Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci
Piano Bar di Virginio Frigieri 01/12/2018
Previsioni di Borsa : Indici Azionari USA
Da un punto di vista squisitamente stagionale dicembre non è tradizionalmente un mese da sfracelli. Se ci aggiungiamo la frenata della Fed ad ulteriori aumenti dei tassi, dovuti a segnali di rallentamento dell’economia, abbiamo una rallentata del bear market che ora potrebbe sviluppare un modello per onda 2 più articolato e complesso fra i molti disponibili. Ad ogni modo per ora il quadro generale non muta. Il Dow Jones Industrial Average e l’S&P500 hanno completato il primo declino di grado intermedio del mercato ribassista quando hanno raggiunto i minimi del 29 ottobre. Ogni indice ha fatto registrare un rialzo in controtendenza fino al 7-8 novembre e da li ha preso il via quella che dovrebbe essere la terza ondata ribassista. Di questa abbiamo visto il primo movimento e il secondo è in azione. Il resto lo scopriremo vivendo.
Sotto il Dow Jones orario.
Sia giovedì che venerdì l’A/D line sul Nyse è stato inferiore a 1 e questo potrebbe significare che l’onda 2 è prossima alla fine, ma come dicevo prima non bisogna precipitare le cose perchè l’onda 2 potrebbe evolvere in un triangolo o in un zigzag doppio che traghetta gli indici a gennaio. Alla fine solo la rottura al ribasso del minimo di onda 1 potrà eliminare gli ultimi dubbi e confermarci che siamo entrati in un bear market. Ricordo sempre che non sarà uno scrollone e via, ma un bear market di grandi dimensioni (Grand Supercycle) che chiama la correzione di tutta l’era industriale dal 1700 ad oggi. La robotica e l’intelligenza artificiale bussano alla porta e da qua al 2030 andranno in fumo milioni di posti di lavoro, con gravissime ripercussioni e tensioni sociali. Quanto sta accadendo in Francia, i tagli annunciati da General Motors (5 stabilimenti e oltre 14.000 lavoratori) sono solo le prime avvisaglie di quello che avremo davanti nei prossimi anni. Tenete anche presente che 14.000 dipendenti generano un indotto che può variare da 3 a 5 e per cui, ben che vada, se ne vanno complessivamente almeno 60.000 posti di lavoro. Ovviamente nessun media e nessun gestore di fondi, nessun analista vi dirà queste cose, perché l’ottimismo è il sale della vita come diceva una pubblicità di qualche anno fa. “Le correzioni non hanno nulla da temere” titola un popolare sito d’investimento … “sono comuni”, “di breve durata”, e “basate sulle emozioni”. “Gli investitori che acquistano e raggruppano un portafoglio di azioni di alta qualità hanno un’alta probabilità di successo”. Queste sono grosso modo le cose che vi sentirete raccontare. Ma queste consolidate convinzioni contrastano però con quello che il modello delle onde ci sta raccontando e rafforzano in noi l’idea che un mercato orso è iniziato e ridisegnerà un nuovo ordine sociale. Quando il petrolio nel luglio del 2008 raggiunse il suo massimo gli analisti di EWI titolarono che “non c’era posto dove nascondersi” e da lì potremmo fare un lungo elenco di attività finanziarie che si sono andate a schiantare nei dodici mesi successivi. Coincidenza o altro non lo so, ma il 25 ottobre Bloomberg ha titolato nello stesso modo : “There’s nowhere to hide”… I mercati appaiono ora in una fase simile tanto che il Wall Street Journal riporta queste righe “Azioni, obbligazioni e materie prime, dal rame al petrolio greggio, alla tela da imballaggio, rappresentano una rara ritirata simultanea, mettendo i mercati globali sulla buona strada per uno dei peggiori anni mai registrati. I dati mostrano che le azioni e le obbligazioni globali potrebbero finire l’anno in rosso per la prima volta nell’ultimo quarto di secolo. Sul report mensile di EWI viene poi pubblicato un grafico interessante elaborato da Deutsche Bank a metà novembre che monitora 70 classi di attività. Dal grafico che trovate sotto si vede che 90% di questi settori di attività risulterebbe in perdita a fine anno e questo dato rappresenta il massimo da quando questa classifica viene elaborata ovvero dal 1901. Prima di quest’anno il record negativo si attestava intorno all’85% registrato nel 1919.
