Incredibile! Sell-off fortissimo sugli indicizzati all’inflazione italiana. Il nuovo 2028 scende sui 95 euro.
Cedole & dividendi
Ci promettono tutti assieme la difesa dei risparmi: lo fanno Mattarella, il mancato Presidente del Consiglio Conte, il neo prescelto Cottarelli, l’ex Gentiloni e i vertici dei pochi partiti rimasti a giocare la partita parlamentare. Belle intenzioni ma la realtà è ben diversa. Lo dimostra il crollo in corso dei Btp Italia, iniziato la settimana scorsa e che oggi sta trovando una seduta particolarmente accelerativa nei decrementi delle quotazioni. Considerando che si tratta di titoli in media più stabili rispetto ai Btp a tasso fisso e proprio per questo poco utilizzati da chi fa trading, il movimento ribassista assume caratteristiche particolarmente preoccupanti.
Il Btp Italia maggio 2026 (Isin IT0005332835) ha accentuato la forte correzione nelle ultime ore. Dai 100 di sottoscrizione della data di godimento – 21/5 – è partito un vero e proprio crollo verso i 95, toccato alle 15,24 odierne. I volumi non sono rilevanti e lo spread si aggira sui 10 pb. Il mercato sembra ora impostato ad acquistare su questi livelli, con scambi comunque non rilevanti. La perdita in percentuale è del -3,01%, una delle peggiori in assoluto nella storia del Btp Italia. Se si pensa che il Btp 2067 (Isin IT0005217390) perde solo l’1,55%, la situazione appare quasi paradossale.
In forte difficoltà anche il Btp Italia novembre 2023 (Isin IT0005312142), sceso sotto i 96 (-2,63%), mentre l’aprile 2024 (Isin IT0005174906) è precipitato dai 102,4 di fine aprile agli attuali 96,3 euro.
Il motivo dell’accentuazione delle prese di profitto (o meglio della riduzione delle perdite) deriva dal timore che l’inflazione possa aumentare di poco nei prossimi mesi pur in presenza di una politica monetaria potenzialmente meno espansiva. Di qui le vendite, realizzate soprattutto da chi punta a ricollocarsi a condizioni migliori.