Come gestire ora Treasuries Usa e soprattutto Btp, che accentuano la contrapposizione di trend, con quotazioni ribassiste i primi e rialzisti i secondi. Petrobras richiama alcune sue emissioni.
Cedole & dividendi
Tre temi hanno dominato l’ultima settimana sul fronte obbligazionario:
● il primo rialzo dei tassi 2018 in area Fed, con la definizione di un programma in tema per i prossimi due anni;
● l’eccezionale tenuta dei Btp, pur di fronte a una campagna “terroristica” da parte di alcuni big statunitensi;
● alcuni richiami anticipati annunciati da importanti emittenti in dollari (il caso più significativo quello di Petrobras), cioè proposte di rimborsi volontari per alcune obbligazioni.
Andiamo subito agli aspetti concreti, cioè all’analisi di rendimenti e quotazioni.
Rialzo Fed – La forchetta dei Funds è passata all’1,5-1,75%, mentre si è anticipata la decisione di adottare altri due incrementi (ma potrebbero essere tre) nell’anno in corso, tre nel 2019 e due nel 2020. Una vera lezione di trasparenza nei confronti della Bce, torre d’avorio da cui non esce invece nulla. La logica avrebbe voluto che, dopo un tale annuncio, il rendimento del decennale Usa subisse una pressione all’insù. Non è successo, forse perché i mercati si aspettavano parole ancor più decise. Dopo un picco al 2,9% è iniziato un calo verso l’appoggio del 2,81-2,80% sempre in termini di yield – e ora si identificano questi livelli da monitorare:
Area di supporto di breve periodo |
2,78% |
Area di resistenza di breve periodo |
2,84% |
Area di supporto di lungo periodo |
2,69% |
Area di resistenza di lungo periodo |
2,96% |
Si conferma quindi come un’ulteriore pressione rialzista partirà solo sopra il 2,96% e soprattutto oltre l’importantissimo livello psicologico del 3%. I movimenti sembrano abbastanza ben gestiti dai mercati e il prossimo “upside” potrebbe avvenire nel corso dell’estate.
Btp super – Nessuno sfracello sul fronte dei titoli di Stato italiani, ma la loro corsa appare un po’ dilatata, certamente per le tensioni sul fronte azionario. Il rendimento del decennale è continuato a scendere negli ultimi giorni, confermando acquisti su tutto l’arco della curva. Appoggiatosi ieri sull’1,9%, trova ora questi livelli da seguire:
Area di supporto di breve periodo |
1,86% |
Area di resistenza di breve periodo |
1,93% |
Area di supporto di lungo periodo |
1,79% |
Area di resistenza di lungo periodo |
1,99% |
Precisione vuole che il valore esatto di inversione rialzista di lungo periodo vada identificata nell’1,997%.
L’Euro Btp Future è tornato sui 137,5 ed è ancora indirizzato al “buy”, anzi addirittura allo “strong buy”, con questi valori da valutare:
Area di supporto di breve periodo |
137,0 |
Area di resistenza di breve periodo |
137,8 |
Area di supporto di lungo periodo |
134,0 |
Area di resistenza di lungo periodo |
138,4 |
Domanda posta ormai ogni giorno: quando passare short? A seconda degli strumenti utilizzati inevitabile una risposta diversa. Se si punta sul poco esasperato Etf Lyxor Btp Daily Short / Isin LU1523098561 (a replica lineare e quindi non a leva), che quota attualmente sui 44,88 euro, si identifica questa situazione:
Area di resistenza di breve periodo (daily) |
45,5 € |
Area di resistenza di lungo periodo (monthly) |
46,7 € |
Perché per il lungo periodo si utilizza un indicatore monthly? Il perdurare di una fase rialzista per i Btp e quindi ribassista per l’Etf short porta a numeri poco indicativi sul breve, alimentando il rischio di falsi segnali.
I richiami – L’obbligazionista è abituato a convivere con richiami e “call” e questa prassi è più forte sul fronte Usa che su quello europeo. Nelle ultime giornate si sono avute operazioni di tale tipo da parte di Petrobras, Frontier e Carrizo Oil. Nei primi due casi loro emissioni sono quotate su Tlx. Per Petrobras – assai presente nei portafogli italiani – oggetto di rimborso volontario sono cinque emissioni con scadenze dal 2020 al 2023 (una in euro e quattro in dollari Usa). Si prevedono due indennità: una sul prezzo di rimborso formale a scadenza e una con un importo fisso a premio di 30 $ o €. Conviene aderire? Dipende dai prezzi di carico, ma la stessa società non ha grandissimi obiettivi: contro importi in circolazione di oltre 10 miliardi accetta rimborsi per 4 miliardi.