Dopo anni di assurda tranquillità gli investitori si sono resi conto che in borsa si possono anche perdere i soldi. Sono bastate tre sedute pesanti per far scattare l'incubo del ribasso. Torme di nuovi operatori, soliti da oltre dieci anni a seguire Wall Street con i suoi quotidiani rialzi, sono sorpresi. Molti infatti non conoscono la parola "perdita". Per guadagnare esponenzialmente più soldi chiedevano prestiti alle banche garantiti dai loro titoli e i margin calls volavano alle stelle. Ora bastano pochi giorni di ribassi per gettarli nel panico.
Ma in borsa non ci sono pasti gratis. Prima o poi la tendenza si inceppa, magari per poco. E' nella logica del mercato finanziario.
Quindi tranquilli, con gli STOP LOSS bene inseriti. Nessuno può sapere come reagirà il mercato, tutte le certezze sono svanite. Le leggi dell'economia traballano. Sui testi universitari si leggeva che un continuo rialzo dei tassi porta ad una salita della sottostante valuta. Ed infatti....il dollaro scende da 1.15 a 1,25 contro euro. Tutti libri da gettare nel cestino.
E torme di investitori non acquistano l'oro in quanto il "terrificante" rialzo dei tassi (al massimo dello 0,75%) previsto per il 2018 in USA taglia le gambe ad una materia prima che "non rende". Eppure l'anno scorso l'oro è salito del 16%, anche se non rendeva. Per di più a Wall Street se "ribasso chiamasse ribasso" per il successivo relativo azzeramento delle garanzie, con conseguente svendita delle posizioni, l'oro sarebbe l'unica alternativa al dollaro.
Tutto questo per ricordare agli amici che gli alti e bassi della borsa sono naturali.
A seconda della PERSONALE propensione al rischio chi teme di vedere diminuire gli utili sulla carta ha la mossa a disposizione: vende.
Chi pensa che una parte delle sue attività, per diversificazione o per mancanza di alternative, deve essere messa in borsa aspetta gli eventi. Magari liquida una parte del pacchetto per mettersi a cavallo della tendenza. Se scende ricompera il 50% venduto, se sale ha sempre l'altro 50% .
Riassumendo:
1) STOP LOSS inseriti sempre poco sotto il prezzo di carico, per i pessimisti e gli amanti dell'analisi tecnica.
2) Vendita del 50% in utile. Per gli incerti e per sbagliare solo al 50%.
3)Mantenere i (pochi) titoli posseduti in quanto i fondamentali lo giusificano, per gli ottimisti ad oltranza.
A seconda della propensione al rischio queste sono le tre mosse. Speriamo che ciascuno, a partire dal sottoscritto, faccia quella giusta.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)