Beni rifugio, una parola che vuole dire tutto e il contrario di tutto, sebbene piaccia molto. Tanti consigli per non sbagliare e una sintetica analisi dei singoli asset.
Cedole & dividendi
Il report della domenica è “free”. Quelli degli altri giorni disponibili solo per gli abbonati.
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COMINCIAMO DAI NUMERI: BENI RIFUGIO, QUANTO HANNO RESO
Su dodici mesi
Vitivinicoltura |
+25% |
Opere d’arte |
+7% |
Orologi |
+4% |
Monete preziose |
+4% |
Gioielleria |
+4% |
Vetture d’epoca |
+2% |
Francobolli |
+1% |
Diamanti |
0% |
Mobili antichi |
-3% |
Ceramiche cinesi |
-12% |
Negli ultimi dieci anni
Vetture d’epoca |
+362% |
Vitivinicoltura |
+231% |
Monete preziose |
+182% |
Gioielleria |
+142% |
Opere d’arte |
+113% |
Francobolli |
+103% |
Diamanti |
+89% |
Orologi |
+65% |
Ceramiche cinesi |
-2% |
Mobili antichi |
-32% |
Ci risiamo! Da qualche settimana i gufi della finanza sono ripartiti all’attacco. Annunciando sventure e cataclismi nei prossimi mesi/anni. Non vi tediamo con le loro considerazioni, ma occorre tenere conto del fatto che dal 2008-2009 i catastrofisti tornano a galla a cadenze regolari. Finora hanno avuto torto ma un giorno o l’altro…
Vi segnaliamo soltanto che questa tragedio-mania ha portato alla creazione di specifiche newsletter negli Usa, in Gran Bretagna e in Francia, dove ogni settimana si annunciano imminenti sfracelli che poi non si realizzano. C’è anche chi aveva addirittura preso l’abitudine di stabilire delle date precise, tipo: “Il 20 maggio tutto crollerà. Salvatevi così!” oppure “L’8 ottobre i vostri risparmi scompariranno. Ecco perché”. Il 20 maggio e l’8 ottobre di anni precisi sono trascorsi e non è successo nulla.
Ciò non esclude che un piano B per i vostri risparmi vada definito, senza eccessivi smarrimenti e con tanta imperturbabilità. Ne stiamo scrivendo da alcune settimane e il seguito dei report domenicali dimostra che c’è molto interesse su questo tema. Oggi proseguiamo allora con un approfondimento riferito ai cosiddetti beni rifugio, tema immenso, che meriterebbe puntate e puntate. Riassumiamo il tutto, con delle sintetiche schede utili a capire un mondo assolutamente differenziato e pieno di contraddizioni, in cui bisogna muoversi con i piedi di piombo.
Iniziamo da alcuni consigli generici sui beni rifugio, per poi andare sullo specifico.
Diversificare sì… |
La scelta di puntare su asset fisici è certamente fondamentale, seppure iper complessa. Impone una differenziazione limitata |
…ma solo se si conosce |
Sono mercati dentro i quali c’è il rischio di commettere enormi errori se non si hanno le basi per una valutazione oggettiva e approfondita |
Troppe voci |
Cosa si intende per beni rifugio? Oro, terreni, immobili, oggetti d’arte ma ora perfino il crowdfunding, quindi forme particolari di investimenti in aziende, la vitivinicultura, gli alberi, i cavalli, i prodotti alimentari ecc. Chi più ne ha ne metta, poiché la raccolta di capitali sta letteralmente esplodendo in ogni settore nel nome della diversificazione e della sicurezza, che spesso sono tali solo sulla carta |
Uno o due asset al massimo |
Il rischio maggiore? Di seguire le mode perché un intermediario ha inventato magari un prodotto con asset fisici sottostanti molto particolari. Spesso se ne parla ma poi tutto finisce nel nulla. Quindi meglio puntare su uno o due voci al massimo, quelle più tradizionali o meglio conosciute |
L’incubo fiscalità |
In molti casi non è chiara e porta a possibili forme di evasione. Nemmeno gli specialisti conoscono la giusta interpretazione di alcune norme particolari che regolamentano i vari settori |
Il pericolo maggiore |
E’ quello della liquidità. I beni rifugio devono esserlo per i momenti difficili, quando gli investitori tendono solo a vendere. Nella maggior parte dei casi ciò non è garantito |
Rendimenti? Se si è specialisti |
Non ci si aspettino risultati eccezionali, malgrado i numeri prima esposti dicano il contrario. Si possono ottenere ma solo se si è specialisti del settore. Un esempio? Quello delle auto storiche. Rendimenti stratosferici sono realizzabili nel caso si abbiano conoscenze approfondite in termini di mercati, di vetture e di attori delle compravendite. Lo stesso vale in tutti gli altri comparti- Si noti poi come nell’ultimo anno – salvo per la vitivinicoltura – si sia registrata una compressione delle performance |
