Abbiamo atteso qualche giorno prima di rifare il punto sul nostro portafoglio, per vedere come si assestava il mercato e per valutare i conseguenti impatti sull’asset globale. Questo poiché, di fatto, il nervosismo e l’erraticità sui listini sono ancora di là dal potersi archiviare, con un susseguirsi di giornate controverse e piuttosto volatili, che rendono poco agevole la lettura dell’andamento prospettico delle quotazioni.
Sul fronte azionario, al momento, sono ancora in piedi due possibili sviluppi dopo lo sfondone di inizio febbraio ed è per questo che la nostra idea di inserire in portafoglio una piccola quantità di equity è stata temporaneamente archiviata; al pari, stavamo valutando anche una sorta di copertura del portafoglio attraverso ETF short sui bond, ma anche questa eventualità è al momento in standby, posto che ad ogni buon conto il nostro portafoglio è sostanzialmente stabile, grazie alla sua capacità di assorbire in via autonoma la volatilità negativa.
Infatti, il nostro NAV vale oggi 112,70 contro il 112,71 precedente, quindi sempre comodamente all’interno del trading range che avevamo individuato e menzionato già qualche settimana addietro, con un che NAV tende a muoversi tra i 113 (ultimo massimo storico registrato) e 112,68 minimo di gennaio 2018. Ne consegue che finché il portafoglio si muove tra questi due estremi non paiono necessari o urgenti degli aggiustamenti; possiamo quindi tenere buone le idee operative menzionate prima, valutandole senza fretta e con la confortante possibilità di attendere le debite conferme senza dover anticipare il mercato.
Nonostante la correzione che da un NAV a 113 ci ha riportati in area 112,70 rimangono validi, in ottica strategica, gli asset che abbiamo inserito anche nel recente passato. Da tenere poi in debito conto che un 50% del portafoglio è su titoli che andranno a scadenza in questo 2018 cosa che certamente ci è di grande aiuto sia nella fase attuale (contenimento della volatilità derivante dal rischio tasso), sia in fase di reinvestimento poiché ci permetterà di ribilanciare eventuali disequilibri nel caso l’impostazione strategica del mercato dovesse cambiare radicalmente.
Siamo quindi in una fase di attesa, sotto il profilo operativo, per capire se e quali eventuali interventi siano necessari/opportuni da mettere in campo. Intanto i ratei corrono e incameriamo quindi utile dalle cedole; la liquidità residua è ormai marginale e senza la vendita di qualche asset (per altro ora non necessaria) non abbiamo un importo sufficiente per nuovi acquisti, ma come visto questo non è assolutamente né un problema né una priorità. Attendiamo con pazienza gli sviluppi e prenderemo a tempo debito le decisioni operative necessarie.
Portafoglio aggiornato nell’apposita sezione e grafico del NAV come di consueto anche qui sotto.