Importante appuntamento ieri con la BCE, che tuttavia ha mosso poco o nulla i mercati, dato che quanto comunicato in termini di tassi e “guidance” sono stati perfettamente allineati a quanto si attendeva il mercato. Di fatto, quindi, nulla di nuovo rispetto a quanto non sapessimo già: Draghi continua a ripetere che è “confermato l'impegno a mantenere il costo del denaro sui livelli attuali per un periodo prolungato, comunque ben oltre il termine del programma degli acquisti QE, che proseguiranno al ritmo mensile di 30 miliardi fino a fine settembre, ma se necessario anche oltre”.
Importante l’accento posto dal Governatore in conferenza stampa in merito ai segnali di rallentamento della crescita economica dell’Eurozona, che era almeno in parte evento non atteso dalla BCE. E’ poi vero che il rallentamento molto probabilmente è solo di natura temporanea, ma questo è bastato a far sì che Draghi – e chi ha buona memoria lo ricorderà certamente – rispetto alla precedente riunione abbia ieri assunto un tono decisamente più blando, sia in riferimento ai tassi sia in riferimento al QE.
Ad ogni buon conto, i mercati non hanno avuto scosse e le tendenze che vediamo da qualche settimana sono rimaste per ora integre. Il nostro portafoglio prosegue la via del riavvicinamento al precedente massimo storico, come già osservato negli scorsi aggiornamenti.
Così il nostro NAV vale oggi 112,89 contro il 112,82 precedente, in buona progressione per riacciuffare il valore di 113 registrato a fine 2017. Spiace dover ripetere sempre le stesso cose, ma non possiamo fare altro in mancanza di veri spunti da parte del mercato: le modifiche al portafoglio che abbiamo individuato e di cui abbiamo già ampiamente parlato, rimangono ancora in standby.
Portafoglio aggiornato nell’apposita sezione e grafico del NAV come di consueto anche qui sotto.