Comprare e aspettare? |
Non è più possibile. Valeva in passato. Si acquistava una casa o un diamante o un garage e il loro valore saliva regolarmente. Oggi non è così, perché il sovraffollamento dei mercati è eccessivo, con reazioni imprevedibili. Quindi bisogna monitorare il tutto con frequenza regolare e vendere su eventuali picchi dei prezzi |
Settori quasi scomparsi |
Si tenga poi conto che alcune tipologie di beni rifugio sono quasi sparite. Un esempio? I mobili antichi. Potevano valere una fortuna negli anni ’70 e ’80. Oggi hanno un mercato ridottissimo e con basse quotazioni, salvo nei casi di pezzi rari e certificati |
Potremmo proseguire con altri consigli ma è preferibile passare a un’analisi delle singole voci dei beni rifugio nella complessità delle tante forme di asset ipotizzabili, da cui abbiamo escluso solo l’immobiliare tradizionale per la vastità dell’argomento. Il voto si rivolge alla facilità per un investitore non specializzato di entrare in un mondo a lui sconosciuto o poco conosciuto, ma non alla validità del singolo asset, che dipende da troppi fattori spesso difficili da valutare.
Asset |
Pregi |
Difetti |
Voto |
Lingotti in oro |
Un investimento sicuro, con compravendite semplici, purché non ci si affidi al negozio sotto casa. E’ la forma più facile di detenere beni rifugio. Alla cessione si possono trovare soluzioni per non ricadere sotto la mannaia fiscale, sebbene sia meglio fare tutto alla luce del sole |
Vanno tenuti in luoghi sicuri e ciò costa. Lo spread fra prezzo in buy e sell talvolta è oltraggioso ma dipende dagli intermediari. Non si acquisti oro all’estero perché rivenderlo in Italia diventa complesso a causa della fiscalità |
9 |
Monete in oro |
Le più scambiate vengono trattate in base alle quotazioni di mercato disponibili anche su Internet. Ci sono diversi tagli. E’ un mercato molto liquido |
Anche in questo caso bisogna prevederne la custodia in casseforti o in cassette di sicurezza. Occorre valutarne il valore secondo il quantitativo d’oro realmente contenuto. Attenzione alla fiscalità: vanno acquistate (come per i lingotti) con regolare fattura |
9 |
Diamanti |
Se l’oggetto è di qualità certificata (quindi senza difetti) risulta facilmente trattabile, ma la certificazione deve essere seria. Taglio, carato, purezza e colore sono stabiliti in base a tabelle con valutazioni efficaci a livello internazionale. Facilità di trasferimento anche per destinazioni lontane |
Vendere può essere un suicidio, soprattutto se ci si rivolge a un intermediario sconosciuto. Mai acquistare da banche, che lucrano sul business. C’è un effetto moda sui tagli. Il prezzo? Alla fin fine lo stabilisce solo l’esperto |
7 |
Terreni agricoli |
Le quotazioni restano piuttosto stabili nel tempo e nulla può distruggere quest’asset. L’offerta si sta riducendo e ciò si nota anche a livello europeo. Alcune specializzazioni agricole sono molto redditizie |
L’investimento minimo sale. Bisogna poi saperli far fruttare, il che richiede conoscenze specifiche e molto tempo. Non è un business qualunque: la redditività dipende dalle idee. E’ un business da gestire in proprio: altrimenti non genera profitti |
5 |
Garage |
L’investimento medio è alla portata di molti e il rendimento può essere interessante, soprattutto in alcune città e località turistiche |
E’ un boom in calo per molti motivi, a cominciare dal fatto che le possibilità di evasione fiscale (tipiche del passato) stanno esaurendosi. Inoltre i prezzi sono talvolta saliti troppo |
5 |
Terreni forestali |
Il legno è un ottimo asset, sebbene trascurato. Ma conviene (il che contrasta con il concetto di beni rifugio) trattarlo soprattutto come investimento finanziario mediante specifici Etf e fondi. Rende bene – dal 3 all’8% l’anno - ma richiede tanta pazienza (e quindi tempo): ecco perché alcuni fondi sono chiusi e non possono perciò essere dismessi |
In questo caso le cifre da mettere in gioco salgono ancor più. L’investimento diretto comporta poi lavoro e costi di gestione. C’è il rischio incendi e quello delle malattie forestali, in forte incremento. Attenzione poi a offerte provenienti da Paesi emergenti, non sempre trasparenti. Anzi ci sono stati casi di vere e proprie truffe |
