Come si suol dire: “buona fine e buon inizio”, non di anno ovviamente ma di settimana.
Oggi tutti i mercati azionari al rialzo, capitanati da quelli USA che trascinano all’insù gli omologhi europei, un po' meno bene i listini milanesi ma, del resto, erano quelli che avevano performato di più venerdì scorso anche se, analizzando il grafico intraday, non è certo una bella cosa vedere l’apertura in gap up, la maggior parte della giornata passata in buon gain per poi ripiegare nel tardo pomeriggio per andare a chiudere il gap e recuperare qualcosa in chiusura. Per dimostrare forza, i nostri mercati avrebbero dovuto lasciare aperto il gap e consolidare i guadagni di inizio mattina.
Comunque pensiamo positivo e guardiamo avanti, anche un modesto guadagno del + 0,15% a 22706 per il FTSE MIB e del + 0,25% a 24956 del FTSE IT All-Share, potrebbe essere un buon segnale.
Il miglior listino europeo, quest’oggi, è stato lo SMI svizzero che ha recuperato la perdita fatta registrare venerdì scorso, chiudendo con un + 0,87%, stesso percorso per l’IBEX spagnolo che recupera le perdite dello scorso fine settimana andando a chiudere con un + 0,81%, seguito a ruota dall’indice EUROSTOXX50 che chiude la seduta a + 0,78% e dall’ AEX olandese con un + 0,79%, a seguire il CAC40 con un + 0,51% ed infine il DAX a + 0,35%.
A livello di politica monetaria da segnalare, quest’oggi, le parole del Presidente della BCE, Draghi, che nel corso della riunione della commissione affari economici del Parlamento europeo, ha dichiarato come il ritorno al target del 2% dell’inflazione sia ancora un percorso lungo e che necessita di pazienza e persistenza al fine di mostrare dei segnali convincenti di un rialzo sostenuto.
Il cross valutario EUR/USD ha rotto all’ingiù il livello dell’ 1,2300 appena dopo l’uscita delle dichiarazioni di Draghi, per recuperare subito dopo tale livello assestandosi , al momento che scriviamo, intorno all’ 1,2320.
Come dicevamo in precedenza, ottima seduta per i listini USA che beneficiano di alcune notizie uscite circa la concreta possibilità che la FED modifichi il suo atteggiamento in materia di politica monetaria accettando, de facto, un innalzamento del tasso d’inflazione dal 2 al 2,5% prima di intervenire, ciò comporterebbe una minore percentuale di rialzo dei tassi nel corso di quest’anno lasciando correre di più l’economia e di questo, ovviamente, i primi a beneficiarne saranno i titoli azionari.
In attesa che queste notizie vengano confermate dal board della FED, gli indici azionari a stelle e strisce ribadiscono il rialzo di venerdì scorso facendo registrare nella seduta odierna guadagni superiori al punto percentuale per il DOW JONES (+ 1,44% a 25674) e per il NASDAQ100 (+ 1,10% a 6972) ed appena sotto tale soglia l’S&P500 (+ 0,90% a 2772), tali livelli si riferiscono al momento che scriviamo.
Da segnalare in settimana l’uscita degli importanti dati macro sul PIL relativo al 4° trimestre 2017 in uscita mercoledì prossimo, mentre per giovedì sono attesi i dati sulle spese per consumi personali relative al mese di Gennaio 2018.
Infine, per concludere, uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale oltre a registrare l’acquisto sul titolo italiano FERRARI con il secondo lotto, abbiamo iniziato a coprire nuovamente, ma con molta calma, i titoli dell’indice NASDAQ100 in modalità BREAKOUT vista la rinnovata forza dei mercati USA.
- FERRARI (NL0011585146) A 105,80.