Si parla tanto di trasparenza ma poi succede che un emittente annunci una nuova obbligazione senza comunicarne le esatte caratteristiche ma solo un rendimento minimo al 3%.
Cedole & dividendi
Se ne conosce la scadenza al 2024 (Isin IT0005333627), si apprende che l’offerta pubblica di sottoscrizione sul Mot partirà alle ore 9.00 di martedì 19 per concludersi alle 17.30 del 26 giugno, salvo proroga o chiusura anticipata, e si ipotizza un importo massimo fra 130 e 160 milioni di euro, con un taglio minimo di negoziazione di 1 euro. Il resto è un po’ nel vago. In particolare il rendimento cedolare. L’emittente Alerion Clean Power precisa infatti che “le obbligazioni frutteranno interessi annui lordi, pagabili in via posticipata alla scadenza di ogni 12 mesi dalla data di godimento posta inizialmente il 29 giugno 2018, pari a un tasso non inferiore al 3,0% del valore nominale del prestito”. Nebulosa come dichiarazione! Nel pre-documento di sintesi si svela comunque che si tratta di un “tasso fisso” senza garanzie da parte dell’emittente. Più precisamente si comunica che “il tasso di rendimento annuo lordo effettivo a scadenza sarà determinato, al termine del periodo di offerta in dipendenza delle condizioni di mercato e, pur non essendo possibile identificare obbligazioni pienamente comparabili con quella dell’emittente, in funzione del rendimento offerto da altre corporate disponibili sul mercato con talune caratteristiche paragonabili (ad es. vita residua e/o modalità di collocamento e/o tipologia di emittente)”. Inoltre si dichiara che: “il tasso di rendimento annuo lordo effettivo a scadenza sarà reso noto con un apposito comunicato pubblicato sul sito internet dell’emittente www.alerion.it, nell’area dedicata “Investors/prestito obbligazionario Alerion Clean Power S.p.A. 2018-2024”, nonché diffuso mediante Borsa Italiana”.
Al rimborso la 2022
Molto più esplicita la dichiarazione che le risorse finanziarie del prestito saranno utilizzate per il rimborso anticipato dell’obbligazione a tasso fisso 6% scadenza 2022(Isin IT0005075533) proposta nel 2015. Anche da questo punto di vista il documento di sintesi precisa che: “a decorrere dal 12 febbraio 2018, l’emittente ha la facoltà di procedere al rimborso anticipato totale del prestito 2015-2022 al prezzo maggiorato degli interessi maturati e non ancora pagati sulle obbligazioni rimborsate alla data di rimborso, pari al 103% del valore nominale. Pertanto, qualora l’offerta raggiunga il quantitativo offerto minimo, l’emittente sarà tenuto a corrispondere ai portatori delle obbligazioni del prestito 2015-2022 un importo complessivo pari a 133.900.000 di euro. La differenza tra l’importo minimo del prestito obbligazionario 2018-2024 (pari a 130 milioni) - in caso di sottoscrizioni non superiori al quantitativo offerto minimo - e l’importo oggetto di rimborso del prestito obbligazionario 2015-2022 (pari a 133,9 milioni) sarà corrisposta tramite l’utilizzo di disponibilità liquide della Società”. La 2022 ha chiuso venerdì a 103,79 euro, con contratti però molto modesti.
In sintesi –Meglio attendere notizie più precise prima di collocarsi sulla nuova emissione, fra l’altro – lo sottolineiamo – di tipo non garantito dalla società. Un rendimento dimezzato della 2024 rispetto alla 2022, a parità di rischio, appare un’ottima operazione per Alerion ma una scelta assai sfavorevole per l’investitore, tanto più in un quadro di yield di mercato in piena evoluzione.