Le fasi finali di un mercato toro sono sempre accompagnate da una disarmante e incredibile accettazione del rischio da parte di investitori che inevitabilmente restano cadaveri disseminati sulla strada quando l’orso inizia ad infierire. Comincia a preoccupare per esempio l’incredibile quantità di prodotti strutturati legati alla cosidetta FAANG, un acronimo per mettere insieme Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Gooogle. Nel giro di due anni si è passati da quasi nulla a oltre 2 miliardi di dollari. Molte stelle diventano bolle d’aria fritta quando c’è un grande cambiamento in corso nel mercato più ampio. Se si osserva il grafico di un indice che è stato costruito apposta su questa cinquina di titoli le mani forti hanno iniziato a uscire il 21 giugno alla chetichella ed in seguito è iniziato il turnaround dei titoli tecnologici. A fine agosto abbiamo avuto il top sul Nasdaq Composite. Il 1° Ottobre Top per il Nasdaq 100 e il 3 ottobre top sull’indice settoriale dell’S&P500 Tech Hardware & Equipment Industry Group. Se si va indietro nel tempo all’inizio del 2000 gli investitori abbandonarono i campioni del mercato toro come Microsoft, AOL e Qualcomm e a marzo del 2000 gli analisti di EWI definirono il segnale “inquietante”. Come è finita lo sappiamo. Secondo un sondaggio americano dei 29.000 dipendenti di Facebook, poco più del 50% dichiara di essere ottimista sul futuro di Facebook ; era oltre l’80% a Ottobre dello scorso anno. Un fondo sul Gas Naturale accessibile solo a persone ricche, è stato chiuso recentemente dopo essere stato colpito da una Catastrophic Loss. Il proprietario del fondo ha dichiarato che alcune variazioni di prezzo nel gas naturale erano “al di là di tutto ciò che ho visto nella mia carriera. Ha superato i nostri sistemi di controllo del rischio e ci ha lasciato in balia del mercato. In pratica siamo stati travolti da un’onda ladra”. La cosa da tener presente è che quando il mercato orso si intensifica, le così dette “onde anomale” diventeranno ahimè la normalità …
Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi
Dopo il minimo di ottobre i prezzi del trentennale americano stano sviluppando un’onda (4) correttiva. Se è terminata i prezzi dovrebbero velocemente riportasi in basso verso i minimi , diversamente la struttura d’onda si presta anche a svariate interpretazioni più complesse che valuteremo strada facendo.
Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD
L’indice del Dollaro USA si è costantemente rafforzato da quando ha completato la battuta d’arresto a settembre, ed ora siamo a un puno critico. Mancando la prova che una cima è a posto, il dollaro dovrebbe continuare a rafforzarsi. A 103,11, l’onda 3 viaggerebbe alla stessa distanza dell’onda 1 un minimo probabile. In alternativa, se il dollaro supera i livelli vicini, la doppia sommità risultante consentirebbe una correzione più ampia dell’onda 2. Una rottura della trendline inferirore del canale, suggerirebbe che l’onda [c] è in corso a formare un flat. Quindi avremmo un cinque onde dispiegate verso il basso a testare e rompere di poco il minimi di 93,82 a completamento della correzione più grande. Gli stessi ragionamenti in direzione opposta si applicano all’Euro/Dollaro.
Previsioni di Borsa : Oro e Argento
Posto che sia corretta la nostra interpretazione e che quindi si stia effettivamente formando un triangolo, l’oro sta attualmente crescendo in onda D con obiettivo tra 1300 e 1350. L’argento continua nel suo andamento errante ed è tornato a testare la trendline discendente per poi realizzare un piccolo 1-2 rialzista .Un rally la prossima settimana sopra il massimo del 21 novembre potrebbe cogliere di sorpresa ma non sarebbe impossibile. Stiamo a vedere quale sarà il verdetto del mercato.
alla prossima
Note:
La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:
La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.