Il suo tradizionale report annuale di Outrageous Predictions è forse più un gioco che uno studio previsionale. Comunque merita una lettura. Con un bel cornetto portafortuna in mano.
Hot markets
Da anni ormai la banca danese Saxo Bank propone a inizio dicembre un suo report, che definisce di Outrageous Predictions, cioè di previsioni oltraggiose per l’anno seguente. L’ha appena ufficializzato, proprio in concomitanza con sedute particolarmente calde delle Borse. Merita attenzione? Sì, più per curiosità però che per convincimento. Prendetelo allora come un gioco finanziario, perché se tale non fosse ci sarebbe da liquidare tutti gli investimenti e mettere la relativa liquidità letteralmente sotto il materasso (ammesso che tale scelta sia sicura!).
Disastro Brexit |
Che in realtà non sarebbe nemmeno più tale. Alle elezioni anticipate vincerebbero infatti i laburisti, decisi a indire un secondo referendum sull’uscita dalla Ue. Ciò non impedirebbe una rinazionalizzazione di ferrovie e utilities, con un deficit in forte crescita. Effetto? La corsa dell’inflazione e un crollo della sterlina del 20% |
Disastro Italia |
E volevi che non fossimo nel mirino! Secondo le Outrageous Predictions il nostro debito andrebbe alle stelle, con l’effetto di un tonfo dei Btp. Inevitabili le ripercussioni sulle banche, destinate a essere ancora una volta aiutate dalla Bce. Ciò non sarebbe però sufficiente |
Germania kaputt |
Per fortuna non solo l’Italia avrebbe i suoi problemi. Anche Berlino soffrirebbe per un crollo della domanda di nuove auto. E ciò scatenerebbe la recessione in terra tedesca. Impossibile prevedere gli effetti per il Dax |
Golpe alla Fed |
Questo sarebbe addirittura un effetto da cataclisma finanziario. Trump potrebbe infatti rimuovere il numero uno della Fed, Jerome Powell, sostituendolo con Neel Kashkari della Fed del Minnesota. Perché? Un altro rialzo dei tassi farebbe crollare Wall Street in estate e accelerare ancor più l’inversione della curva dei rendimenti dei Treasuries |
Le mani di Apple su Tesla |
E’ forse l’ipotesi meno traumatica. Potrebbe anche essere realistico ma attenzione al prezzo dell’operazione: avverrebbe a 520 $ per azione contro i 360 $ della quotazione in corso. Mah! |
Netflix ultra junk |
Il rating attuale è BB- ma potrebbe essere ulteriormente abbassato, a seguito di un credit crunch dell’obbligazionario Usa |
Qe australe |
Le difficoltà del mercato immobiliare in Australia obbligherebbero la locale Banca centrale a realizzare un proprio Quantitative Easing |
Super eruzione solare |
Qui non si tratta più di finanza ma di scienza. Un improvviso e violento eruttamento solare causerebbe 2 mila miliardi di danni all’economia mondiale |
La tassa sui trasporti |
A forza di cambiamenti climatici violentissimi le maggiori potenze mondiali approverebbero una Global Transportation Tax, ovvero una tassa su tutti i trasporti. Addio globalizzazione. Torneremmo forse a produrre maglioni, scarpe e tanto alto nelle fabbrichette di casa nostra |
Ciao Pil |
Che il concetto di Pil sia desueto è ormai dato per scontato da tempo. Banca Mondiale e Fmi lo abolirebbero, sostituendolo con un misuratore di produttività |
Altro che cornetto! Qui ci vogliono tutti i cornetti che riuscite a trovare in casa e dintorni. Con una sola inevitabile conclusione: forza & coraggio.