Lui e le scadenze corte tendono al rialzo. Il decennale e gli extralunghi sono invece ancora molto incerti.
Cedole & dividendi
Un po’ di notizie positive non compensano altre negative. Se i Btp a tasso fisso, soprattutto corti, sembrano aver trovato dei supporti attorno a cui si muovono da alcuni giorni con modesti rialzi, i Btp€i – indicizzati all’inflazione europea – confermano il trend ribassista di lungo periodo, benché stiano tentando anch’essi di fermarsi su livelli d’appoggio, con le ultime sedute però ancora decisamente negative. Il quadro di alcuni fra i titoli più significativi evidenzia queste evoluzioni in corso, che analizziamo dopo aver esaminato la situazione del future, tendenzialmente più favorevole.
Derivato long term – Combatte con la resistenza di 122,37, che da tempo costituisce il punto di riferimento dell’operatività “daily”. Per tutto il mese di novembre si è mosso leggermente sotto ma ieri è riuscito a sovrapporsi, dopo quattro sedute positive e con la media mobile a 10 sedute tornata a inclinarsi all’insù. E’ certamente presto per cantar vittoria ma quanto meno il trend ribassista si è interrotto. Da segnalare in particolare che il Chaikin Money Flow è riapparso sopra lo zero, segnale costruttivo. Altri indicatori fanno pensare che una fase di recupero sia ora possibile; per una conferma occorre però il superamento di quota 123, auspicabile nei prossimi giorni.
Btp 0,70% scadenza 2020 (Isin IT0005107708) – Inevitabilmente lento nelle variazioni, sta per riaccostarsi ai 100, che aveva abbandonato il 18 settembre (chiusura ieri a 99,963). Ottimo il comportamento degli ultimi giorni, con anche in questo caso la media mobile a 10 sedute ormai inclinata verso l’alto.
Btp 2,8% scadenza 2028 (Isin IT0005340929) – Meno deciso l’“upside” del decennale, che si muove nel “trading range” iniziato l’8 ottobre. E’ pur vero che sono state superate al rialzo le medie mobili a 10 e 40 sedute ma la chiusura di ieri (a 95,11) non costituisce un reale segnale di rialzo, il che è avvalorato da altri indicatori. Solo sopra i 96 si attiverà realmente una fase positiva.
Btp 2,8% scadenza 2067 (Isin IT0005217390) – Più si allungano le vite residue e più l’incertezza permane. Il Matusalemme italiano lo dimostra, con di fatto nessuna indicazione di inversione verso l’alto del trend. La chiusura ieri a 78,83 allontana dal supporto di 77,6 ma non costituisce una conferma di cambio di direzione. Ciò avverrà con il superamento degli 81,1.
Btp€i 2,35% scadenza 2024 (Isin IT0005004426) – Seduta pesante ieri con una netta candela rossa che l’ha fatto scendere a 101,7, rinnegando il tentativo di micro rimbalzo delle due sedute precedenti. Il supporto di 101,49 è tornato a essere molto vicino e lo sforzo di rompere le medie mobili veloci non ha portato ad alcun risultato. Nelle prossime sedute potrebbe gonfiarsi la volatilità, calata parecchio da inizio novembre.
Btp€i 1,25% scadenza 2032 (Isin IT0005138828) – Pesante seduta per un “inflation” che non trova pace. La discesa ieri a 84,6, con una decisa candela rossa, ha rinnegato non solo il micro “upside” dei due giorni precedenti ma l’ha anche allontanato dalle medie mobili più veloci. Il titolo è inserito in un canale ribassista che potrebbe proseguire.
In sintesi – Se il future e le scadenze corte sono improntati a un possibile scatto all’insù i Btp lunghi e lunghissimi non danno segnali di risveglio. E’ probabile però che dalla prossima settimana si manifesti una maggiore volatilità secondo quanto indicato dalle Bollinger di diversi titoli. Tutto dipenderà certamente dagli esiti dei vertici fra Italia e Unione europea.