Richiedono un’elevata conoscenza specifica, sebbene la loro stessa volatilità sia talvolta super sprintosa. Un’analisi dei due quotati a Borsa Italiana.
Hot markets
Nella classe di rischio sono ai massimi livelli e lo confermano i documenti di sintesi, che li collocano al top della relativa classifica. Quindi estrema attenzione! Tuttavia è con questi strumenti che, nelle attuali fasi di volatilità dei mercati, si realizzano performance. Sono gli Etf sul Vix, più precisamente riferiti all’S&P 500. Fino allo scorso anno i prodotti relativi all’indice per eccellenza della volatilità implicita erano molti di più: non solo Etf, ma anche certificati e fondi specifici. Poi l’industria finanziaria li ha ritirati dal mercato e verrebbe da pensare che l’abbia fatto proprio in previsione di un forte aumento della volatilità, perché probabilmente in queste condizioni la redditività di gestioni talvolta assai complesse (si trattava di strumenti un po’ astrusi) si sarebbe ridotta e di molto. Poco importa. Gli Etf sul Vix ora quotati a Borsa Italiana sono due.
Denominazione |
Isin |
Valuta |
Struttura |
Lyxor Sp500 Vix Fut En Rol |
LU0832435464 |
Eur |
No leva |
Boost Sp500 Vix Sh Ter Fut 2,25x Lev |
IE00BYTYHQ58 |
Usd |
Leva 2,25 |
Prima di analizzarli occorre fornire dei suggerimenti operativi:
1°) Vanno innanzi tutto studiati nel loro comportamento sul mercato, seguendone l’andamento – giorno per giorno – rapportandolo al sottostante, l’S&P 500 Vix appunto.
2°) Se si è convinti della validità dello strumento meglio iniziare con una micro operatività, riferita a un importo modesto, tale però da non subire penalizzazioni dalle commissioni di acquisto e vendita. Sotto i 1.000 euro si rischia di arricchire solo gli intermediari.
3°) Conviene iniziare con l’Etf sul Vix a replica lineare, per poi – dopo aver acquisito esperienza – passare eventualmente a quello a leva, che comporta comunque un altro rischio: la sua detenzione per più di un giorno può generare rendimenti diversi rispetto alla leva 2,25 sul sottostante. Questa differenza, derivante dal cosiddetto "compound effect", dipende dal ribilanciamento quotidiano della stessa leva. Il “compound effect” può avere un effetto positivo o negativo sul rendimento del prodotto ma tende a risultare svantaggioso al crescere della volatilità del benchmark.
4°) Occorre prendere in considerazione anche l’elemento della valuta di riferimento.
5°) E’ preferibile operare a mercato Usa aperto (quindi in un arco di ore più ridotto rispetto alla classica seduta di Borsa Italiana) per monitorare in tempo reale il valore del sottostante.
6°) L'indice benchmark replica naturalmente dei futures.
7°) Attenzione al rischio cui si è già accennato: gli emittenti si riservano la possibilità di ritirare dal mercato questa tipologia di prodotti.
Viene da domandarsi: gli Etf sul Vix sono solo strumenti per professionisti? In linea di massima sì, sebbene con una loro conoscenza approfondita risultino strumenti utili sia per la copertura da ribassi di un portafoglio di azioni dell’S&P 500, con replica però non strettamente relazionata, sia per trading in fasi correttive dei mercati.
Il Lyxor Sp500 Vix Fut En Rol
E’ correlato all'indice S&P 500 VIX Futures Roll Enhanced Tr, che abbina un portafoglio di futures sul Vix a breve termine e uno a medio termine, allo scopo di gestire in modo efficiente un'esposizione alla volatilità del mercato azionario. Il portafoglio di futures a breve termine è rappresentato dall'indice S&P 500 Vix Short Term Futures e quello a medio termine gestisce una posizione giornaliera rolling riguardante il terzo, quarto e quinto contratto future del mese. Espresso in euro, ha commissioni annue dello 0,60%. Molto scambiato nelle ultime sedute, annovera una sua volatilità – nelle ultime 180 giornate di Borsa – del 61,5%, con un minimo nell’anno a 3,724 euro (16 gennaio) e un massimo a 5,88 euro (6 febbraio), contro i 4,87 della chiusura di venerdì. Un supporto si può identificare sui 4,20 e una resistenza sui 5,10, ma ci sono molte probabilità che i top di periodo saranno presto superati.
ll Boost S&P 500 VIX Short Term Futures 2.25x Leverage Daily
E’ correlato all’S&P 500 Vix Short-Term Futures ER tramite operazioni swap stipulate con controparti. L'obiettivo è di generare 2,25 volte il rendimento giornaliero del benchmark più il reddito da interessi percepito su garanzie collaterali. L'indice misura il rendimento di una posizione lunga rinnovata giornalmente sui contratti futures Vix in scadenza nel mese in corso e in quello successivo. Questo Etf sul Vix non è protetto dal Deposit Guarantee Scheme irlandese, Paese dove ha sede legale Boost, o da altra soluzione di indennizzo o garanzia degli investitori. Ciò implica che, in caso d'inadempienza di Boost Issuer Plc, si potrebbe perdere l'intero investimento: lo si deve ricordare ma tale rischio è insignificante, anche perché – come detto – l’Etf (che in realtà qualche piattaforma riconosce come certificato) va utilizzato quasi solo per un’operatività daily. Mediamente molto scambiato (circa 200 contratti al giorno su Borsa Italiana), ha una volatilità – in base alle ultime 180 sedute – del 156%, nonché il vantaggio di quotare su un valore bassissimo (0,14/0,15 euro), consentendo di calibrare eventuali operazioni multiple senza difficoltà. Il minimo registrato nell’anno è stato di 0,0922 euro (12 marzo) contro un massimo di 0,3667 euro (6 febbraio). Un supporto si può identificare sui 0,10 euro e una resistenza sui 0,25 euro.