4 |
Prodotti alimentari |
Soprattutto formaggi (con il Parmigiano in prima linea) e prosciutti: alcuni intermediari hanno offerto strumenti finanziari garantiti appunto da tali prelibatezze culinarie. C’è anche chi le conserva in specifici caveau e ci costruisce attorno fondi chiusi a media scadenza |
Si tratta di operazioni di nicchia, destinate soprattutto agli istituzionali. Ci sono poi due minibond specifici quotati su Borsa Italiana con, come garanzia, Parmigiano Reggiano ma di fatto risultano del tutto illiquidi, perché il mercato non è sensibile a questa innovativa forma di investimento |
4 |
Vitivinocultura |
Meglio dell’oro e di Wall Street. I numeri dicono che si tratta di eccellenti beni rifugio, consistenti sia nell’investimento in bottiglie di vino sia in aziende produttrici. Gli analisti specializzati sostengono che la volatilità è bassa e che lo sharp ratio (indicatore di performance corretta per il rischio) è maggiore rispetto a quello azionario. L'indice di riferimento, il Live-ex 100 Benchmark Fine Wine Index, è da 24 mesi in positivo e ha offerto un ritorno del 25% nel 2017 |
Richiede una cultura specifica molto elevata se si investe direttamente sul vino, mentre i pochi fondi specialistici disponibili sono tutti stranieri e destinati a una ristretta clientela internazionale. Gli intermediari italiani non li hanno mai proposti sostenendo che non c’è domanda! Attenzione comunque alla bassa liquidità e ai rischi connessi con una produzione agricola esposta a molte variabili |
4 |
Francobolli |
Se si è appassionati e collezionisti va tutto bene, ma si tratta appunto più di una passione che di un investimento vero e proprio |
Guai al fai da te, perché il settore ha sue precise regole che bisogna conoscere molto bene. I margini di plusvalenze nel tempo stanno inoltre riducendosi, seppur negli ultimi dieci anni siano stati eccezionali |
2 |
Vetture d’epoca di alto valore |
Qui si sono registrati in passato rendimenti fantastici, impensabili in qualunque altro settore dei beni rifugio. In più c’è il piacere di poterle guidare in occasione dei raduni |
Le occasioni costano e costano tantissimo: è un “gioco” per straricchi se si vuol puntare agli oggetti di elevato valore. Poi ci sono i problemi della manutenzione e della custodia. Comunque le auto di basso pregio (quelle della grande produzione) non contano! |
2 |
Mobili antichi |
Anche in questo caso bisogna essere appassionati ed esperti e puntare su oggetti di alto pregio, che possono mantenere valore nel tempo |
Fra i beni rifugio è quello oggi con minori prospettive di crescita (anzi è in decrescita!) perché la clientela cambia. Alle nuove generazioni i mobili antichi non interessano proprio. Inoltre bisogna avere spazi per conservarli |
2 |
Opere d’arte |
Restano in testa alla classifica dei rendimenti sia nel lungo sia nel breve termine. I fatturati delle case d‘asta italiane di arte moderna sono in continua crescita e ciò avviene anche nel resto del mondo |
Se valgono sono semplicemente inavvicinabili. Si tratta di beni rifugio per un’élite appassionata e bene informata: per gli altri meglio lasciar perdere. Attenzione poi al mercato nero e all’utilizzo come riciclaggio di denaro |
1 |
Crowdfunding |
Oggi si considera il finanziamento collettivo uno dei beni rifugio ma è l’effetto di un’evoluzione dell’economia. Lo è realmente? Difficile dirlo, sebbene sia tra le forme più diffuse ed efficaci di sovvenzionamento di progetti imprenditoriali e creativi. Si punta all’economia “fisica” ed ecco perché c’è chi lo inserisce fra i nuovi beni rifugio |
Troppe piattaforme, fra cui c’è il rischio di perdersi. La competitività delle aziende su cui si investe dipende poi dalla capacità di gestire e promuovere la trasformazione digitale e l’innovazione imprenditoriale. Si dipende cioè dagli altri e questo non è un modo corretto di entrare nel mondo dei beni rifugio, che in teoria sono proprio l’opposto |
1 |
La lista dei beni rifugio potrebbe proseguire entrando in vere e proprie nicchie. Non è il caso di farlo. In conclusione questo è un mondo complesso, contradditorio e altamente specialistico. Ma la finanza non è la stessa cosa?