C’è un distacco netto fra il sentiment delle Borse (nonostante tutto positive) e molti altri parametri correlati con l’economia. Attenzione in particolare all’inflazione, che sale.
Cedole & dividendi
Il report della domenica è “free”. Quelli degli altri giorni disponibili solo per gli abbonati.
Torniamo, dopo alcune settimane dedicate a piani B per salvare i risparmi (tema su cui potremmo intrattenervi ancora per puntate e puntate), alla valutazione del livello di rischiosità dei mercati. Utilizzando una nuova struttura di indicatori e parametri utili per determinarne l’umore.
Indicatore/parametro |
Valore |
Segnale rischiosità |
Responso |
S&P Vix |
12,2 |
Basso |
E’ ridisceso quasi sui minimi |
Dax Vix |
14,1 |
Basso |
Stessa situazione dell’S&P |
S&P 500 vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
+4,5% |
Basso |
Il distacco positivo è aumentato nelle ultime sedute |
S&P 500 Earnings Yield (media degli utili delle società quotate rispetto a valore indice borsistico – in termini più semplici indica la percentuale di ciascun dollaro investito su un titolo trasformata in profitti dalla società – al 4% scatta di solito un segnale di allarme) |
4,12% |
Medio |
Da tanto tempo sotto la sua media storica ma negli ultimi tempi punta a stabilizzarsi. Se scendesse ancora potrebbe anticipare una forte correzione dei mercati |
Nasdaq vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
+10,7% |
Basso |
Il segnale resta molto solido, con un miglioramento nelle ultime sedute |
Dax vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
-1,9% |
Medio |
La rottura al ribasso è avvenuta a metà giugno ma il distacco negativo sta riducendosi da alcune sedute |
Ftse Mib vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
-3,5% |
Medio |
Inevitabilmente più debole il quadro del nostro principale listino |
Nikkei vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
+1,7% |
Basso |
Tutte le medie mobili su base “daily” sono improntate sul “buy” |
Shanghai vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile) |
-12,6% |
Alto |
Lo scenario appare compromesso (causa guerra dei dazi) e potrebbe costituire elemento di traino negativo per altri mercati asiatici |
Investor Us sentiment (riportiamo il dato riferito ai “bullish”, cioè ai rialzisti) |
43,1% |
Basso |
La media storica si colloca sul 38,3%. Quindi si è sopra. L’entusiasmo sembra però un po’ eccessivo |
Yield Us Treasury 10 anni |
2,83% |
Alto |
Il fatto che si sia stabilizzato in un quadro di tassi al rialzo non è un buon segnale |
Us Treasury 10-2 years yield spread |
0,25% |
Alto |
Aiuto! L’anomalia di uno spread così ridotto riferito alla curva dei tassi Usa è una brutta avvisaglia, trascurata da troppi |
Yield Us High Y. Bond |
6,37% |
Medio |
Una discesa delle quotazioni è in atto ma lenta e progressiva. Comunque va presa in considerazione |
Yield Bund 10 anni |
0,28% |
Alto |
L’acquisto di titoli di Stato tedeschi prosegue e non è un bel sintomo se si tiene conto dell’annunciata (ma effettiva?) conclusione del Qe in area Bce |
Yield Btp 10 anni |
2,57% |
Medio |
Va verso una lenta normalizzazione e ora si è appoggiato su un importante supporto. Determinanti i prossimi due mesi |
$ Index |
94,4 |
Medio |
Il rapporto fra il dollaro e un paniere di altre valute occidentali torna sulla parte alta (min e max 52 settimane: 88,15 – 95,25): il biglietto verde è in una fase di lento rafforzamento ma si è appoggiato su una resistenza importante |
€ Index |
95,27 |
Medio/basso |
La nostra valuta resta forte rispetto a un paniere di altre divise occidentali (dollaro, sterlina, yen e franco svizzero) ma in realtà sono alcune di queste a essere molto deboli |
Cambio €/Yuan |
7,82 |
Alto |
La moneta cinese sta indebolendosi di nuovo e questo è un freno per le nostre esportazioni |
Inflazione Usa |
+2,9% |
Alto |
Sotto le attese ma elevata. Su anno la crescita è risultata in accelerazione rispetto al +2,8% di maggio. Il mercato non sembra però preoccuparsi più di tanto di un segnale così negativo |
Inflazione Ue |
+1,87% |
Medio/alto |
Le previsioni della Bce appaiono ancora una volta sbagliate e l’Hicp Ue sale quasi al livello del 2% |
Inflazione Italia |
+1,38% |
Medio |
I dati Istat sono veritieri? Troppe voci fuori dal carrello aumentano e di molto in presenza di un adeguamento di salari e pensioni quasi a zero. Attenzione a un problema che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi! |
Ifo Germania |
101,8 |
Medio |
Si avvicina a quota 100, mentre a gennaio girava oltre 117. Tutta colpa dei dazi di Trump? |
Fiducia imprese Italia |
105,4 |
Basso |
Nel mese di giugno aumenta da 106,9 a 107,3 nel manifatturiero e da 128,1 a 129,8 nelle costruzioni; per quanto riguarda i servizi, si attesta a quota 106,0 da 105,6. In controtendenza solo il commercio al dettaglio dove l’indice cala da 111,1 a 108,9. Colpa dell’inflazione? |
Prezzi abitazioni Italia |
-0,4% |
Medio/basso |
Su base annua e ciò indica che si va verso una stabilizzazione del mercato |
Quotazione oro |
1.241,8 |
Basso |
In $ continua a scendere ma potrebbe aver trovato un punto di appoggio |
In sintesi – se si esclude la Borsa cinese, tutte le altre tengono più o meno la determinante media mobile a 200 sedute e gli investitori Usa sono positivi (un po’ troppo?). Il resto invece preoccupa: a cominciare dall’inflazione, in surriscaldamento soprattutto oltre Oceano, per proseguire con il rendimento dei titoli di Stato. La curva Usa appare assolutamente anomala e il Bund eccede in compressione. Si direbbe che – contrastando quanto palesano gli indici azionari – il mercato non si fidi più di tanto, acquistando titoli tedeschi e parte corta dei Treasuries. I due maggiori segnali di percezione di possibili tensioni sono e restano questi.