Rispondiamo con un’analisi degli Etf quotati a Borsa Italiana. Quali vincono e quali no. I motivi per cui sugli emerging c’è una visione positiva.
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La situazione francese resta molto grave e gli analisti politici fanno previsioni pesanti per le elezioni europee, ipotizzando addirittura che non pochi gilet gialli vadano a sedersi al Parlamento di Bruxelles. Possibile o improbabile? Non si sa, ma certamente le loro rivendicazioni di maggiore potere d’acquisto, di guerra all’evasione fiscale e di uno Stato più sociale sono destinate a fare proseliti in altri Paesi Ue. L’euro è a rischio? I gilet rifiutano di parlarne ma la destra nazionalista non esita a incolpare la moneta unica di tutti i guai dell’economia transalpina. L’Europa insomma brucia, anche perché il movimento giallo, che si dichiara orizzontale, cioè senza vertici, comincia a fare adepti fuori dai confini nazionali di fronte a una globalizzazione in piena crisi.
Meglio allora, per chi investe i propri sudati risparmi, trovare alternative in altri lidi del mondo. La convinzione è legittima e molto diffusa. In campo obbligazionario la diversificazione dei mercati è stata arma vincente, specialmente per chi ha puntato sugli Usa da tempo. Nell’azionario il quadro è invece molto più complesso. Wall Street a fine ciclo non rappresenta più la soluzione al problema.
Borse emergenti quindi? Ecco alcuni motivi per sceglierle:
Rilevante il numero dei mercati |
I rischi di contagi da crisi dei singoli Paesi sull’intero contesto sono bassi |
Modesta dipendenza (salvo la Cina) dagli Usa, artefici della guerra dei dazi |
Economie fortemente dipendenti dai consumi interni |
Utili societari in crescita in quasi tutti i Paesi |
Divise locali deboli, il che favorisce l’export |
Valutazioni azionarie favorevoli in non pochi casi |
Dire borse emergenti è però dire tutto e niente, data la varietà dei mercati.
I metodi di verifica delle diverse situazioni possono essere parecchi. Per questo oggi proponiamo il più semplice, quello di una verifica dei principali Etf sulle singole borse emergenti quotati a Milano. Il motivo è evidente. In questo modo:
1°) si analizzano gli strumenti su cui gli investitori possono puntare realmente;
2°) si eliminano i fattori valutari, che in alcuni casi distorcono l’esame dei singoli indici.
Il tutto è stato realizzato con una ripartizione in base ai trend in corso (vincenti, dormienti e perdenti), valutando soprattutto le ultime 200 sedute.
I vincenti
Brasile |
Lyxor Msci Brazil |
Incredibile. Mentre il Paese attraversa una complessa fase politico/economica, il Bovespa – indice di San Paolo – si muove in un trading range sui massimi ormai da quasi due anni. Cosa farebbe quindi se il Pil volasse? Il relativo Etf si colloca sopra la media mobile 200, che però è ribassista. Venerdì ha chiuso a 17,9 euro (valuta anche di denominazione) con un +3,8% contro la 200 a 16,54 e un forte supporto sui 14,7 |
Thailandia |
Lyxor Msci Thailand |
Fortissimo! E’ ai massimi storici in un movimento rialzista che dura da anni. Dopo aver toccato per due volte quota 216 euro (che è anche valuta di denominazione) è ridisceso verso i 204 euro. Tenterà il rimbalzo nelle prossime settimane? |
Indonesia |
Xtrackers Msci Indonesia |
E’ uno degli Etf più volatili del settore, uno strumento che è preferibile seguire con una media mobile non troppo veloce. La valuta di denominazione in Usd incide anche sulla rapidità dei movimenti. Da novembre ha rimbalzato con vigore fin quasi ai massimi storici per poi correggere un po’ (chiusura venerdì a 13 euro). La forza per proseguire l’“upside” c’è tutta |
Malesia |
Lyxor Msci Malaysia |
