a una debolezza strutturale che l’analisi tecnica conferma in maniera inesorabile.
Le medie mobili – dalle corte (5 e 10) alle lunghe (100 e 200) – evidenziano un quadro assolutamente negativo riguardo ai future:
► ben dodici delle 23 principali commodities sono in rosso totale
► il wheat (grano) ha la freccia verde per tutte le m.m.
► il corn (mais) si conferma positivo fino alla m.m. 20.
Molto male oro, argento, alluminio, rame, nickel, platino, palladio, zucchero e cacao, mentre cotone e petrolio (sia Brent sia Crude Oil) restano positivi per la parte lunga.
Si salva quindi unicamente il wheat, pur molto volatile da inizio 2018. In un “range” annuo da 400 a 554 $ ora si colloca a 506 $, che resta pur sempre un valore intermedio rispetto alle quotazioni degli ultimi cinque anni. In realtà la media mobile a 200 sedute è stata valicata proprio nelle ultime sedute ma il movimento rialzista troverebbe una forte conferma al superamento dei 520 $, dove si sormonterebbe anche una resistenza di lungo periodo. Il problema è che l’Etfs wheat (Isin GB00B15KY765), quotato su Borsa Italiana, non si caratterizza per elevati scambi. La volatilità dello strumento ne consiglia un’operatività solo su indicazioni oltremodo evidenti di analisi tecnica: per esempio sulla rottura dell’area di 0,6 e ancor più di 0,63 euro, contro una chiusura ieri a 0,5563 euro.
Molto più contenuto il segnale fornito dal corn, il cui Etc (Isin GB00B15KXS04) esce da una prolungata fase discendente, con lo sfondamento proprio ieri di una resistenza forte a 0,6824 euro, che dovrà però essere confermata nelle prossime sedute.
Tutto il resto – per ora – è da dimenticare!