Azioni Recordati tra svendita gioielli italiani e fiaschi colossali degli analisti (quasi tutti)


E così anche azioni Recordati ci lascia e va nelle braccia di CVC. Quello che sorprende è lo scandaloso balletto di voci ed illazioni relativi alla cessione. Non sono mancate dichiarazioni sulla stampa di persone che si attendevano il passaggio del pacchetto (più volte ventilato) a 38 euro. Non sarebbe stato uno scandalo considerando i target espressi dai "soloni" e il premio per il controllo della società.

Invece doccia (molto) fredda ieri sera. Il passaggio avviene a 28 euro per azione. L'azione aveva chiuso pochi minuti prima a 34,10. A tale prezzo di 28 euro il rapporto p/e si aggira più o meno attorno a 20. Una cifra sorprendentemente bassa considerando il gioiellino farmaceutico.

E pensare che gli analisti si erano lanciati in mirabolanti target (che non consideravano inoltre il premio di controllo in caso di OPA).

Equita aveva infatti espresso solo due settimane fa (il 12 giugno) un target di 34 euro, Akros il (il 9 maggio) di 39,30 euro, Banca IMI di 34,2 euro.

Sorprende invece la maggiore precisione realtà di Credit Suisse a 26 euro e di Goldman Sachs che, il 13 febbraio, fissava il prezzo a 31 euro.

In pratica siamo davanti ad un segnale pericoloso. Il passaggio del pacchetto di controllo avviene a prezzi (escluso quanto pronosticato da CS) molto più bassi di quanto fissato dai più illustri analisti. Chiaramente non ci sono state altre offerte da altre fonti. Si rimane sorpresi nel notare che una società in costante sviuppo viene liquidata dai principali azionisti a prezzi che attualmente (per quello che sappiamo noi) sembrano molto molto bassi. Un rapporto p/e attorno a 20.. Che tristezza. La legge che impera pare sia "pochi, maledetti e subito....". Ma se altri non rilanciano il coltello purtroppo è nelle mani dei compratori. Che logicamente se ne approfittano.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)