Inserirlo fra vincenti o dormienti? Se lo si guarda a 200 sedute sta fra i secondi ma in un’ottica più lunga appartiene ai primi. Con valuta di denominazione l’euro, questo Etf rispetto all’ultima quotazione di 14,1 scatterebbe in netto “upside” al ritorno oltre i 15 |
Turchia |
Lyxor Msci Turkey |
Dopo il crollo estivo rimbalza. Lo inseriamo così nei vincenti sebbene le ultime 200 sedute lo giustificherebbero fra i perdenti. Da tre mesi però tenta un recupero, muovendosi sempre all’interno di Bande di Bollinger molto ristrette. L’ultima quotazione di venerdì a 27,72 euro (valuta anche di denominazione) lo colloca in prossimità prima della media mobile a 200 e poi di un’importante resistenza a 34 euro. Il percorso da compiere non è trascurabile ma il trend risulta positivo |
I dormienti
Cina |
Lyxor China Enterprises |
Analizzato in ottica di lungo periodo è a metà strada esatta fra minimi e massimi. Da giugno si muove in un laterale stretto, nonostante il tentativo di rottura al rialzo della resistenza di 142 euro il 4 dicembre, poi vanificato. La valuta di denominazione è l’euro e l’ultima quotazione a 135,6 conferma un trend tendenzialmente ribassista |
India |
Amundi Msci India Eur |
Con valuta di denominazione l’euro, si muove in un trading range piuttosto ampio. Non è però lontano dai massimi di lungo periodo, con una resistenza a 532 euro ritestata di recente. Un’inversione rialzista avverrebbe solo sopra i 500 euro contro l’ultima quotazione a 481 |
Russia |
Lyxor Msci Russia |
Con valuta di denominazione in euro rispecchia in parte il cambio Eur/Rub. Il movimento laterale nel periodo preso in considerazione (200 sedute) vede un po’ di riaccelerazione negli ultimi tempi: da fine settembre in particolare si muove fra minimi sui 32,4 e massimi sui 34,6 euro |
Vietnam |
Xtrackers Ftse Vietnam |
In questo caso la valuta di denominazione è l’Usd. Storicamente non troppo volatile, da maggio l’Etf si colloca in un laterale stretto, con massimi a 28,7 e minimi a 25 euro. Sta tentando di rompere la media mobile a 200 sedute, da cui l’ultima quotazione (27,4) dista poco |
I perdenti
Africa |
Lyxor Pan Africa |
Ha toccato a febbraio e giugno i massimi di 10 euro (valuta di denominazione) per poi evidenziare nette prese di profitto, che l’hanno riportato agli 8,26 euro di venerdì. Qui trova un supporto ma è più probabile il prevalere di un canale ribassista iniziato proprio a giugno |
Messico |
Xtrackers Msci Mexico |
Situazione complessa, aggravata dalle recenti elezioni presidenziali. L’Etf – la cui valuta di denominazione è l’Usd – conferma un’estrema volatilità ma in un trend nettamente ribassista. Ai 3,5 di venerdì si muove di poco sotto la resistenza di 3,54, primo obiettivo di un tentativo di recupero che appare poco probabile |
Sud Africa |
Lyxor Msci South Africa |
Dopo il top storico a 40,18 in gennaio è iniziata una correzione che l’ha portato a 30,5 euro (valuta anche di denominazione). Si muove all’interno di un canale ribassista che potrebbe portarlo al supporto di 29,9. Poi si vedrà |
La valuta di denominazione è quella delle attività finanziarie componenti l’indice e quindi l’Etf che lo replica. E’ questa la valuta cui si deve guardare per capire se ci si espone al rischio di cambio. La valuta di negoziazione indica invece la valuta al quale l’Etf viene scambiato sul mercato. Nel caso di Borsa Italiana è sempre l’euro.
In sintesi: il quadro generale è tutt’altro che problematico ma evidenzia in alcuni casi una volatilità rilevante, che può essere un’opportunità per chi sappia cavalcarla. Piuttosto anomale le situazioni di Brasile e Turchia, Paesi implicati in difficili contesti politico/economici ma le cui Borse danno segnali di non eccessive tensioni.