Se affermassi che negli Stati Uniti si è in una situazione di evidente ipercomprato, potrebbe mai essere interpretato come una eresia o qualcosa che suoni come sconvolgente alle orecchie di un abituale frequentatore delle piazze finanziarie?
Credo proprio di no.
L’indice della volatilità sui mercati finanziari schizzato a livelli abbastanza elevati viste le oscillazioni delle ultime due settimane nei mercati finanziari, ci presenta un quadro di tensione crescente con oscillazioni notevoli e dal lato dei Futures sugli indici azionari e dal lato delle oscillazioni dei prezzi delle azioni che spesso disegnano configurazioni grafiche fuorvianti tipiche di queste fasi.
Niente di nuovo né di cui preoccuparsi.
Ad oggi può essere catalogato come il tipico momento in cui i mercati si trovano difronte ad una scelta.
Due giorni fà, all'uscita del dato sull'inflazione statunitense, il Future sul nostro Fib cosi come tutti i Futures collegati agli indici di borsa hanno subito una brusca correzione al ribasso salvo poi recuperare e galoppare verso una chiusura ampiamente positiva confermata anche nella giornata di ieri giovedi 15 Febbraio.
Ci sorprende solo la reazione del listino americano; se infatti, al crescere veloce dell'inflazione, corrisponde, come da libricino delle istruzioni del buon banchiere centrale, un rialzo più vigoroso del tasso d'interesse , da manuale, i mercati azionari iniziano a decrescere, invece assistiamo ancora ad un testardo acquisto incondizionato.
Beh io la scrivo qui, negli Stati Uniti ci sarà presto una forte correzione , una di quelle per cui bisognerà allacciare bene le cinture di sicurezza !
Non esiste un mercato finanziario che abbia come unico andamento quello crescente.
Ciò che invece potrebbe verificarsi consisterebbe plausibilmente nel vedere un'Europa ancora comodamente coccolata dal Carry Trade con i listini azionari in crescita e gli Stati Uniti , costretti a raffreddare la propria economia con i mercati in correzione tecnico-terapeutica.
Prima che i due macro-sistemi finanziari si coordino non si possono escludere momenti come quelli che stiamo vivendo da due settimane a questa parte, di estrema tensione e suscettibilità degli operatori sui mercati in particolar modo nelle ore in cui le due piazze finanziarie si incrociano ovvero dalle 15:30 alle 17:30.
Basta guardare un grafico a candela con timeframe di mezz'ora sull'indice italiano per rendersene conto.
Queste forti oscillazioni però per un Trader sono sicuramente interessanti da vivere magari lavorando sugli Etf che moltiplicano tre volte il movimento delle Future sulla Borsa Italiana o magari possibilmente restando liquidi, beneficiando delle escursioni giornaliere che molti titoli stanno avendo, lambendo minimi e massimi di trendline a 1 ora.
Un caso evidente di confusione grafica lo mostra l'azione di borsa Emak.
L'azione di borsa Emak nella giornata di ieri (cosi come per l'azione Mondadori) ha visto le prime ore di contrattazione portarla al di sopra di una trendline ribassista con timeframe ad un'ora, salvo poi lentamente scivolare alla base del suo movimento rialzista iniziato il giorno prima.
L'unica indizazione tecnica che emerge è appunto, la volatilità, l'incertezza della situazione, insomma, una certa confusione stabilizzata.
Stabilizzata perchè si trova in una trendline annuale rialzista, confusa perchè i segnali nel breve sono contrastanti con i volumi di acquisto che assolutamente pareggiano i rispettivi in vendita, nessun vincitore, nessun perdente.
E' vero che in queste fasi di confusione, molti trader preferiscono non operare su titoli small caps portando i volumi di scambio a rasentare il ridicolo, è altrettanto innegabile però che ci si trova stabilizzati in piccoli canali giornalieri che permettono di non guardare passivamente il mercato sbadigliando di sovente.
Può essere, concludendo, uno dei modi per fare della volatilità un elisìr antinoia.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)