Riprende con vigore lo scontro tra Italia e UE e ne fa le spese la nuova emissione del Btp Italia che ha raccolto poco più di 2 Mld Euro tra retail e istituzionali. Di fatto è venuto a mancare l’apporto del retail che in totale ha sottoscritto appena 863 Mln Euro, ben peggio di quanto accaduto con l’emissione del 2012 in piena crisi della Grecia con una raccolta da parte del retail che arrivava intorno al miliardo.
Leggendo qua e là il flop sarebbe da addebitare certamente dagli ormai sempre più incerti esiti della guerra tra il nostro Governo e la UE ma anche a causa di caratteristiche proprie dell’emissione non particolarmente conveniente. Cioè, di fatto, la cedola dell’1,45% è stata considerata poco appetibile in raffronto a titoli a tasso fisso a 5 anni che offrono rendimenti del 2,65% circa.
Naturalmente lo spread è andato sull’ottovolante e si è riportato in area 320 bps per poi ritracciare verso 300 bps. Molti analisti convengono sul fatto che al momento si ballerà ancora nel range 290-320 bps in base agli umori delle varie giornate, per poi prendere una direzione precisa solo a esiti ragionevolmente certi sulla disputa in merito alla nostra legge di bilancio.
Passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, notiamo questa settimana rendimenti impliciti in contrazione rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga sopra area 1,50% ora per le scadenze a partire dal 2040 per giungere appena in area 1,52% per le scadenze dal 2048; sulla scadenza a 10 anni scendiamo in area 0,93%. In contrazione anche i forward su Euribor 6 mesi, dove sul tratto a lunga si ritorna verso area 2,00% rimanendovi poco sopra.
Un po’ di tensioni, come dicevamo, anche sul lato spread e rendimenti dei benchmark decennali, con valori poi in assestamento e in lieve contrazione rispetto alla scorsa rilevazione. Il decennale tedesco torna verso area 0,30% di rendimento (0,35% attuale contro 0,40% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,73% e l’Irlanda si porta a 1,01%. Per ciò che concerne i periferici, il nostro Btp dopo una nuova fiammata al rialzo si riporta poco sotto al 3,50% di rendimento, il Portogallo va a 1,95% e la Spagna salicchia all’1,63%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 159 bps, 127 bps e 303 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati non presentano grandi variazioni a livello di impostazione di medio termine, salvo per l’area UK dove riscontriamo il cambiamento più significativo. Trendycator infatti passa in configurazione NEUTRAL sull’area UK, dopo la decisa contrazione dei rendimenti del GIlt ora verso are 1,30%; movimenti certamente condizionati dalle vicende Brexit e quindi da valutare se solo passeggere o stabili. Sull’area BUND Trendycator è sempre NEUTRAL con il decennale tedesco che punta verso area 0,30%. Sempre sui massimi relativi il rendimento del nostro Btp che riesce comunque a riportarsi poco sotto area 3,50% dopo aver rivisto i massimi a 3,70% di rendimento. Stabile l’area USA che si muove sempre in range tra area 3,00% e 3,20% di rendimento con Trendycator confermato in configurazione LONG.
Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso fisso della francese CMA CGM, compagnia di navigazione che si occupa di trasporto container, e della quale già ci siamo occupati in un precedente articolo quando abbiamo analizzato il bond CMA 7,75% 2021 (XS1244815111). Come già considerato in quell’occasione il settore di appartenenza e il business della società è piuttosto instabile p, determinando qundi un fattore di rischio che si aggiunge al Credit Risk proprio dell’emittente. Giusto per memoria di cronaca, CMA è di fatto la terza più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo, forte di 170 rotte mercantili verso 400 porti in 150 nazioni, e ha realizzato nel 2018 un fatturato di 21 Mld USD. La società ha due sedi: una a Marsiglia e una in Virginia.
Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a luglio 2017, ISIN XS1647100848, corrisponde una cedola annua del 6,50% pagabile semestralmente. Emesso per un ammontare di 650 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 15.07.2022. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 100.000 Euro.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.