Tanto tuonò che ….nevicò !!
Viste le temperature metereologiche e dei mercati azionari, tutti con il segno meno, non rimane altro che prendere atto della situazione, quindi camminare cauti e spalare la neve.
Dopo un buon inizio di settimana sui mercati azionari internazionali con oggi registriamo la quarta seduta consecutiva di vendite con percentuali alte. La volatilità è in aumento e difficilmente tornerà ai livelli del 2017, e questo aumenta l’incertezza sull’operatività futura, sia per quanto riguarda le modalità di intervento sia per quanto riguarda le percentuali di STOP da adottare visto che una bassa percentuale ti espone ad essere stoppati nel giro di qualche giorno ed anche meno, al contrario ti espone ad un rischio eccessivo per rimanere sul mercato.
Oggi sembra che le corpose vendite siano dovute al fatto che Trump ha annunciato l’imposizione di dazi Usa di una certa consistenza sulle importazioni di acciaio (25%) ed alluminio (10%), in realtà i mercati azionari avevano voglia di prendere parziale beneficio dagli ultimi rialzi registrati, notizie così fino ad un mese fa neanche si prendevano in considerazione visto che lo stesso Trump, qualche settimana fa, aveva imposto dazi sull’importazioni di lavatrici e pannelli solari.
Capiamo più l’incertezza sui mercati europei ed italiani viste le imminenti votazioni politiche nostrane e del contemporaneo referendum del partito tedesco SPD (socialdemocratico) circa la favorevole o meno alleanza con il partito CDU della Merkel, ed un Euro ritornato particolarmente forte che contro dollaro fa registrare 1,2340.
Passiamo ora ai numeri iniziando dai listini milanesi zavorrati da un comparto auto che perde il – 4,45% così come il comparto dei servizi finanziari che perde il - 3,95%, quindi il FTSE MIB chiude la seduta sotto i 22.000 e precisamente a 21912 facendo registrare una perdita del – 2,39% odierno e del – 3,4% a livello settimanale portandosi, praticamente, al livello del 3 gennaio scorso, stesso discorso, o quasi, per il FTSE IT All-Share che mantiene per un soffio il livello dei 24.000 chiudendo la seduta a 24065 con una perdita del – 2,30% odierno e del – 3,3% a livello settimanale.
In Europa il peggior listino a livello settimanale è stato l’indice tedesco DAX che chiude le contrattazioni a 11.913,7 con un – 2,27% odierno e con un – 4,6% a livello settimanale, seguito dall’indice svizzero SMI chiude a 8.628,5 con un – 1,86% odierno e con un – 3,6% settimanale, poi troviamo l’indice francese CAC40 chiude a 5.136,5 con un – 2,39% odierno e con un – 3,4% settimanale, l’indice EUROSTOXX50 chiude a 3.327 con un – 2,12% odierno e con un – 3,3% settimanale ed infine troviamo l’indice spagnolo IBEX che chiude a 9.531 con un – 2,13% odierno e con un – 3% settimanale e l’indice olandese AEX che chiude a 518,7 con un – 2,05% odierno e con un – 2,9% settimanale.
A livello macro da segnalare, quest’oggi, l’uscita del PIL italiano relativo al quarto trimestre 2017 che conferma il + 1,6% annualizzato atteso anche dagli analisti ed il dato dell’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona relativo al mese di Gennaio uscito in lieve contrazione a + 1,5% contro attese per un + 1,6%.
Diamo ora uno sguardo agli indici USA che aprivano in gap down e subito dopo facevano registrare un – 1% per poi recuperare intorno alla parità a metà mattinata (ora USA) con l’indice S&P500 e NASDAQ100 mentre il DOW JONES rimaneva sempre in buona perdita ed, a poco meno di un’ora dalla chiusura, troviamo l’indice NASDAQ100 a pareggio a 6756, l’S&P500 appena sotto la parità a 2670 ed infine il DOW JONES che perde pesantemente il – 0,90% a 24390.
Infine nel nostro Portafoglio azionario andiamo a registrare, come dicevamo all’inizio dell’articolo causa alta volatilità e comparto auto, la vendita su tutti e due i lotti di FERRARI che chiude appena sotto il nostro livello di STOP. Non ci meraviglieremmo se lunedì tornasse sopra tale livello….. ma tant’è !!
- FERRARI (NL0011585146) A 97,18.